2024-12-08
Gli ecotalebani all’assalto del Natale. «Troppe luminarie, così si inquina»
La Società italiana di medicina ambientale contro gli addobbi: «Un’invasione di fili che fa aumentare le emissioni di CO2». Bocciati pure regali, pranzi e cenoni: «Producono tonnellate di spazzatura evitabile».Il Grinch, il mostriciattolo dei film che odia il Natale, era già verde di suo. Non faticherà a riadattare la crociata scorbutica in chiave ecologista. «Il Natale inquina», denuncia infatti la Società italiana di medicina ambientale. Verrebbe da replicare che, in generale, la vita umana inquina. Emette anidride carbonica. Il mondo perfettamente green è quello senza più un cristiano. In tutti i sensi della parola «cristiano».Come al solito, a guastarci le feste ci pensano i camici bianchi. Trasmigratori di oceani di emergenze. «Nel periodo che va dall’8 dicembre al 6 gennaio», denuncia la Sima, «sia gli interni che gli esterni delle abitazioni sono decorati con illuminazioni che rimangono accese diverse ore al giorno». Per la gioia dei bambini? Per scaldare il cuore pure agli adulti, in un periodo storico burrascoso? Ma va’. Gli addobbi sono un agguato al pianeta. Un tentato ecocidio. «Un’invasione di fili luminosi e di lampadine che determina un incremento dei consumi energetici di circa il 30% rispetto al resto dell’anno». Capito? «Un’invasione». Come gli alieni. Come i russi. Per colpa delle luminarie, recita il bollettino di guerra, utilizziamo «1.600 MWh al giorno, ossia 46.400 MWh» nel giro di un mesetto. «Consumi che equivalgono a 650 tonnellate di CO2 immesse ogni giorno nell’atmosfera, tra le 18.000 e le 20.000 tonnellate di CO2 durante l’intero periodo delle festività». Ditelo a figli e nipoti, quando vi chiederanno di accendere l’alberello: tutti al buio, o a lume di candela, per salvare la Terra dalla catastrofe. Ed era ora, eh, dopo due anni di dissanguamento in bolletta per combattere Putin fino all’ultimo ucraino. Alessandro Miani, il capo dell’associazione dei dottori green, sta perdendo il sonno. Perché, oltre alle insidiosissime lucette, c’è la spazzatura: «Durante le feste di Natale vengono generate in Italia in media 80.000 tonnellate di rifiuti in carta e cartone, pari in media a oltre 3 chili a famiglia, mentre circa 500.000 tonnellate di cibo, soprattutto prodotti freschi soggetti a deterioramento come frutta, pasta e verdura», vanno a finire nel secchio dell’immondizia. Lo confermano l’Osservatorio Sigep e il sondaggio di Too good to go realizzato in collaborazione con YouGov: panettone, pandoro, torte, pane, salumi, stuzzichini e torte salate sono in cima alla classifica degli alimenti acquistati e poi buttati per sopravvenuta sazietà. Siate sinceri: li volevate acquistare? Vergogna. Ecomostri. Il messaggio è cristallino: basta con presepi e alberi, basta con Santa Claus luminosi che si arrampicano sul balcone, basta coi bigliettini di auguri. Niente pasti luculliani, per vivere la tradizione «in modo più consapevole e rispettoso nei confronti dell’ambiente». Evitiamo anche le vacanze e i regali: la Sima segnala che «i maggiori spostamenti dei cittadini attraverso vetture private e mezzi di trasporto pubblici, unitamente all’incremento delle attività logistiche connesse al commercio e alla spedizione delle merci, producono un aumento delle emissioni inquinanti rilasciate in atmosfera di circa il 130% rispetto ad altri periodi dell’anno, con danni diretti e indiretti per la salute umana e l’ambiente». La canzoncina recitava: a Natale si può dare di più. Neanche per idea! Spegnete quelle luci, iniziate la dieta, spiegate ai ragazzini che è meglio non chiedere giocattoli. La slitta di Babbo Natale è ecocompatibile ma il corriere di Amazon no. E guai a scrivere la letterina: per fabbricare i fogli di carta si abbattono le foreste. Il cinepanettone? Cambierà format: pussa via, Natale a Cortina. Vai col Natale da Fulco Pratesi. Due ore e mezza di intervista al fondatore del Wwf, che ci raccomanderà di non lavarci per preservare le risorse idriche.È la rivincita di Ebenezer Scrooge. Fosse vivo, Charles Dickens dovrebbe riscrivere il suo Canto: gli spiriti del Natale convertiti all’ambientalismo dal vecchio spilorcio. Fino a qualche decennio fa, la taccagneria natalizia si nobilitava con le omelie anticapitaliste sui mali del consumismo, serigrafie retoriche del teorema di Herbert Marcuse sull’«uomo senza qualità», soggiogato dal capitalismo. Oggi, è la causa ecologista a ingentilire l’austerità patologica.Ecco cosa vuole il pensiero unico: ridurre il Natale, come ha scritto Repubblica, a «un grande disastro ambientale». Trasformare l’incarnazione del Lògos in un inganno a spese della Terra. Le luminarie, da simbolo di Cristo luce del mondo, in una sgasata per accelerarne il soffocamento.Se hanno ragione gli attivisti del clima, i cristiani dovrebbero tornare nelle catacombe. O smettere finalmente di fiatare: con il respiro, è noto, si emette CO2.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.