2020-06-29
Gli assembramenti sono permessi se s’ammucchiano sinistra e Lgbt
Strepiti per i selfie «mascherati» di Matteo Salvini a Codogno. Nessuna protesta, invece, quando il paese si radunò per Sergio Mattarella, per le folle all'evento di Matteo Renzi o al gay pride di Milano: il Covid circola solo nel centrodestra?Aridaje, come dicono a Roma. Appena Matteo Salvini o Giorgia Meloni mettono fuori il naso dalla mascherina, i giornali e i virologi improvvisati che imperversano sulla stampa sono pronti a randellarli. L'ultimo caso, dopo quello della manifestazione nella Capitale, si è registrato a Codogno, dove il leader leghista si è recato ieri per testimoniare la vicinanza alla popolazione che per prima è stata colpita dal Covid. Per evitare che qualcuno trovasse da ridire, l'ex ministro dell'Interno si è guardato bene dal calarsi il bavaglio, accettando di fare i selfie mascherato. Tuttavia, neppure questa precauzione è stata giudicata sufficiente. Gli indignati speciali che lo seguono con attenzione hanno segnalato infatti che i militanti radunati per l'occasione non mantenevano le giuste distanze ma, sebbene muniti di apposito dispositivo di sicurezza, si accalcavano attorno al leader. Naturalmente noi apprezziamo che cronisti e operatori si siano trasformati in agenti di polizia sanitaria pronti a segnalare all'autorità ogni arbitrario avvicinamento a Salvini o a Giorgia Meloni. Però ci pare necessario avvisare le guardie dell'ordine di salute pubblica che settimane fa, in occasione della festa della Repubblica, nella stessa Codogno che oggi viene presa di mira per aver applaudito a distanza ravvicinata il capo leghista, si era ripetuta un'analoga scena, ma con protagonista il capo dello Stato. Allora, per vedere Sergio Mattarella dopo tre mesi di custodia cautelare, si era radunata una piccola folla. Certo, i presenti erano adeguatamente mascherati ma, per dirla con Ezio Greggio, stavano «vicini vicini» e nessuno ha trovato nulla da dire. Forse che chi applaude il presidente della Repubblica è esentato dal rispetto delle norme di precauzione che sono richieste a chi applaude Salvini o Meloni?Peraltro, qualche giorno fa, in occasione della presentazione di un suo libro, Matteo Renzi è stato circondato da una folla che non sempre indossava la mascherina chirurgica. La gente se la levava per parlare, quasi che con il bavaglio nessuno riuscisse a udire ciò che aveva da dire. Gli organizzatori, a un certo punto, hanno anche rivolto un appello per cercare di far indietreggiare i militanti che si erano radunati attorno al fondatore di Italia viva, allo scopo di fare un selfie o strappare una firma sul libro scritto dal senatore semplice di Scandicci. I video sono ancora lì da vedere, sui siti Internet, e la sensazione è di una calca senza possibilità di controllo. Ciononostante, gli stessi che ora si lamentano perché troppe persone si radunano per applaudire Salvini, davanti allo spettacolo di Renzi attorniato da una cinquantina o forse più persone, non hanno trovato nulla di ridire. Forse spellarsi le mani per Salvini può contribuire alla diffusione del contagio e applaudire Renzi è invece una precauzione più efficace perfino di lavarsi le mani con l'Amuchina? Radunarsi per Giorgia Meloni e scattarsi una foto con la leader di Fratelli d'Italia, per gli osservatori dei grandi giornali, è un'operazione ad alto rischio mentre bersi un aperitivo con Nicola Zingaretti, Beppe Sala e Giorgio Gori è una pratica salutare come paiono credere i nostri commentatori? Capisco che non tutti gli appuntamenti politici siano uguali e alcuni attirino più persone mentre per altri si fatichi a radunare anche i parenti, ma se ogni cittadino è uguale davanti alla legge, si presume che lo sia anche davanti al virus, senza esenzioni speciali in base alla fede politica professata o alla tessera in tasca. Ma visto che in molti si preoccupano per la salute dei cittadini, in particolare di quelli che accorrono agli appuntamenti padani, segnalo che in questi giorni, a Milano, capitale della Padania, si sono dati appuntamento gli attivisti Lgbt, ossia gay, lesbiche, bisex e transgender, cioè il meglio del meglio della fluidità sessuale. Le fotografie le potete reperire su diversi siti, tra i quali quello della Verità e di Dagospia. Diciamo che il distanziamento sociale, quello che si vuole imporre a colpi di sanzioni da centinaia di euro anche a chi sta in spiaggia, non era da manuale della giovane marmotta di Palazzo Chigi, al secolo Giuseppe Conte. Le immagini riprendono giovani ammucchiati e impegnati in incontri ravvicinati del terzo tipo. Eppure nessuno ha obiettato alcunché. Cioè, se uno si fa un selfie con Salvini o Meloni mette a rischio la salute pubblica. Se invece si intrecciano corpi senza mascherina per nobili motivi, come rivendicare con orgoglio la propria appartenenza al movimento Lgbt, tutto è consentito, perfino il coronavirus. E poi si domandano perché la gente non vede l'ora di votare.
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