2023-11-14
Giuseppi incassa, Casaleggio attacca
Giuseppe Conte (Imagoeconomica)
Dopo le bordate del fondatore, Giuseppe Conte prova a smarcarsi: «Un mattatore, ho riso». Ma il figlio di Gianroberto torna alla carica: «È un alieno, si faccia un partito suo».Lo show di Beppe Grillo a Che tempo che fa è stato assai denso di significati politici, che vanno analizzati e decifrati andando al di là delle battute. Il comico genovese ha riservato una bella bordata a Giuseppe Conte: «Conte non era iscritto al Movimento», ha detto Grillo, «è un bell’uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco perfetto per la politica, ma è migliorato. Lui arrivava dall’università, era scrittore, avvocato. Adesso lo vedete, ci mette un po’ di cuore». Ieri i pentastellati sono stati stranamente avari in termini di commenti: tra i pochissimi a parlare, l’europarlamentare del M5s Fabio Massimo Castaldo: «È sempre un grande piacere per me», ha detto Castaldo, «rivedere sul grande schermo il nostro Beppe Grillo. Respirare l’aria delle splendide origini del M5s è una tonificante boccata d’ossigeno». Perché Castaldo è stato così enfatico nell’elogiare Grillo, che ha riservato una staffilata a Conte? La Verità ha ascoltato alcune fonti molto addentro alle vicende del M5s, e la spiegazione che ne viene fuori è semplice: Giuseppi starebbe per confermare la regola del secondo mandato anche per le Europee della prossima primavera. Il che vorrebbe dire che Castaldo, che sta per concludere la sua seconda legislatura a Bruxelles, non troverebbe più spazio nelle liste e dovrebbe restarsene a casa, così come Tiziana Beghin e Laura Ferrara, mentre Mario Furore e Sabrina Pignedoli sono alla prima esperienza. «Grillo», dice alla Verità una fonte bene informata, «ha sempre detestato Conte, una creatura di Luigi Di Maio. Ha tentato fino all’ultimo di non fargli prendere la guida del M5s, voleva un triumvirato Di Maio-Roberto Fico-Virginia Raggi, ma la paura di perdere voti bloccò l’operazione». Era il luglio del 2021, tutti ricordiamo il braccio di ferro tra Conte e Grillo, che alla fine diede il via libera alla leadership di Giuseppi malvolentieri e dopo una serie infinita di scontri pubblici. «Se Conte fa flop alle Europee, andando sotto il 10%», aggiunge un altro interlocutore affidabile, «potrebbe saltare. Il nodo è sempre il secondo mandato, non può pensare di fare fuori tutti i volti noti del M5s per piazzare i suoi fedelissimi». Conte ha tentato di minimizzare: «Grillo si è rivelato un mattatore», ha commentato Giuseppi, «una grande performance, ha fatto fare il record di ascolti, chapeau. Lui usa l’ironia, io ho autoironia, è stato divertente, mi sono messo a ridere. La polemica con la Buongiorno? Penso che la politica non debba mischiarsi ai processi in corso».Chi sa se si è fatto una bella risata, Conte, anche leggendo le legnate dialettiche che gli ha rifilato ieri pomeriggio Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, co-fondatore del M5s insieme a Grillo: «Io sono dispiaciuto», ha detto Casaleggio all’Adnkronos, «di quello che è diventato oggi il M5s, perché non c’è più una partecipazione dal basso e quella che c’è è di facciata. Avere i mono candidati da approvare dal basso o le mono liste già confezionate non è democrazia dal basso è un utilizzo di puro marketing che però non funziona, perché poi i risultati elettorali si vedono. Ogni movimento, ogni comunità o partito deve avere delle fondamenta su cui basarsi», ha aggiunto il figlio di Gianroberto, «e oggi le fondamenta sulle quali era stato costruito il M5s non ci sono più. I candidati sono scelti da poche persone chiuse in una stanza, tra l’altro è quello di cui ci lamentavamo sempre con il M5S parlando di altri. Si parla di pacifismo e il Movimento ha votato più volte a favore dell’invio di armi in contesti di guerra, cosa contro la quale ci eravamo battuti. Quello che vedo è che le persone che oggi stanno guidano il progetto non si basano sulle battaglie che abbiamo portato avanti negli ultimi 15 anni. Questo ovviamente fa sì che le persone siano disorientate e siano tornate sostanzialmente all’astensionismo». Il veleno è nella coda: Casaleggio consiglia a Conte «di dare un nome e delle fondamenta al suo progetto» e non di «prendere in prestito fondamenta che non condivide». Traduzione: Giuseppi, fatti un tuo partito, il M5s è un’altra cosa.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)