2021-09-20
Giovannini si sveglia solo per i bonus
Il ministro non ha fatto nulla per mettere in sicurezza i trasporti. Invece, è stato molto solerte nell'elargire 16 milioni per gratificare il personale del suo dicastero.Green pass obbligatorio ovunque e per svolgere qualunque lavoro. Vale a dire, un obbligo di vaccino camuffato. Ma, intanto, ancora indispensabili, «per la nostra salute», distanziamento e mascherine. Soprattutto sui mezzi del tpl, che con l'inizio dell'anno scolastico e la ripresa delle attività sono al centro dell'attenzione. Proprio per le scuole sarebbero stati utili servizi di trasporto aggiuntivi, per evitare il sovraffollamento sui mezzi e non affidare a finestre aperte e distanziamento in aula la salute dei ragazzi. E invece rischiamo di ritrovarci con gli stessi problemi dello scorso anno, malgrado il ministro dei Trasporti e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, abbia giurato: «Pronti a reggere la riapertura delle scuole, in questi ultimi mesi è stato fatto tanto». Quanto è stato fatto per gli studenti staremo a vedere, ma di certo il ministro ha fatto tanto per i suoi dipendenti e funzionari, che si divideranno 16 milioni di euro che Giovannini si è fatto dare dal collega dell'Economia, Daniele Franco. Insomma, bus «fermi», ma bonus in arrivo. Tutto previsto dal decreto legge 121 del 10 settembre scorso, dal titolo che certo non faceva pensare agli aumenti, ben scritti, però, in alcuni commi: Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali. Ne usufruiranno anzitutto i membri della commissione nazionale «per il dibattito pubblico» sulle opere da realizzare. Istituita nel 2016, ha bisogno di gettoni di presenza per 15 membri più tre esperti: purché svolgano almeno una riunione a trimestre, incasseranno 36.000 euro l'anno, a partire dal 2022 - quest'anno la metà. Prenderanno più soldi anche i dipendenti, «perché all'Economia vengono riconosciuti 4.000 euro lordi pro capite e alle Infrastrutture solo 309», ha ribadito Giovannini a Franco. E così sono usciti fuori i soldi, mettendo mano a un decreto legislativo del 2016 per poter cancellare le parole «senza oneri a carico della finanza pubblica». Alla fine, sono stati stanziati 16 milioni di euro, non proprio briciole e tutto grazie al Pnrr, perché i soldi vanno versati «in relazione alla realizzazione degli interventi di competenza [...] finanziati in tutto o in parte con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza». A chi vanno i soldi lo spiega il comma 8: quest'anno 203 milioni e il prossimo 610 riservati ai dirigenti; 850 milioni circa quest'anno e 2.530 nel 2022 al resto dei dipendenti. Giovannini teme che il personale scappi: «L'incremento dei fondi risulta essenziale al fine di assicurare il rafforzamento delle capacità tecniche del dicastero al fine di evitare la mobilità delle competenze professionali più elevate verso altre amministrazioni, determinata prevalentemente da ragioni economiche». Insomma, concorrenza ministeriale da battere e dipendenti da premiare perché c'è il Pnrr. E il trasporto pubblico locale può aspettare.
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