2024-12-01
Giovanni Frajese: «Sul Covid ci sarà un effetto Donald»
Il medico nominato dalla Lega consulente della commissione sulla pandemia: «Le nomine nella sanità Usa sono una ribellione contro le scelte passate, condizionate da Big Pharma. Anche qui avremo un terremoto».Giovanni Frajese, da professore universitario di scienze mediche e tecniche applicate, oltreché medico endocrinologo lei, non faticherà a rispondere alla domanda che sto per farle. Cosa fa il consulente di una commissione parlamentare come quella sul Covid? «Lo scoprirò perché non lo so ancora. Immagino che il ruolo sia squisitamente tecnico e di supporto. Controllare immagini e documenti che vengono utilizzati, e verificarne la valenza scientifica e la loro pertinenza a supportare o smontare certe tesi».Vedo vomitare bile e scoppiare fegati di alcuni sedicenti esperti a seguito della sua nomina a tale ruolo e di quella del collega Donzelli…«Sto meditando querele in proposito. Mi creda».Il vostro sarà un organo collegiale?«Da quello che so ad oggi, il presidente della Commissione avrà un collegio di esperti permanenti. Poi vi sono consulenti indicati dai partiti. Infine, persone che saranno chiamate per singole audizioni».Che giudizio dà del programma della Commissione Covid?«Io non ne so abbastanza e di sicuro non più di voi. Osservo dall’esterno ad oggi. Faccio parte del gruppo su indicazione del senatore Claudio Borghi».Si respira un’aria diversa rispetto a tre anni fa? A partire dalle nomine di Trump in campo sanitario?«Credo che il segno del cambiamento venga proprio dalla dall’America con l’elezione di Trump, l’alleanza con Kennedy e la sua successiva nomina a capo della sanità statunitense. Senza dimenticare la nomina di Bhattacharya. Bravissimo e stimatissimo medico oltreché lucidissimo nelle sue analisi. Queste scelte sono state interpretate come un gesto di ribellione contro il mantra di questi anni. In un certo senso lo sono. Scelte in passato inquinate da conflitti di interesse colossali dell’industria farmaceutica. Vedo in queste scelte dalla Commissione in Italia un allinearsi a tale spinta innovativa dagli Usa che non potrà non avere un impatto su di noi. Quella che sembrava essere la nuova normalità fatta del controllo assoluto di tutto questo baraccone digitale sembra al momento non essersi affermata. Quando riusciremo a mostrare le menzogne di tutti questi anni in Commissione - dati alla mano - in tanti dovranno ricredersi.Peraltro, i cialtroni turbo vaccinisti dei social salutano la nomina di Bhattacharya come il trionfo dell’anti scienza senza conoscere il suo standing accademico. È anche il promotore di un appello, la Great Barrington Declaration, in cui eminenti scienziati in tutto il mondo già nel 2020 dimostravano il loro disaccordo contro il delirio di misure amministrative non sanitarie come i lockdown a tappeto.«Un eminente scienziato della Stanford University. Ma che ne sanno? E a quella dichiarazione ho aderito pure io».La pandemia ha visto il trionfo degli interventi non farmaceutici e amministrativi come lockdown, mascherine e Green pass. C’è spazio per una controffensiva culturale che veda il paziente al centro anziché le misure oppressive di sanità pubblica?«Io penso proprio di sì. In questi anni abbiamo vissuto una disumanizzazione fatta di scelte non terapeutiche. Come se la medicina non fosse in grado di fare niente se non aspettare l’arrivo del prodotto mRna i cui dati oggi dimostrano l’inefficacia e la non sicurezza su molti aspetti. Per non parlare dell’utilizzo massivo delle mascherine e del lockdown. Ci sarà un grosso terremoto. Siamo stati costretti a subire un’ideologia che ha portato molti medici a disattendere principi cardine studiati ed applicati per oltre duemila anni. Il tutto per seguire protocolli amministrativi illogici».Io da Trump, confesso, non mi aspettavo questo coraggio. È pur sempre un uomo dell’establishment. Consideriamo che Kennedy combatte una battaglia altrettanto coraggiosa contro l’industria del cibo processato. Cioè fra i suoi avversari non c’è solo una Pfizer ma anche una Nestlè!«Me lo aspettavo, dal momento che ha iniziato ad avvicinarsi a Kennedy. Prima lo immaginavo più moderato. Evidentemente quello che hanno vissuto negli Stati Uniti in questi quattro anni è stato talmente distopico - come da noi - che in qualche modo è stata oltrepassata una linea invalicabile. Non possono essere più solo gli interessi delle multinazionali a guidare le scelte a livello sanitario». È il momento giusto per mettere in discussione la legge Lorenzin con i suoi obblighi vaccinali in capo ai minori?«Il vaso di Pandora è stato scoperchiato. La comunicazione scientifica riguardo prodotti MRna è stata manipolata. A questo punto vanno valutate le basi scientifiche su cui si impone la vaccinazione massiva in capo ai minori. Ricordandoci che confiniamo con un Paese come l’Austria dove non vige nessun obbligo. E la loro situazione di normalità è sotto gli occhi di tutti. La sanità deve rimettere al centro il paziente. E le sue scelte».
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