2023-02-27
Caro Mattarella, le sue parole dividono il Paese
Caro presidente Mattarella, non so se sia possibile inviare cartoline fin lassù sul Colle, nel caso mi scuso in anticipo per avere osato tanto. Ma, con tutto il rispetto, quando l’altro giorno ho sentito che s’indignava per la rissa di Firenze (nata da «futili motivi», dice la Procura) ho pensato al motivo per cui lei, che dovrebbe rappresentare l’unità del Paese, si stia impegnando, invece, per dividerlo. È chiaro che siamo tutti contro le violenze. Ed è altrettanto chiaro che quell’aggressione è da condannare. Quello che è meno chiaro è perché la sua stessa indignazione non si manifesti regolarmente anche per altre violenze, come quando per esempio gli anarchici sfasciano le città, quando i giovani che occupano le scuole impediscono a chi vuol studiare di entrare, quando nei cortei dei centri sociali compaiono foto di leader politici appesi a testa in giù con espliciti riferimenti a piazzale Loreto. Queste violenze non sono forse da condannare?Lei sa benissimo, caro presidente Mattarella, che nel nostro Paese non c’è nessun pericolo fascismo. E allora perché indignarsi per una zuffa nata da «futili motivi»? Perché farlo sapendo che questo avrebbe buttato altra benzina sul fuoco delle polemiche? Perché spaccare ancora il Paese che avrebbe invece il diritto di liberarsi dell’eterna lotta tra rossi e neri? Lei dovrebbe rappresentare l’unità nazionale. E invece, sempre di più, rischia di apparire come il leader di una parte. Come ha fatto anche intervenendo sui balneari.Certo: l’opposizione manca in questo Paese. Ma organizzarla dal Quirinale non appare la soluzione migliore. Non quella prevista dalla Costituzione, per lo meno. Già la sua apparizione a Sanremo, a servizio del duo Lucio Presta-Roberto Benigni, non per assistere alla serata del Festival, ma soltanto per sottolineare il significato politico dell’intervento del guitto, aveva suscitato parecchie perplessità. Così come a diversi italiani risultano piuttosto indigesti i suoi interventi a difesa della libertà e della Costituzione, pensando a come ha lasciato che libertà e Costituzione venissero calpestate durante la pandemia, quando tutti i diritti furono violati impunemente, a cominciare dal diritto al lavoro su cui la nostra Repubblica dovrebbe, in teoria, essere fondata.Ieri è intervenuto sull’immigrazione e si è contenuto. Per lo meno ha mirato all’Europa e non al governo. Per una volta. Ma tutto il resto? Capisco che lei si senta forte: l’anno scorso ci ha voluto far credere che era pronto al trasloco e che non avrebbe mai accettato un secondo mandato. Le forze politiche non sono state capaci di trovare una soluzione condivisa e così lei è rientrato trionfante sul Colle. Però, ecco, non le pare che tutta questa sua forza dovrebbe essere usata per il bene del Paese e non soltanto di una sua parte? Uno dei suoi più autorevoli ventriloqui, il quirinalista Ugo Magri, l’altro giorno ha scritto sulla Stampa un articolo in cui diceva che «il Quirinale frena la destra senza freni». Ora, a parte il fatto che la destra non è per nulla «senza freni», mi resta il dubbio: siamo sicuri che sia questo il ruolo del capo dello Stato? Quello di fare il frenatore di qualche partito (per aiutarne qualcun altro)?
Ecco #DimmiLaVerità dell'8 settembre 2025. Il generale Giuseppe Santomartino ci parla dell'attentato avvenuto a Gerusalemme: «Che cosa sta succedendo in Medio Oriente? Il ruolo di Hamas e la questione Cisgiordania».