2023-03-20
Gdo alimentare, con l'inflazione crescono le vendite ma calano i margini per le imprese
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Si vende di più, ma si guadagna di meno. E a guidare il settore in termini di redditività, in molti casi primeggiano i discount: la colpa è tutta dell’inflazione. Potrebbe riassumersi così la fotografia scattata dall’ufficio studi Mediobanca sul settore della grande distribuzione organizzata. I dati elaborati dagli esperti di piazzetta Cuccia non lasciano dubbi. Nel 2022 i dati preliminari dei grandi retailer internazionali quotati indicano vendite in aumento del 7,8%, ma con un calo dei margini industriali del 6,2%. Stesso ritornello in Italia, dove la Gdo italiana è attesa invece una crescita delle vendite nel 2022 del 6,7% con l’ebit margin in calo all’1,4% rispetto al 2,4% del 2021.Insomma, l’inflazione minaccia la tenuta della domanda, in calo del 6% a gennaio 2023, erodendo il potere di acquisto dei consumatori nonostante per il 2023 si preveda un ulteriore incremento delle vendite del 2,8%. La ricerca di maggiori opportunità di risparmio da parte dei consumatori spinge, in particolare, i prodotti a marchio del distributore che raggiungono nel 2022 vendite pari a 12,8 miliardi (+9,4% sul 2021) e il canale dei discount proiettati oltre il 22% del mercato (17,4% nel 2017). In calo la pressione promozionale, dal 28,3% del 2019 al 22,4% di settembre 2022 quale primo argine di difesa della Gdo all’incertezza sui costi e ai problemi di approvvigionamento. Prosegue la crescita del canale online (+10,5% sul 2021), ma comunque fermo intorno al 3% del fatturato complessivo.Se, dunque, calano le offerte, la composizione del mercato italiano resta la medesima rispetto al 2021: la quota di mercato dei primi cinque retailer è pari al 57,1%, restando al di sopra di quella della Spagna (49,8%), ma rimanendo lontana da Paesi Bassi (80,1%) Francia (78,4%), Gran Bretagna (75,4%) e Germania (75%). In compenso, nel periodo 2018-2021, 14 operatori indipendenti sono entrati nel perimetro della distribuzione organizzata, altri 5 si sono spostati all’interno del segmento. VéGé è l’operatore che ha attratto il maggior numero di nuovi associati (9), D.IT ha associato 3 società, due nuovi ingressi per Selex e Crai e uno ciascuno per C3, Agorà e Despar.Le vendite degli operatori italiani hanno registrato un aumento del 3,5% rispetto al 2020, +10,8% sul 2017 (+2,6% medio annuo). Il Roi del sistema nel 2021 ha toccato il 5,5%, stabile sul 5,6% del 2020 ma superiore alla media del 2017-2019 (4,7%). Nel 2021 tutti i segmenti hanno segnato una riduzione del Roi: i discount dal 16,8% del 2020 al 14,2% del 2021, la distribuzione organizzata dall’8,7% al 7,6% e la grande distribuzione organizzata dal 4,9% al 3,6%. MD è campione di crescita delle vendite tra il 2017 e il 2021: +9,7% medio annuo, seguita da Lidl Italia (+8%) e Agorà (+7,6%). Seguono il discount Eurospin (+6,9%), Conad (+6,7%) e Selex (+5,2%). Nell’ultimo anno sono Agorà ed Eurospin a realizzare le migliori performance (+7,7% in entrambi i casi), davanti a Lidl Italia (+6,7%) e Finiper Canova (Iper-Unes) (+6,6%). A ridosso delle prime posizioni troviamo MD in miglioramento del 5,6% e Conad (+5,5%). In termini di redditività del capitale investito (Roi) primeggia Eurospin con il 18,2%, seguita da MD (15,1%) e Lidl (11,3%). Eurospin si afferma regina di utili cumulati tra il 2017 e il 2021: 1,2 miliardi, superando Esselunga (1,19 miliardi). A poca distanza VéGé a 1,07 miliardi e Selex (1,05 miliardi). Carrefour ha cumulato perdite per 766 milioni, Coop per 410 milioni e Penny Market per 43 milioni. Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2021 pari a 4,3 miliardi, seguita PAC 2000 A (Gruppo Conad) a 3,9 miliardi e Conad Nord Ovest a 2,6 miliardi che precede Unicoop Firenze a 2,34 miliardi. Il prestito soci del sistema Coop segna un’ulteriore decrescita dai 9,1 miliardi del 2017 agli 8 miliardi del 2021. Negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 826 milioni e subìto svalutazioni finanziarie per 850 milioni.Le aziende della distribuzione organizzata con fatturato superiore a 500 milioni sono venticinque, dal Gruppo Unicomm con 2,4miliardi, alla Migross con 509 milioni. La Gruppo Arena presenta l’indice di redditività del capitale investito (Roi) migliore nel 2021, pari al 23,4%, seguita da altri tredici gruppi con indici in doppia cifra. Il maggiore incremento di fatturato nel 2021 è stato realizzato da Abbi Holding (+34,1%), che distanzia i Supermercati Tosano Cerea, in crescita del 14,9%, la Mega Holding (Megamark), del 12,2%, e la Retail Evolution Holding (Iperal) dell’11,2%. In aggregato i venticinque operatori fatturano 26,7 miliardi, sono cresciuti nel 2021 del 4,1% e segnano un Roi medio del 7,6%.