2025-04-03
Gates tifa l’intelligenza artificiale per rimpiazzare dottori e docenti
Il miliardario auspica l’utilizzo, già dal prossimo decennio, dell’Ia nel campo medico e scolastico. Ovvero, laddove è essenziale l’empatia umana: caratteristica che nessun bot potrà mai replicare.«L’intelligenza artificiale nel prossimo decennio può diventare uno strumento comune per ottenere ottimi consigli medici, un ottimo tutoraggio… in futuro gli esseri umani non saranno più necessari per la maggior parte delle cose, oltre ai medici si potranno rivoluzionare metodologie didattiche e il ruolo stesso dell’insegnante, sistemi basati sull’Intelligenza artificiale possono fungere da tutor personalizzati». Queste mostruosità le ha dette il fondatore di Microsoft, Bill Gates, durante un’intervista al Tonight Show della Nbc. Meraviglia e non poco che a tali affermazioni non ci siano state reazioni di una forza pari a quella delle affermazioni terrorizzanti fatte da Bill Gates. Non è una novità: quando parla Gates, il mondo tace e ascolta, come se fosse assurto a ruolo di profeta del futuro. Ma può darsi benissimo che un genio in un settore della vita o della scienza o dell’impresa, al posto di dire cose geniali, quando parla di argomenti che non sono suoi propri, dica cose stupide, sciocche, idiote.Se avesse parlato dell’applicazione dell’Intelligenza artificiale in settori come la tecnologia, la ricerca e tutto quello che volete, non ci saremmo scandalizzati. La ricerca sull’Intelligenza artificiale va avanti e in certi campi certamente potrà dare un contributo a ciò che l’uomo deciderà di progettare. Ma la questione è un’altra: è che il signor Gates ha parlato di medici e di insegnanti, come se essi fossero sostituibili, praticamente in modo totale, dall’Intelligenza artificiale. Si è dimenticato di un particolare che riguarda il rapporto fra medico e paziente e fra docente e discente. Tale questione si chiama empatia, che viene dal greco empatheia, che vuol dire passione ed è un derivato da pathos, che vuol dire affetto. In altri termini, si tratta di condivisione, comprensione, compassione, sensibilità, vicinanza. Queste sono le caratteristiche che creano un rapporto empatico e che non possono non caratterizzare sia la didattica, per quanto riguarda l’insegnamento, che la cura, per quanto riguarda la professione medica. L’insegnamento, durante il periodo del Covid, non è stato didattica, è stato una trasmissione fredda, pesante e noiosa di informazioni senza l’intermediazione fisica che nella didattica, quando manca, fa mancare la didattica stessa. Non c’è insegnamento senza la persona, non c’è cura senza il medico. Nell’uno e nell’altro caso, degli occhi umani devono guardare in altri occhi umani, non negli occhi di un robot che quell’empatia non potrà mai provare perché in quel robot non ci sarà mai l’anima e, come dice il Vangelo, che non so se Gates conosce, «gli occhi sono la lanterna dell’anima». E allora delle due l’una: o l’umanità si è sbagliata per almeno 26 secoli, e cioè da Platone a oggi, ritenendo cha la dimensione spirituale sia costitutiva dell’essere umano e non sostituibile - soprattutto all’interno di relazioni umane così fondamentali e intense come quella educativa e quella curativa - oppure dobbiamo pensare come Gates, e cioè che, da ora in poi, con l’Intelligenza artificiale possiamo sostituire l’uomo, ivi compresa la sua dimensione spirituale, ma siamo certi che tale dimensione l’Intelligenza artificiale non ce l’avrà mai. Bill Gates viene definito un filantropo perché ha versato e versa parecchi soldi a fondazioni, associazioni ecc. Un filantropo un po’ strano perché il termine filantropia, anch’esso derivante dal greco, vuol dire amore verso il prossimo, sforzo operoso per promuovere la felicità e il benessere degli altri, ma questi altri sono uomini. Si può essere un filantropo pensando di poter eliminare l’elemento spirituale di colui che si vuole aiutare? A me pare una contraddizione. Ma non una contraddizioncina, bensì una di quelle alla Parmenide e cioè o c’è una cosa o c’è l’altra, tutt’e due insieme non possono stare, o A o B. O uno è un filantropo che si occupa dell’uomo in tutte le sue dimensioni, o uno non è un filantropo perché se ne occupa solo in parte. E allora perché un filantropo, o presunto tale, fa affermazioni contro la umanità stessa delle persone? Come diceva il grande magistrato Giovanni Falcone, seguendo la via dei «piccioli», che in siciliano significa quattrini, si arriva sempre, e lui lo fece brillantemente con la mafia, a capire l’interesse reale delle persone che operano. Forse la strada dei soldi spiega anche queste affermazioni mostruose di Bill Gates. Lui con l’industria dell’Intelligenza artificiale ha, e avrà, qualcosa a che fare, però serve anche la maschera della filantropia così, nello stesso tempo in cui si auspica una società nella quale l’uomo abbia un ruolo sempre meno centrale, bisogna pur dimostrarsi interessati alle persone stesse. E pensare che c’è anche chi ci casca. Noi no. Si dice che Bill Gates partì da un garage e da lì ha poi sviluppato, col suo genio, tutto quello che ha fatto. Non so se in quel garage ci fosse qualche porzione di umanità all’interno di Gates. Se c’era, visto quel che dice, se l’è persa per strada. Però fa il filantropo. Mi pare proprio un mondo di matti, anche pericolosi.
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