2019-05-20
Freud ha torto marcio: il sesso non è tutto
L'Edipo a Colono, Jean-Antoine-Théodore Giroust (1788)
Partendo da «Edipo re», in cui il protagonista uccide il padre e sposa la madre, il fondatore della psicanalisi elaborò teorie oscene sugli inconsci desideri dei bambini. Ma si sbagliava: Madre natura vuole solo che i genitori facciano i genitori e i figli facciano i figli.Fare il riassunto dell'Edipo non è uno scherzo. Edipo, re di Tebe, si chiede perché diavolo a Tebe ci sia la peste. È un contagio che ha un qualcosa di immondo, uccide i corpi e ogni gioia di stare al mondo. L'oracolo spiega che la città è contaminata a causa della morte, rimasta impunita, del suo vecchio re Laio; si deve trovare il colpevole. Edipo sospetta del cognato Creonte e del profeta Tiresia, che, interrogato, si era rifiutato di rispondere; anzi, aveva imputato allo stesso Edipo quel delitto. A questa situazione dà esito Giocasta, già moglie di Laio e convolata poi, in seguito alla sua morte, a seconde nozze con Edipo. Giocasta invita il marito a non dare ascolto a nessun oracolo e a nessun profeta; anche a Laio - sostiene - il dio aveva detto che sarebbe stato ucciso da suo figlio, e invece l'unico figlio di Laio morì appena nato. Lo stesso Edipo aveva avuto un oracolo che gli aveva predetto come un giorno egli avrebbe ucciso suo padre e si sarebbe unito alla madre. Proprio allora giunge notizia che Polibo, padre di Edipo, è morto nella sua terra di Corinto. Ma un vecchio servo della casa di Laio solleva infine, tra dolorose reticenze, ogni velo: Edipo è figlio di Laio, che lo espose neonato sulle balze del monte Citerone affinché morisse; qui il piccino fu raccolto da Polibo, che lo adottò come suo. Edipo, udendo il racconto e rendendosi conto di quel che è accaduto, si trafigge gli occhi con due fibbie, e diventa cieco, mentre Giocasta si strangola con un laccio. Creonte viene eletto re di Tebe.L'Edipo re non è la storia di un uomo che sposa la madre. Quella è un'incidentale appendice. Non è vero che gli uomini vogliono sposare mamma e le figlie papà. Quello che è vero è che è fondamentale una fase in cui il bambino si identifica con il genitore dello stesso sesso e impara la relazione con l'altro sesso dal proprio genitore di sesso opposto. Quindi, tanto per non perdere l'abitudine alla difesa dell'ovvio, questo è uno dei numerosissimi motivi per cui i bambini devono avere genitori, due, di sesso diverso. Torniamo a Edipo. L'incesto è quello che viene fuori dopo, e viene fuori proprio come esempio del peggio del peggio, ma qual è il primo atto di questa catastrofe, dove tutto crolla, tutto marcisce, tutto diventa peste? Il primo punto è Laio che ordina di assassinare il suo bambino. La peste ha colpito Tebe, una peste che uccideva i corpi, come non era mai successo prima, ma soprattutto uccideva le anime. La nausea di vivere prendeva alla gola, vivere era talmente difficile, talmente ingiustamente doloroso, che ci si aiutava con sostanze ricavate da piante o ottenute chimicamente per annegare il cervello, sostanze di cui sedicenti sapienti negavano la pericolosità tragica. Tebe aveva altissimi due indici: il suicidio e il divertimento, non il divertimento pieno di tenerezza delle feste di paese, del Natale insieme ai cugini a fare i presepi, ma il divertimento becero e nauseante del rave, della discoteca aperta a ore folli, con l'inversione del ritmo sonno veglia data per normale. Comportamenti strani come il farsi tagli sull'avambraccio (cutting) con relativo selfie di documentazione, l'ingestione a canna di forti quantità di alcool fino al coma etilico di primo grado (binge drinking), la sessualità desacralizzata, profanata e ridotta a 50 sfumature di sadomaso, una disperazione profonda e stagnante, che ha attanagliato l'anima, un'ossessione per la statura, il peso, i capelli, il tatuaggio, il nulla che offusca tutto, hanno portato la spettacolare civiltà di Tebe alla morte. Eppure Laio e Giocasta non hanno violato la legge, decidendo di sopprimere il loro bambino. Era legale. Se qualcuno avesse loro contestato questo loro diritto di scelta, questo voler imporre il giogo di un figlio anche se non voluto, quasi come punizione per la sessualità che lo aveva generato, sarebbero insorti e Tebe con loro. La stessa legge afferma che l'assassinio del figlio è un diritto. Laio e Giocasta hanno deciso la morte del bambino, e Tebe non lo ha difeso. In ambiente cristiano la storia non sarebbe potuta avvenire. Il cristianesimo è intolleranza, la morte del bambino non era più tollerata, fu vietata anche a quelli che lo volevano fare, la loro libertà di scelta fu violata. E il risultato fu che i bambini non morirono, furono salvati. Poi la tolleranza è tornata: tollerare di uccidere il bambino, purché all'interno delle legge. In Edipo ci sono due cose che appartengono al nostro presente. Il primo problema è l'assassinio (emotivo) del genitore del proprio sesso e l'alleanza con il genitore dell'altro sesso. Questa storia pazzesca è una metafora di una situazione quotidiana. La madre che disprezza il marito, anche a parole, e si allea con il figlio maschio che diventa quasi una figura coniugale. Ma cosa vuoi che capisca tuo padre. Ma certo che il motorino (la moto, la 500, la Lamborghini, quello che è) te la prendiamo, tuo padre non vuole perché è geloso, è geloso di te che sei bello e giovane. Il padre che si allea con la ragazzina, contro la madre che cerca disperatamente di imporre un barlume di indispensabile disciplina, e mentre latra insulti alla madre, alla figlia concede la libertà più demente e pericolosa. Sono tutte situazioni, come quella di Edipo, manovrate dai genitori. Sono i genitori che fanno il disastro. E ora parliamo di lui, Sigmund Freud. Uno dei più grandi geni della comunicazione, eccelso nell'arte di vendere con una dialettica incredibile e uno spettacolare tono dogmatico teorie senza nessuna base e francamente opinabili. La pseudoscienza da lui fondata, la psicanalisi, ha un nome inquietante. L'analisi dell'anima. L'analisi è sempre un'operazione violenta che per definizione uccide. Si tratta di smembrare qualcosa che era intero. La morte dell'anima comincia con la psicanalisi: la distruzione del libero arbitrio, ogni comportamento frutto di un altro comportamento, la distruzione del concetto di etica, la desacralizzazione del sesso, primo passo verso la banalizzazione del sesso, e la sua promiscuità, che sono i punti su cui una civiltà muore. Dove la sessualità è fuori dal sacro, una civiltà muore. Freud dichiarò il sesso al centro di tutto: il sesso non è al centro di tutto. Nessuno pensa al sesso mentre sta morendo di fame, o mentre la casa brucia. Il cibo e l'evitare il dolore sono primari, il sesso è solo terziario. Freud, con la fase orale, anale, genitale, non capisce nemmeno che un bambino è molto più felice per il sorriso della mamma che per le sue carezze sulle parti basse: basta che mamma smetta di sorridere che il bimbo piccolo scoppia a piangere. Freud e la sua teoria delirante e oscena del bambino che vuole uccidere papà e sedurre mamma dominano la scena. Il bambino non lo vuole fare, vuole crescere con un padre forte e poi sposare una coetanea con cui mischiare i cromosomi. Vuole che mamma lo lasci andare a cercarsi una donna. Il bambino vuole un papà forte e una mamma forte, che facciano da padre e madre. Sofocle lo aveva spiegato bene. I due colpevoli sono Laio e Giocasta. La tragedia di Edipo è la storia di due genitori criminali che decidono di assassinare il loro bambino. E quando una civiltà uccide i propri bimbi, poi la peste la annienta. La peste dell'anima, quell' anima già ammazzata da Freud e da tutti i suoi successori, inchiodata sul sesso, priva del libero arbitrio, in balìa di pulsioni.Edipo è la nostra storia.