2022-03-07
Francia e Turchia parlano con Putin ma Blinken autorizza l’invio di aerei
Fallito un tentativo di evacuare civili, colpiti un treno e un gasdotto. Oggi ripresa dei negoziati Mosca-Kiev e si riunisce anche il Consiglio di sicurezza Onu. Inarrestabile il flusso di profughi: in Italia sono già 14.000.I contatti diplomatici non hanno fermato attacchi e bombardamenti in Ucraina. Mentre si attende il terzo match di negoziati e il Consiglio di sicurezza Onu di oggi, l’undicesimo giorno di guerra non ha risparmiato raffiche contro i civili e momenti difficili durante le evacuazioni a Bucha, Gostomel. E a Mariupol il tentativo di evacuazione dei civili è addirittura fallito. Un checkpoint per l’evacuazione dei civili che stavano cercando di fuggire da Irpin, distretto a poca distanza da Kiev, è stato bombardato. E almeno tre civili sarebbero rimasti uccisi, tra i quali due bambini. Fonti diplomatiche hanno fatto sapere anche dell’interruzione della connettività della rete in Enerhodar, nel Sudest dell’Ucraina: gli utenti hanno segnalato la «disruption» dei servizi di telefonia mobile, mentre le truppe russe continuano a combattere per il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia.Ma si continua a sparare anche a Kiev. I giornalisti della Cnn hanno riferito di aver assistito a pesanti bombardamenti a Ovest e a Nordovest della capitale ucraina. Le forze armate russe, riporta invece il Guardian, avrebbero sganciato «potenti bombe» su aree residenziali della città ucraina settentrionale di Chernihiv, dove sarebbero morti diversi civili. Un residente, racconta ancora il giornale britannico, ha postato una foto di una bomba inesplosa da 500 chili, modello Fab-500 di progettazione sovietica, un tipo di arma impiegata per distruggere strutture fortificate e bunker o per obiettivi industriali di interesse militare. È stato danneggiato anche il gasdotto Donetsk-Mariupol, lasciando oltre 700.000 persone senza riscaldamento. Colpito pure un treno diretto da Kiev a Rakhiv. Ma, stando alle fonti delle Ferrovie ucraine, non ci sarebbero state vittime. dall’inizio della guerra, sarebbero 2.203 le infrastrutture militari ucraine colpite. Comprese «tutte le forze aeree del regime di Kiev».Stando al controcanto del ministro della Difesa ucraino Alexei Reznikov, invece, nelle zone del contrattacco, «il nemico ha perso decine di unità di equipaggiamento. Il Cremlino non vuole accettare e riconoscere il suo fiasco ma quel momento è vicino». Un aereo russo, un caccia Su-25, colpito dai missili della Guardia nazionale ucraina sarebbe stato abbattuto nel cielo di Kharkiv. A Sumy le autorità hanno avvertito della possibilità di combattimenti in strada. I residenti sono stati invitati a non avvicinarsi alle finestre. Le truppe russe potrebbero «tentare di entrare in città».Tutto ciò mentre si moltiplicano i contatti politici e diplomatici per cercare di mettere un freno alle ostilità. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiesto a Vladimir Putin di «garantire il cessate il fuoco, aprire i corridoi umanitari e firmare il trattato di pace», ma il Cremlino ha risposto che le sue «operazioni militari» saranno sospese solo se Kiev «cesserà le sue». C’è stata anche una lunga telefonata (è la quarta dall’inizio della guerra) con il presidente francese Emmanuel Macron, che ha detto di aver trovato Putin «sempre molto determinato» nel raggiungimento dei suoi obiettivi, cioè la «denazificazione» dell’Ucraina e il riconoscimento dell’annessione della Crimea e dell’indipendenza del Donbass. Obiettivi che, secondo Putin, «saranno raggiunti con le operazioni militari se non ci si riuscirà con il negoziato».E per lanciare ancora un po’ di benzina sul fuoco, il ministero della Difesa russo ha annunciato i piani dell’Ucraina per creare armi biologiche. Secondo la dichiarazione del dipartimento, c’era un «programma biologico militare finanziato dal Pentagono». «Abbiamo ricevuto il 24 febbraio documentazione dai dipendenti dei biolaboratori ucraini sulla distruzione di emergenza di agenti patogeni particolarmente pericolosi di peste, antrace, tularemia, colera e altre malattie mortali», ha affermato il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov. Tutte questioni che rendono i negoziati più difficili. Anche il premier israeliano Naftali Bennet, dopo la visita a Mosca con l’intento di favorire il dialogo tra le parti, ha riferito che «le probabilità non sono grandi». Subito dopo i colloqui con Putin, Bennett ha parlato con Zelensky, e poi è volato a Berlino per il colloquio con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il segretario di Stato americano Antony Blinken, dopo avere brevemente attraversato la frontiera ucraina incontrando il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, ha confermato che gli Usa hanno dato via libera ai Paesi Nato per inviare aerei da combattimento in Ucraina, con un oggettivo contributo ad alzare la tensione. «Stiamo parlando con i nostri amici polacchi», ha detto, «di cosa potremmo essere in grado di fare per soddisfare i loro bisogni se in effetti scegliessero di fornire questi caccia agli ucraini». La frontiera con la Polonia è stata attraversata da 964.000 ucraini in fuga. Molti sono diretti anche in Italia. La media, fino a sabato, era di circa 2.300 ingressi al giorno, ma nelle ultime 24 ore il flusso di profughi ucraini ha toccato quota 3.000. Un totale di oltre 14.000 persone, al momento, che le prefetture stanno cercando di smistare.
(Arma dei Carabinieri)
Nella serata del 25 novembre i Carabinieri della Compagnia di Milano Duomo hanno arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti due bergamaschi, un palermitano e un soggetto di nazionalità spagnola, rispettivamente di 28, 32, 29 e 54 anni.
I militari dell'Arma, nel corso di un più ampio servizio di prevenzione generale organizzato per le vie di Milano, insospettiti da un autoarticolato con targa spagnola di dubbia provenienza, dopo una prima fase di monitoraggio fino alla provincia di Bergamo, hanno sorpreso i soggetti mentre scaricavano 10 borsoni dal mezzo, all’interno di un capannone.
Alla perquisizione, sono stati trovati 258 chilogrammi di hashish, suddivisi in panetti da 100 grammi ciascuno e termosigillati.
L’autoarticolato, sottoposto a sequestro, è risultato dotato di un doppio fondo utilizzato per nascone la droga.
Nel corso dei successivi accertamenti sviluppati nelle abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti in casa del 28enne altri 86 chili di hashish, termosigillati e nascosti all’interno di un congelatore oltre a materiale per il confezionamento, due pistole cariche con matricola abrasa, munizioni e materiale riconducibile ad altri reati tra cui t-shirt riportanti la scritta «Polizia», un paio di manette, una maschera per travestimento, il tutto ancora ancora al vaglio degli inquirenti. Per il 28enne è scattato l’arresto anche per detenzione abusiva di arma clandestina. Nell’abitazione del 29enne sono stati invece trovati altri 4 chilogrammi di droga, anche questi custoditi in un congelatore, suddivisi in panetti da 100 grammi ciascuno e termosigillati. Complessivamente, sono stati sequestrati circa 348 chilogrammi di hashish.
Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Bergamo, i quattro sono stati portati nel carcere di San Vittore di Milano in attesa dell’udienza di convalida.
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Brian Hughes (Getty Images)