2019-07-02
L'ultimo trend di viaggio è il «forest bathing». Un weekend a tu per tu con la natura
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La battaglia della piccola Greta sarà già storia vecchia, ma la sensibilità ecologica resta un tema fortemente ricorrente nella storia moderna. La pratica nasce in Giappone con il termine shinrin-yoku ovvero «trarre giovamento dall'atmosfera dei boschi» e rimanda a un'immersione totale nell'ambiente che ci circonda. Scopri il Waldhaus Flims Alpine Grand Hotel & Spa in Svizzera e la sua storia lunga 140 anni. Percorsi multisensoriali e attività emozionanti come rafting e canoa. Scegli il Molise per fuggire dal caos della città. Visita il Castello di Petroia e i suoi verdissimi paesaggi, immortalati dal Perugino e Piero della Francesca. Un bed & breakfast ecologico si nasconde nei boschi di Parma, in perfetta sintonia con la flora era fauna che lo circonda. Le Dolomiti d'estate sono una tavolozza di colori con cui dipingere un capolavoro di vacanza. Provate l'Excelsior Dolomites Life Resort per un soggiorno unico. Un ritiro nella natura a 900 metri d'altezza? È possibile nella valle di Isarco. Tutto ciò che c'è da sapere sull'Hotel Zum Hirschen, uno dei più antichi luoghi di pellegrinaggio dell'Alto Adige. Sabrina Innerhofer vi accompagna in un percorso salute tra gli incantevoli paesaggi della Valle Aurina Lo speciale comprende dieci articoli e gallery fotografiche. L'amore per la natura e la sensibilità ecologica sono, come noto, tendenze tutte moderne, sorte esattamente nell'epoca in cui il rapporto tra l'uomo e la terra si era già interrotto da tempo: i romani sradicarono gran parte della campagna romana senza troppi complimenti e gli abitanti dell'isola di Pasqua trasformarono il loro paradiso naturale in uno scoglio brullo senza porsi troppi problemi. È tra Otto e Novecento che la questione comincia a essere posta in termini differenti. La stessa parola "ecologia" viene coniata nel 1866 dallo scienziato tedesco Ernst Haeckel. I movimenti di "riscoperta della natura" finiscono per moltiplicarsi, in ogni sfumatura dell'intero spettro politico e ideologico: dallo scoutismo di estrazione cattolica ai movimenti naturisti diffusi nella gioventù nazionalista tedesca, come i Wandervogel. Persino l'estrema sinistra, in genere frenata dall'ossessione per il progresso fine a sé stesso, ha negli ultimi tempi cercato una propria via alla scoperta della natura, magari mescolando suggestioni partigiane e battaglie No Tav. Il tutto tacendo sulla piccola Greta, la cui battaglia può forse già essere derubricata a moda superata, nel bene (visto il carico di conformismo che si portava dietro) e nel male (vista l'importanza comunque reale di alcune problematiche tirate in balle dalla piccola scandinava). In chiave meno politicizzata, le vie per riconnettersi alla natura sono pressoché infinite: si va da quelle più fricchettone, come le correnti yoga, vegane, new age, con il caso limite dei cosiddetti "eco sessuali", coloro che provano attrazione erotica per… gli alberi, fino a sensibilità esattamente opposte, come il survivalismo, molto in voga negli Stati Uniti, sorta di via virile alla sopravvivenza estrema, nell'ipotesi di scenari apocalittici prossimi venturi. Ideologie estreme, spesso pazzoidi, ma che contengono un nucleo spesso condivisibile. È apprezzabile, per esempio, che si consideri la natura come qualcosa in più di una mera risorsa economica sfruttabile a piacimento, senza per questo dover giungere a fare l'amore con le sequoie. Viceversa, porsi il problema della nostra dipendenza dalla tecnologia e dalle istituzioni e cercare di rendersi quanto più autonomi possibile è sicuramente lodevole, a patto che il catastrofismo sotteso a tali tesi non diventi un'ossessione. La natura va amata, va rispettata, va anche temuta, in qualche misura. La cronaca è infatti piuttosto ricca di slanci ecologisti troppo ingenui finiti in tragedia. Pensiamo alla vicenda di Christopher McCandless, il giovane americano proveniente da una famiglia agiata che, come un novello San Francesco, si spogliò dei suoi averi e abbracciò la vita selvaggia. Sfortunatamente, come documenta anche il film tratto dalla sua vicenda, Into the wild, Chris finirà per morire di stenti dopo una lunga agonia, in mezzo ai boschi, a pochi chilometri dalla civiltà tanto detestata. Pensiamo anche alla vicenda, meno conosciuta, dell'esploratore ambientalista Timothy Treadwell, che trascorse la sua vita estiva nel Parco nazionale e riserva di Katmai (Alaska) per vivere insieme agli orsi grizzly e proteggerli. Nel 2003 venne aggredito e sbranato da un orso insieme alla sua fidanzata, lasciando nella telecamera lasciata accesa la testimonianza delle sue urla, finite anch'esse al cinema in un documentario di Werner Herzog intitolato Grizzly Man. Amare la natura non basta: bisogna anche farsi amare da lei, cosa che è molto più difficile, perché l'ambiente non è fatto su misura per le nostre ideologie antropocentriche e buoniste. Lo slancio verso ciò che è al di là di noi stessi, che ci precede e che ci sopravvivrà (forse) è tuttavia connaturato all'uomo, che è un essere di cultura ma ha anche una parte del suo cervello e del suo cuore che è radicata nella natura. Saperla coltivare è oggi la nostra sfida principale. Adriano Scianca
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)