I fondi esteri sospetti dell’uomo che voleva portare Salvini a Mosca

I fondi esteri sospetti dell’uomo che voleva portare Salvini a Mosca
Matteo Salvini, Antonio Capuano con la compagna e Oleg Kostyukov

L’Antiriciclaggio indaga su bonifici da oltre 1 milione da Kuwait e Romania per l’ex deputato azzurro (e la compagna) che stava organizzando i due viaggi abortiti del leader leghista. Spuntano Vaticano e figlio del numero uno dell’intelligence militare russa.

Per qualcuno è l’uomo dei misteri. In realtà l’avvocato Antonio Capuano, ex deputato di Forza Italia (nella legislatura 2001-2006), ex consigliere comunale di Frattaminore (il suo paese di origine), e consulente per le relazioni internazionali della Lega, è un personaggio che nella sua vita qualche traccia l’ha lasciata e da tempo non passa inosservato. Infatti questo cinquantenne dal look giovanile ha saldi legami in Russia, Cina e Medio Oriente. Inoltre Capuano, che è avvocato e si è laureato in giurisprudenza con l’università telematica Guglielmo Marconi, è stato oggetto di plurime segnalazioni all’Antiriciclaggio a causa di sostanziosi trasferimenti di denaro dal Kuwait e dalla Romania verso l’Italia. Attenzionata anche la compagna, la modella camerunense Madeleine Mbone, una classe 1995 originaria di Logbikoy che disporrebbe di un patrimonio milionario frutto di presunti lasciti. Secondo l’anagrafica depositata in banca avrebbe quantificato il proprio patrimonio in una forbice compresa tra 1 e 5 milioni, e il reddito tra 50 e 100.000 euro. Nel 2012 era già stata segnalata un’operazione effettuata da Capuano insieme con l’ex compagna Sabah al Sabah Manar, classe 1964, presunto membro della famiglia dell’emiro del Kuwait. Sotto esame sono finiti anche i rapporti economici con Ibrahim Alghuseen, già professore universitario e manager di una società di ingegneria. Capuano avrebbe avuto la procura per operare sul suo conto, sino alla chiusura dello stesso, ufficialmente al fine di gestire gli investimenti mobiliari e immobiliari della famiglia del docente. Capuano avrebbe pure un conto cointestato con Nasseredin Bachar, architetto kuwaitiano residente a Palermo dal 2018. Su questo rapporto sono stati considerati sospetti «alcuni giroconti con un intermediario romeno». Noi abbiamo provato a chiedere delucidazioni a Capuano, che, però, non ha voluto parlarci: «Io e la mia fidanzata attendiamo una bambina che nascerà tra poche settimane. Sarà mia cura contattarla» è stata la lapidaria risposta. Anche perché la compagna non avrebbe retto allo stress di questi giorni. Pure lei è citata nelle segnalazioni di operazioni sospette collegate a fondi provenienti dal Kuwait.

La provvista al centro delle Sos ha origine da un giroconto da 759.000 euro effettuato da Alghuseen su un rapporto bancario su cui Capuano avrebbe delega a operare. Gran parte di quel denaro (700.000 euro) sarebbe stato trasferito a un notaio per l’acquisto di un immobile prestigioso per Capuano e la Mbone. Per tale compravendita nel 2020 l’avvocato invia un ulteriore bonifico da 75.000 euro, mentre 454.000 euro giungono in Italia dalla Romania. In tutto oltre 1,2 milioni di euro che vengono poi girati dal conto del notaio alla Mbone come «restituzione deposito per compravendita immobile a causa dell’accordo non stipulato». Infatti la modella non avrebbe ottenuto il mutuo per «mancanza reddituale».

Nel frattempo i movimenti finanziari della donna avevano destato l’attenzione dei funzionari della banca che annotano: «Rilevanti flussi in entrata e in uscita da parte di nuova cliente presentataci da ex deputato legato a fondi sovrani del Kuwait».

L’operatività della coppia viene considerata «poco chiara e trasparente» e «meritevole di attenzione» anche perché «non si è certi dell’integrale legittimità dell’origine e della destinazione dei flussi finanziari». Per questo i risk manager non perdono più di vista Capuano e signora, sino all’emissione di assegni circolari in vista di un rogito nell’ottobre del 2021, anche se il consulente della banca non avrebbe ricevuto «alcuna documentazione a supporto dell’acquisto».

Gli analisti non ci vedono chiaro e pochi giorni prima dello scorso Natale scrivono: «Tale operatività appare illogica, immotivata e inusuale e non consente di determinare con certezza l’origine delle somme». Persino il consulente finanziario di Alghuseen «riporta dubbi di una possibile gestione fittizia della posizione patrimoniale nel suo complesso». Gli addetti ai controlli antiriciclaggio mettono nero su bianco i loro sospetti, e cioè che sia la Mbone che Alghuseen «possano fungere da prestanome dell’avvocato Capuano». Le segnalazioni su quest’ultimo non sarebbero ancora state archiviate.

Attualmente l’avvocato risulta residente in un appartamento di sei vani di sua proprietà in corso del Rinascimento a Roma. Il suo lavoro di legale gli consente di portare a casa il triplo dello stipendio che percepiva da parlamentare e nel suo studio ha assunto la fidanzata. Secondo il Cerved della Camera di commercio è consigliere della Sant’Agata Li Battiati, Srl attiva nell’intermediazione immobiliare come quasi tutte le altre cinque ditte in cui Capuano aveva ricoperto cariche. L’ex parlamentare detiene quote di dieci società. Probabilmente gli garantisce buoni redditi anche l’attività di consulente per le ambasciate (per esempio ha lavorato per quella del Bahrein), di fondi sovrani (come il Kuwait investment authority, di cui è stato rappresentante in Italia oltre ad aver collaborato con altre società operanti nell’emirato) e di partiti politici.

Come la Lega. Infatti è stato lui a organizzare in due diverse fasi il viaggio di Matteo Salvini a Mosca. Inizialmente avrebbe dovuto svolgersi dal 3 al 7 maggio. In agenda sarebbero stati già fissati gli incontri con il ministro Sergej Lavrov (con il quale sarebbe stato programmato un pranzo per il 6 maggio 2022) e con il presidente della Camera alta dell’assemblea federale russa Valentina Matvienko. Una rappresentante del partito Russia unita, quello di Putin, si sarebbe offerta come consulente per la parte logistica del viaggio. Ma il programma è stato modificato in contemporanea con l’uscita delle prime notizie sulla richiesta di visto da parte di Salvini e dei suoi collaboratori, circostanza smentita dalla stessa ambasciata russa. Così il tour è stato riprogrammato nelle date 29-31 maggio.

L’avvocato avrebbe ricevuto conferma per un pranzo tra Salvini e Lavrov e per un incontro, fissato per il 31 maggio, con l’ex premier e presidente Dmitrij Medvedev, attualmente vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa (l’uomo che si è recentemente augurato la sparizione degli Occidentali), e avrebbe ricevuto l’approvazione anche per i relativi comunicati stampa. Capuano, in aggiunta, avrebbe auspicato anche un possibile incontro di Salvini con il presidente Putin sempre nella giornata del 31 maggio. In vista della trasferta, il 19 maggio, il leader della Lega ha incontrato l’ambasciatore russo Sergey Razov, con il quale avrebbe discusso anche dell’eventuale viaggio di papa Francesco in Russia.

La mattina del 27 maggio, in Vaticano, come è noto, si è tenuto un incontro tra il cardinale e segretario di Stato Pietro Parolin e Salvini, a cui avrebbe presenziato anche Capuano e nel quale si sarebbe parlato della trasferta del leader della Lega a Mosca.

Nel momento cruciale, però, il consulente ha avuto difficoltà nel pagare con la carta di credito i voli Istanbul-Mosca del 29 maggio e Mosca-Ankara del 31 maggio. Per questo è intervenuto in suo soccorso un personaggio molto interessante: Oleg Kostyukov, il primo segretario dell’ambasciata russa, il quale avrebbe incontrato l’avvocato per ben due volte il giorno della visita a Parolin.

Oleg è citato dal giornale investigativo The Insider in un articolo di ottobre intitolato «Spy Kids: il figlio e la figlia del capo russo del Gru Kostyukov possiedono immobili per un valore di centinaia di milioni». Infatti, secondo il cronista Sergej Ezhov, il diplomatico, insieme alla sorella Alena, sarebbe proprietario di un patrimonio da 200 milioni di rubli (3,2 milioni di euro), per il giornalista poco plausibile considerando lo stipendio da giovane funzionario del Ministero degli Esteri di Oleg.

Il padre sarebbe il sessantunenne Igor Olegovič Kostyukov, il direttore del Gru (letteralmente Direttorato principale per le attività informative offensive), il servizio segreto militare russo, che dipende dal ministero della Difesa e dal suo capo di Stato maggiore. Kostyukov senior, ricorda sempre The Insider, è soggetto alle sanzioni occidentali per una presunta interferenza nelle elezioni americane del 2016, per l’avvelenamento di una ex spia russa e della figlia in territorio britannico nel 2018 e per gli attacchi informatici del 2015 e del 2018 al Bundestag tedesco e all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Ma torniamo a Oleg. Il 27 maggio, per sbloccare la situazione, avrebbe acquistato personalmente i biglietti della compagnia di bandiera russa Aeroflot, che Capuano avrebbe successivamente rimborsato. Durante i preparativi l’ex parlamentare avrebbe ricevuto richieste di delucidazioni da parte dell’ambasciata americana sul viaggio moscovita di Salvini, di cui i diplomatici a stelle e strisce non avrebbero conosciuto le finalità. Capuano avrebbe colto la palla al balzo per chiedere, dopo il tour russo, l’organizzazione di un incontro per Salvini con funzionari e politici di primissimo livello di Washington, promettendo, a quanto ci risulta, di condividere informazioni e con l’obiettivo di aprire un canale privilegiato per cercare di risolvere il conflitto.

Dunque Capuano, in modo ambizioso, progettava di portare l’ex ministro dell’Interno in giro per il mondo a costruire un percorso di pace. Ma non è chiaro se il leader leghista fosse al corrente di tutte le manovre del proprio consulente che, come ci risulta, spesso parlava a nome del politico.

Alla fine, il 27 maggio, è uscita la notizia di un imminente viaggio in Russia di Salvini, di fatto confermato dallo stesso leader e da fonti leghiste. Successivamente, però, la trasferta è stata annullata. Il segretario del Carroccio, colpito dalle critiche arrivate dall’interno del suo partito, ma anche da parte dell’opposizione, avrebbe fatto sapere, tramite Capuano, di essere comunque pronto a partire, ma non prima di aver valutato a fondo gli effetti politici della propria iniziativa. Nella serata del 28 maggio Capuano avrebbe spiegato ai suoi interlocutori dell’ambasciata che il leader della Lega sarebbe tornato sui suoi passi anche per evitare di danneggiare con la sua decisione l’esecutivo. I russi, da parte loro, avrebbero negato possibili ripercussioni su Mosca per la fuga di notizie e si sarebbero mostrati interessati a sapere se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo. In serata i diplomatici russi avrebbero informato i vertici del proprio governo dell’improvviso cambio di programma. Una decisione che in Russia sarebbe stata accolta con una certa freddezza.

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