2024-12-09
Follia Uk: in guerra coi tank elettrici
Il primo ministro britannico, Keir Starmer (Ansa)
Il ministero della Difesa britannico ha in mente di rendere l’esercito più green. Tra i progetti, mezzi corazzati con le batterie. Militari con le mani nei capelli...Ammazzare la gente si può e si deve, basta farlo senza inquinare. Si possono lacerare i corpi di altri esseri umani, si possono sparare razzi e cannonate, i cingoli dei carri armati possono macinare le ossa dei soldati sul campo: l’importante è che tutto avvenga con emissioni nette zero, Net Zero, come dicono quelli bravi. Della riduzione delle emissioni dei mezzi militari si parla ormai da qualche anno. Se ne è discusso addirittura in sede Nato, dove con tutta evidenza hanno un certo sprezzo del ridicolo. A quanto risulta, tra gli eserciti più all’avanguardia su questo tema c’è quello britannico, che sta beneficiando degli investimenti voluti dal governo laburista, ovviamente molto attento alle questioni ecologiche. Come ha rivelato il Telegraph, il prossimo anno «il ministero della Difesa intensificherà i test sui veicoli elettrici sul campo di battaglia, presso la guarnigione dell’esercito di Bovington nel Dorset, sede del Tank Museum. [...] Da quando è entrato in carica a luglio, il governo ha consegnato più di 400.000 sterline in contratti a Magtec, un’azienda di difesa specializzata nell’elettrificazione dei veicoli. Nel mese di ottobre, John Healey, il ministro della Difesa, ha visitato lo stabilimento di progettazione e produzione dell’azienda nel sud dello Yorkshire, affermando di essere rimasto colpito dall’“estro creativo dell’azienda nel migliorare le prestazioni sul campo di battaglia e le prestazioni ambientali dei veicoli militari”». Già, possiamo solo immaginare quale straordinario estro creativo sia necessario al fine di elaborare veicoli da guerra che non inquinino: salvare il pianeta è la priorità, salvare vite umane in po’ meno. Di sicuro per gestire la pratica è richiesto un certo pelo sullo stomaco... Comunque sia, alla stampa britannica risulta che l’esecutivo laburista si sia «impegnato a mettere i suoi più ampi obiettivi di zero emissioni nette al centro della sua strategia industriale di difesa». Il primo ministro Keir Starmer ha dichiarato che la sua strategia «sosterrà lo zero netto, la crescita regionale, la sicurezza economica e la resilienza». Cosa che con tutta evidenza non significa nulla, ma risponde allo spirito del tempo. Una fonte governativa sentita dal Telegraph ha spiegato che «le tecnologie emergenti possono supportare gli sforzi di decarbonizzazione e migliorare la capacità sul campo di battaglia, riducendo la vulnerabilità della catena di approvvigionamento del carburante liquido e anche riducendo la firma termica e il rumore dei veicoli sul campo di battaglia». Ma attenti alla perla: la stessa fonte, interpellata sulla possibilità di produrre un carro armato elettrico ha risposto che nulla è da escludere. Meraviglioso: chissà se metteranno anche le colonnine elettriche per la ricarica dei tank sulla linea del fronte. L’aspetto più grottesco della faccenda, tuttavia, è un altro. I veicoli militari elettrici - oltre ad apparire come una clamorosa presa in giro - hanno pure un altro difetto: mettono a rischio i combattenti sul campo, cioè quelli che vanno a rischiare la pellaccia e che dovrebbe occuparsi di restare vivi e non di emettere meno CO2. Non per nulla, spiega il Telegraph, i vertici militari sono in leggero subbuglio e considerano l’investimento sull’elettrico «uno sforzo folle» che potrebbe danneggiare le truppe. Secondo colonnello Richard Kemp, ex comandante delle forze britanniche in Afghanistan, «al momento la tecnologia semplicemente non c’è. È già abbastanza difficile mantenere i veicoli attuali riforniti di carburante, già di per sé è un’operazione enorme - non riesco proprio a vedere come potrebbe funzionare con i veicoli elettrici. Combattere è un’attività estremamente difficile: renderla inutilmente ancora più difficile sembra un’impresa folle». Se avessero voluto giovare all’umanità, gli amici inglesi avrebbero fatto bene a prodigarsi per far cessare la guerra in Ucraina, invece risulta che siano stati tra i più solerti nell’alimentare le ostilità. Chissà, visto che ora da quelle parti si usano pure le mine antiuomo, i britannici si preoccuperanno di realizzarne di ecologiche. Così, in un prossimo futuro, qualche bambino salterà in aria, ma con pochissime emissioni oltre a quelle di sangue.
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)