2018-08-21
L'ultima follia giapponese: sposarsi con un fumetto
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A Tokyo spopolano i matrimoni con personaggi tridimensionali usciti direttamente dai manga. Una pratica bizzarra, riconosciuta e incoraggiata da alcune società nipponiche che offrono addirittura dei bonus ai dipendenti che scelgono di aderire a questa iniziativa. I più comuni? L'assegno familiare in busta paga e un giorno di ferie all'anno, in concomitanza del compleanno della propria dolce metà. Mentre in Italia ci troviamo a muovere i primi passi per ridefinire la nostra identità digitale e i rapporti, romantici o sessuali, via chat e videochiamate sono ancora motivo di vergogna, in Giappone le relazioni via smartphone sono già storia vecchia. Sepolta, anzi. Nel Paese del Sol Levante, infatti, già da qualche tempo si celebrano senza imbarazzo matrimoni con personaggi bidimensionali usciti da manga e anime.Avete letto bene. Perché doversi complicare la vita con un compagno o una compagna in carne e ossa quando si può scegliere di passare la vita con un disegno che non solo non ti telefona in ogni istante, ma non pretende nemmeno di uscire dopo il lavoro e non finge di avere mal di testa? A essere particolarmente attratti dall'idea di un rapporto con un personaggio «virtuale» sono gli otaku, un termine della lingua giapponese che dagli anni ottanta indica una fetta di popolazione, maschile e femminile, appassionata in modo ossessivo di manga, anime, e altri prodotti ad essi correlati. Questi giovani che, in Italia, molti definirebbero «sfigati» sono una parte fondamentale della subcultura moderna giapponese e rappresentano un forte modello che si sta espandendo anche al di fuori del confine nipponico. Secondo uno studio effettuato dal National Institute of Population and Social Security Research di Tokyo, oltre il 70% degli uomini e delle donne non sposate non hanno alcun tipo di relazione sentimentale. O sessuale. E di questi, il 45% idealizza al suo fianco un personaggio estratto da un manga, un anime o un gioco di ruolo. Capirete bene che l'idea di questi matrimoni in 2d non è poi del tutto così folle ed è semplicemente il risultato di una società che rigetta, costantemente, ogni tipo di storia d'amore in carne e ossa. Così, invece di trascorrere le giornate abbracciati a cuscini a grandezza naturale che ritraggono il proprio personaggi preferito fantasticando su storie impossibili e amori «da favola» come quelli raccontati nei manga e negli anime shoujo e josei (due categorie, che stanno a indicare storie particolarmente romantiche e dedicate soprattutto a un pubblico femminile) ecco qui la soluzione: quei personaggi che tanto ammirate, sposateli. Virtualmente. Come? Il metodo più semplice è senza dubbio quello di collegarsi al sito internet Myfconline dove, dopo una semplicissima procedura di registrazione, si potrà dare il via alla storia d'amore con il proprio personaggio preferito. Questo stratagemma, studiato per i più giovani, è la forma più semplice ed edulcorata del vero matrimonio 2d giapponese ed è più uno sfizio, digitale e senza ripercussioni, attivabile non solo su molteplici personaggi alla volta, ma anche da più e più utenti in tutto il mondo. Ma questo non è nulla se comparato alle proposte di matrimonio offerte dalla Gatebox, un'azienda giapponese specializzata in nuove tecnologie e realtà aumentata.Azume Hikari è la prima waifu (la trascrizione inglesizzata dei katakana giapponesi della parola moglie, ndr.) ologramma al mondo. La sua vita avviene in una capsula nera lucida e molto simile, per forma, a una macchinetta Nespresso, in cui la «donna» fluttua sorridente. Il suo ruolo, una volta accesa, è quella di accogliere il proprio compagno, svegliarlo, intrattenerlo durante le serate, guardare con lui la televisione e, perché no, farci addirittura l'amore. Ovviamente, il tutto, avviene a parole, senza toccarsi. Perché Azume Hikari, nella realtà, non esiste ed è un prodotto «da comodino» acquistabile online per circa 150.000 yen. Poco più di 1.100 euro. Sempre la Gatebox, una miniera quando si tratta di idee strampalate, ha ben pensato di offrire dei bonus a tutti quegli impiegati della società che sceglieranno di convolare a nozze con un personaggio di un manga. Coloro che sceglieranno di sposarsi riceveranno sin da subito un aumento di 5.000 yen (40 euro circa) nella busta paga mensile «così da agevolare la loro vita matrimoniale» e un giorno di ferie, pagato, se questo coincide con il compleanno della propria dolce metà. Un trattamento esclusivo, considerando che in Giappone è pressoché impossibile ottenere una pausa dal lavoro anche quando si è sposati con una donna/uomo in carne e ossa. Nonostante non ne ce ne sia alcun bisogno, la Gatebox ha studiato tutto nei minimi dettagli per evitare di incappare nel furbetto di turno alla ricerca di qualche yen in più. «Non basta solo dichiarare di essere innamorati di una 2d» hanno spiegato i dirigenti della società «bisogna anche dimostrare di averla frequentata e il matrimonio va messo nero su bianco». Per questo, l'azienda ha diffuso attraverso il suo sito internet dei moduli, identici a quelli che servono per registrare i matrimoni tradizionali, in cui ai dipendenti viene chiesto esplicitamente di compilare ogni spazio, dal più semplice nome e cognome al racconto del primo incontro, del primo batticuore e un report dettagliato del momento in cui si è deciso di convolare a nozze. Una volta inviate le carte all'azienda, tramite email o presso l'ufficio di segreteria, verrà spedito agli impiegati il certificato di matrimonio. Se tutto questo non vi sembrasse abbastanza, sappiate che grazie a LovePlus, un famoso gioco di simulazione sentimentale creato dalla Konami Digital Entertainment e disponibile per le console di gioco Nintendo Ds, e al suo simile LovelyxCation della Hibiki Works, i personaggi del gioco possono diventare «realtà» grazie a dei visori vr. La cerimonia nuziale, in questo caso, avviene in vere e proprie cappelle, davanti a un sacerdote e con tanto di testimoni. La sposa percorre la navata attraverso dei maxi schermi posizionati per tutta la chiesa e lo sposo la attende, con il visore sugli occhi, all'altare. Dopo la cerimonia, che dura circa cinque minuti, con tanto di bacio a suggellare l'amore, che avviene attraverso un dispositivo a forma di bocca in silicone e collegato all'iPad in cui vive la propria dolce metà.Se pensate che questi matrimoni siano un'esclusiva per gli uomini appassionati di donne a due dimensioni, vi sbagliate. Ad Akihabara, il più noto quartiere di Tokyo dedicato al mondo dei manga e degli anime, anche le donne possono vivere il giorno più bello al fianco di un personaggio 3d. All'interno della Sega Vr area, infatti, è possibile convolare a nozze con alcuni dei più noti personaggi degli otome game (una categoria di giochi per console e smartphone che simulano appuntamenti e dedicati alle donne, ndr.). Creato in collaborazione con Voltage, una delle maggiori aziende produttrici di questo genere di giochi, il più ambito degli «scapoli» virtuali è Yamato Kougami, moro, magro, insegnante, il classico bravo ragazzo insomma. Questo tipo di matrimonio costa complessivamente una decina di euro o poco più e include, oltre al gioco in versione completa, il noleggio dei visori di virtual reality e un certificato di nozze, con tanto di fotomontaggio al fianco dello sposo.
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