Foibe, al Parlamento europeo una mostra dedicata ai martiri
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Per la prima volta nella storia d’Europa, si è tenuta al Parlamento Europeo a Strasburgo una mostra dedicata ai martiri delle foibe. L'eurodeputato di FdI Stefano Cavedagna: «Lo dobbiamo ai martiri, agli esuli, ai loro parenti e a tutti gli italiani, a fronte di un ricordo che è stato per anni volutamente celato».
Lunedì 10 febbraio alle 18.00 presso lo spazio Emilio Colombo, alla presenza della vice presidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, del capo delegazione di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, del Co-presidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini, dell’eurodeputato di FdI Stefano Cavedagna e dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia e del Comitato 10 Febbraio, si è svolta l'inaugurazione di «Foibe: tragedia ed esodo». La mostra costituita da 24 pannelli fotografici rimarrà aperta per tutta la durata della sessione Plenaria del Parlamento fino a giovedì 13 febbraio. A più di 80 anni da quella tragedia figlia dell’ideologia comunista titina, costata la vita a oltre 10.000 italiani con ben oltre 300.000 altri costretti all’esilio, ecco che finalmente anche nelle Istituzioni dell’Europa si potrà raccontare e documentare uno sterminio per troppi anni colpevolmente dimenticato. Eventi come questo sono fondamentali per creare una memoria condivisa anche tra le Nazioni europee, per costruire un’Europa dei popoli.
La mostra dal titolo Foibe: tragedia ed esodo/Foibe: tragedy and exodus, è tradotta anche in inglese e l’accesso al pubblico sarà libero. «Sono trascorsi ottant’anni dall’eccidio delle Foibe e dall'esodo degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia uccisi ed esiliati dai comunisti di Tito, e ne sono passati venti dall'approvazione della legge italiana che ha istituito il giorno del Ricordo» - ha dichiarato l’eurodeputato Stefano Cavedagna - «soltanto una memoria condivisa da parte di tutti i popoli europei, partendo dalla condanna unanime dei crimini comunisti, ci permetterà di costruire un'Europa forte e armoniosa di Nazioni alleate. Per questo ho fortemente richiesto che questa mostra fosse realizzata a Strasburgo, nella sede del Parlamento europeo. Lo dobbiamo ai martiri, agli esuli, ai loro parenti e a tutti gli italiani, a fronte di un ricordo che è stato per anni volutamente celato».
«Io ricordo: chi ha molto sofferto per il solo fatto di essere italiano. Io ricordo: chi voleva che gli italiani dimenticassero». Questo il messaggio scritto sulle sue pagine social dall'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo. «Il Giorno del Ricordo è l'occasione per rendere omaggio a migliaia di persone che hanno avuto la sola colpa di sentirsi e voler continuare a essere italiani. La storia e la memoria sono a fondamento di una nazione e il martirio delle vittime delle Foibe, degli esuli istriani e giuliano-dalmati rientrano a giusto titolo nelle vicende a fondamento della nostra nazione.Ricordare, riportare alla luce questa pagina tragica della nostra storia è nostro dovere e necessario tributo a coloro che hanno subito violenze e oltraggio in nome dell'Italia e che per troppo tempo hanno anche subito l'umiliazione di essere dimenticati», ha concluso.
Per la prima volta nella storia d’Europa, si è tenuta al Parlamento Europeo a Strasburgo una mostra dedicata ai martiri delle foibe. L'eurodeputato di FdI Stefano Cavedagna: «Lo dobbiamo ai martiri, agli esuli, ai loro parenti e a tutti gli italiani, a fronte di un ricordo che è stato per anni volutamente celato». Lunedì 10 febbraio alle 18.00 presso lo spazio Emilio Colombo, alla presenza della vice presidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, del capo delegazione di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, del Co-presidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini, dell’eurodeputato di FdI Stefano Cavedagna e dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia e del Comitato 10 Febbraio, si è svolta l'inaugurazione di «Foibe: tragedia ed esodo». La mostra costituita da 24 pannelli fotografici rimarrà aperta per tutta la durata della sessione Plenaria del Parlamento fino a giovedì 13 febbraio. A più di 80 anni da quella tragedia figlia dell’ideologia comunista titina, costata la vita a oltre 10.000 italiani con ben oltre 300.000 altri costretti all’esilio, ecco che finalmente anche nelle Istituzioni dell’Europa si potrà raccontare e documentare uno sterminio per troppi anni colpevolmente dimenticato. Eventi come questo sono fondamentali per creare una memoria condivisa anche tra le Nazioni europee, per costruire un’Europa dei popoli.La mostra dal titolo Foibe: tragedia ed esodo/Foibe: tragedy and exodus, è tradotta anche in inglese e l’accesso al pubblico sarà libero. «Sono trascorsi ottant’anni dall’eccidio delle Foibe e dall'esodo degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia uccisi ed esiliati dai comunisti di Tito, e ne sono passati venti dall'approvazione della legge italiana che ha istituito il giorno del Ricordo» - ha dichiarato l’eurodeputato Stefano Cavedagna - «soltanto una memoria condivisa da parte di tutti i popoli europei, partendo dalla condanna unanime dei crimini comunisti, ci permetterà di costruire un'Europa forte e armoniosa di Nazioni alleate. Per questo ho fortemente richiesto che questa mostra fosse realizzata a Strasburgo, nella sede del Parlamento europeo. Lo dobbiamo ai martiri, agli esuli, ai loro parenti e a tutti gli italiani, a fronte di un ricordo che è stato per anni volutamente celato».«Io ricordo: chi ha molto sofferto per il solo fatto di essere italiano. Io ricordo: chi voleva che gli italiani dimenticassero». Questo il messaggio scritto sulle sue pagine social dall'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo. «Il Giorno del Ricordo è l'occasione per rendere omaggio a migliaia di persone che hanno avuto la sola colpa di sentirsi e voler continuare a essere italiani. La storia e la memoria sono a fondamento di una nazione e il martirio delle vittime delle Foibe, degli esuli istriani e giuliano-dalmati rientrano a giusto titolo nelle vicende a fondamento della nostra nazione.Ricordare, riportare alla luce questa pagina tragica della nostra storia è nostro dovere e necessario tributo a coloro che hanno subito violenze e oltraggio in nome dell'Italia e che per troppo tempo hanno anche subito l'umiliazione di essere dimenticati», ha concluso.
Il Carroccio cinque anni fa si era attestato al 22% mentre in questa tornata, pur schierando il generale, il passo indietro è stato molto evidente. Nel centrodestra serpeggiano critiche: «Qui, se ti presenti con retoriche estreme, non ti ascoltano».
Zaia avvisa FdI: «Sono un problema? Allora vedrò di renderlo reale».
Povera matematica: per superare il centrodestra, la segretaria Pd, che non voleva nemmeno Giani, s’inventa le preferenze cumulative. E spara: «Se sommiamo Toscana, Marche e Calabria prendiamo più del governo».
Bombole di gas e quel che resta di molotov sono state rinvenute nella casa colonica esplosa a Castel d'Azzano, nel veronese. I Vigili del fuoco hanno recuperato 5 bombole che erano state collocate in più stanze della casa e ora si trovano accatastate nel cortile.
La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa. Nell'esplosione hanno perso la vita 3 carabinieri e sono risultate ferite 15 persone tra forze dell'ordine e vigili del fuoco. (NPK) CC
Mario Venditti. Nel riquadro, Silvio Sapone in una foto agli atti dell’inchiesta di Brescia (Ansa)
Gli ex carabinieri della Procura Spoto e Sapone si contraddicono su ordini ricevuti e attività di indagine nell’inchiesta su Sempio del 2017. I due erano alle dipendenze dell’ex magistrato indagato per corruzione.