2024-11-26
Il fluido va di moda, ma la normalità vende
Dopo il flop della pubblicità ultra woke per promuovere il nuovo logo della Jaguar, la Volvo va controtendenza: in un video di quasi quattro minuti elogia la vita e la famiglia, facendo il boom di visualizzazioni e collezionando commenti entusiasti.Più lavoro e soldi, meno famiglia. È in crescita il disinteresse a mettere al mondo figli nella generazione Z (o Centennials) e nella generazione Y (o Millennials), come conferma la terza edizione di Generation Ship 2024 a cura di Kkienn Connecting people and companies per il gruppo Unipol. Però, come scopriremo, la progettualità di coppia che include la nascita di un figlio rimane un tema fortissimo, di grande coinvolgimento. Secondo lo studio, i giovani tra il 16 e i 35 anni che quest’anno hanno dichiarato di tenere alla carriera sono l’84%, stessa percentuale per coloro che pensano al benessere economico come priorità. Sposarsi, convivere, fare figli invece è considerato poco, o per nulla, importante per il 50% degli under 35 (Millenials junior), e di coloro che sono nati a partire dal 1995 (i Centennials). Che i giovani siano sempre meno propensi a progetti di unità e fedeltà nell’amore, di fecondità ed educazione dei figli, era già emerso lo scorso aprile, da un’indagine dell’istituto Toniolo. Su 7.000 donne tra i 18 e i 34 anni senza prole, il 21% affermava di non volerne, il 29% rispondeva di essere debolmente interessata. Quindi il 50% della popolazione femminile in quella fascia di età potrebbe non diventare madre. Nel nuovo studio, la percentuale di donne tra i 16 e i 35 anni interessata ad avere figli scende del 58%, e se cresce l’aspirazione a prendere un titolo di studio (+42%), a fare carriera (+39%), cala pure il desiderio di convivere o sposarsi (-55%). Un po’ meno drastica è la situazione per gli uomini di fascia 16-35 anni, con -41% interessati ad avere figli e -38% a unirsi in matrimonio. Cambiano anche le motivazioni della scelta di non avere figli. «Da “non potere a non volere”: i giovani maturano questa decisione con sempre maggiore convinzione», riporta l’indagine commissionata dal gruppo Unipol. Generazioni egoiste e ripiegate su sé stesse anche nelle progettualità future? Così sembrerebbe, però sorprende un atteggiamento in totale controtendenza registrato nelle ultime settimane. Ricorderete il recente spot della casa automobilistica Jaguar per promuovere il nuovo logo e il rebranding più ampio dell’azienda. Un gruppo di modelli di genere diversi che si muovono in uno spazio rosso acceso, nessuna automobile ma scritte woke del tipo «Cancella l’ordinario» e «Rompi gli schemi» che hanno scatenato una valanga di critiche online. Anche da parte del miliardario Elon Musk che sulla sua piattaforma X ha domandato: «Vendete auto?». Ebbene, mentre il lavoro dei creativi è stato contestato perché non riesce a legarsi alla tradizione dell’azienda, e nemmeno più pagano i messaggi concentrati su diversità e inclusione, un’altra pubblicità di auto sta conquistando invece i giovani. Non parla di genere fluido, di carriera e successo, bensì di famiglia e figli.È lo spot dell’ultimo Suv della Volvo, che in 3 minuti e 45 secondi racconta una storia normalissima: la prima gravidanza di una coppia. Un uomo che scopre che diventerà padre e immagina il futuro della sua famiglia. Ha ottenuto 5,3 milioni di visualizzazioni in un solo post contenente il video. Il filmato prodotto da Stendahls, un’agenzia creativa svedese, si apre con una giovane donna che dice al suo compagno di essere incinta, in quella che sembra essere una gravidanza inaspettata. Si abbracciano, l’uomo chiama la madre e le comunica: «Diventerai nonna». Aggiunge: «Ho paura, mamma». Quando lei gli chiede perché, lui risponde: «Per tutto questo, sai... le notti, la responsabilità... Ci servirà un posto più grande». La mamma lo rincuora: «Ci saremo noi ad aiutarvi». L’uomo dice che pensa che sarà una femmina: «Voglio lasciarla essere una bambina», con riferimento ben chiaro a chi ritiene normale il cambio di genere. Scorrono fotogrammi di quello che immagina sarà il futuro, le gioie ma anche i dolori di un genitore: le prime contestazioni della figlia, i primi amori non corrisposti. Mentre continuano a parlare, la futura mamma esce di casa per fare la spesa. Nello stesso momento, si vede una signora salire su una Volvo. Inizia a guidare, arriva a un incrocio ma una chiamata sul cellulare la distrae e la sua auto si ferma giusto in tempo per evitare la donna incinta che sta attraversando la strada. La scena cambia, i genitori sono nel reparto maternità, la piccola Lea è appena nata. «La Volvo EX90 è progettata per essere l'auto più sicura mai realizzata» è il messaggio dello spot. «For life», si legge nell’ultima immagine. Per tutta la vita, ma anche per la vita si può tranquillamente intendere.Fox Business ha pubblicato alcuni pareri di manager, tutti a favore dello spot e del messaggio, come quello di Guillaume Huin, direttore marketing senior di McDonald’s che ha detto: «È fottutamente fantastico». ll caporedattore del Daily Wire, Cabot Phillips, ha scritto su X: «Mentre Jaguar spinge per la dissolutezza, Volvo ha appena pubblicato la pubblicità automobilistica più toccante, pro famiglia e pro vita di tutti i tempi. Questa è la strada».Sui social, i commenti degli utenti dimostrano un desiderio di normalità, non di stravolgimenti gender. «Questo annuncio ha fatto piangere gli uomini», si legge. Oppure: «Una pubblicità senza travestiti». E ancora: «Grazie per aver osato realizzare uno spot pubblicitario che mostri i valori della famiglia!». Forse il più azzeccato è il commento dell’utente che afferma: «Peccato che non ci siano più pubblicità di questo tipo. Le famiglie tradizionali normalmente non vengono considerate in molte campagne di marketing».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.