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Dal fisco all’Ue, agenda per il centrodestra

Dal fisco all’Ue, agenda per il centrodestra
Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi (Ansa)
Altro che metodo Draghi, chi vuol governare faccia proposte sui temi chiave. Il Pd sposterà la campagna elettorale su atlantismo e guerra. Ci vuole invece un programma d’urto sulla crisi. Fdi, Lega e Forza Italia affrontino ciò che interessa alla gente: salari, gestione Covid, bollette e rapporto con l’Ue.
Pd e centrosinistra hanno già avviato una campagna elettorale basata su due schemi. Il primo è il tentativo di rafforzare i mini partiti di centro con l’intento di indebolire il centrodestra, nella speranza che i Calenda di turno portino via un po’ di voti (o attraggano pezzi) di Lega o di Forza Italia. D’altro canto, il centrosinistra punterà tutto sul tema dell’atlantismo. O meglio, del rischio che in caso di vittoria di Lega, Fdi e Fi si spezzi l’equilibrio Nato e si favorisca l’avanzata dei russi. Arriveranno alcune accuse generiche e altre più puntuali. Non va escluso il peso e l’impatto di eventuali inchieste giudiziarie. Chi ha l’ambizione di governare il Paese non potrà restare succube di questa narrativa. Accompagnando il dibattito della campagna elettorale, giornalisticamente ci interessa il presidio di temi cruciali che rischiano di essere oscurati da personalismi e accuse rivolte alla genesi del «draghicidio». E cioè: come affrontare la crisi d’autunno? Quale politica energetica attuerà il Paese? Come ci muoveremo di fronte alle pressioni Ue sulla transizione energetica? Poi c’è la necessità di una riforma fiscale degna di tale nome, che impari dagli errori di metodo e merito degli ultimi mesi. Ci sarà da affrontare il dramma della inflazione e maneggiare con cura i rapporti con la Bce. Infine, l’enorme capitolo del Covid. Non basterà cacciare Speranza e il suo entourage. Immaginare una alternativa implica una presa di posizione sulla pandemia e sui futuri vaccini. L’adozione del green pass e l’obbligo prima surrettizio e poi per legge (vedi gli over 50) di vaccinarsi ha spezzato la società in due. Lega e Forza Italia sono stati in quella maggioranza di governo e ora non possono più nascondersi dietro Draghi: dovranno trovare una linea comune e farsene carico davanti agli elettori.

Lo speciale contiene quattro articoli.

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«La Stampa» riscrive la sua storia inventandosi un passato antifascista
John Elkann nella redazione della «Stampa» (Ansa)
  • Il quotidiano torinese si incensa aprendo la serie degli articoli autobiografici. Per ora l’adesione convinta al Ventennio non si trova. Non sarebbe la prima volta che su 158 anni di esistenza emerge qualche amnesia.
  • Il vicepremier ricorda tutti gli errori della famiglia Elkann. Carlo Calenda si accoda: «Evidente assenza di valori». Il dem Andrea Orlando invece è un disco rotto: «Serve il Golden power».

Lo speciale contiene due articoli

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  • Video del nipote dell’Avvocato: «Società fuori dal mercato». L’offerta di Tether (1,2 miliardi) è troppo bassa per il cda.
  • Jaki sembra un re Mida al contrario: uccide ciò che tocca ma rimane ricco. Il rampollo sbaglia però si consola con la liquidità delle cessioni: 4 miliardi al 2025.

Lo speciale contiene due articoli.

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Di Maio verso un’altra promozione: diventerà vicesegretario dell’Onu
Luigi Di Maio (Ansa)
L’ex leader del M5s candidato in pectore a ricoprire l’incarico di coordinatore speciale delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente. Pure la sua retribuzione fa un balzo: sfiorerà il mezzo milione di dollari all’anno.

Le vie di Giggino sono infinite. Altro che nove vite come i gatti, quelle di Luigi Di Maio non si contano più. In un modo o nell’altro si è sempre saputo riconvertire. E dopo che le opportunità in Italia si sono affievolite, ha iniziato a giocarsi le carte all’estero. Nel 2023 diventa rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico, e adesso è in corsa per un altro super incarico: coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente (Unsco).

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«L’euro digitale avrà per gli europei un costo di 1,2 miliardi all’anno»
Piero Cipollone (Ansa)
La stima di Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della Bce, intervenuto ad Atreju.

L’euro digitale costerà agli europei 1,2 miliardi di euro. La stima arriva dal membro del comitato esecutivo della Bce, Piero Cipollone, che ha parlato dal palco di Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia.

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