2020-09-09
Finti minori al centro per i giovani migranti. A Udine cade il velo
«Fuori dal coro» (Rete 4) entra nella Casa dell'Immacolata e scopre il trucco. Un educatore: «Su 60 ospiti, 40 sono adulti».Migranti che si fingono minorenni, hanno anche 37 anni ma nessuno può smascherarli. Sono intoccabili, in centri appositi che ci costano milioni di euro l'anno: 166 milioni stanziati dal governo solo quest'anno, senza contare le risorse destinate dal Fondo europeo asilo, migrazione e integrazione (Fami). Ieri sera, la prima puntata della nuova stagione della trasmissione Fuori dal coro su Rete 4, condotta da Mario Giordano, ha smascherato l'ennesimo business legato all'accoglienza. Questa volta, nel mirino è finito un centro per stranieri non accompagnati. Al centro dell'inchiesta c'era la fondazione Casa dell'Immacolata di don Emilio de Roja a Udine, struttura che ospita minori stranieri ma anche alcolizzati in trattamento e adulti in misura alternativa al carcere. Il servizio si apriva con l'ammissione di un ospite afgano: «Io non sono tanto grande... Io ho solo 25 anni. Ma quando sono arrivato in Italia ho detto di averne 17 anni. E loro così hanno scritto», spiegava a Eugenia Fiore, autrice del servizio andato in onda. In Friuli Venezia Giulia continuano ad arrivare minori non accompagnati, solo a Udine tra luglio e agosto c'è stata un'impennata del 300 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Non possono essere respinti, accedono al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, al compimento della maggiore età il loro permesso di soggiorno viene convertito quasi automaticamente. Se i 18 anni li hanno già compiuti ma nessuno può provarlo, come poi vedremo, il gioco è fatto. Restano in Italia, studiano e lavorano. Il centro di Udine, fondato nel 1952 dal sacerdote friulano da cui prende il nome e che aveva trascorso gran parte della vita a raccogliere ragazzi con gravi problematiche personali e familiari, oggi si occupa soprattutto di stranieri extracomunitari senza famiglia che si dichiarano minorenni. Non è così per molti di loro, più della metà sono adulti come ha rivelato un educatore, ripreso da una telecamera nascosta di Fuori dal coro. «Dei 66 ospiti, i falsi minori sono 40», ha dichiarato, raccontando alla giornalista Mediaset di aver portato un «bengalese dal medico di base. E lui ha detto: “Ma io non posso prescrivere una medicina a uno che evidentemente ha 37 anni mentre sui documenti c'è scritto che ne ha 17». Inutile stupirsi, secondo l'educatore i responsabili del centro sanno e accettano di buon grado: «Purtroppo l'immigrazione la vedono più come business. Finché ci sono soldi a loro va bene». Per ogni migrante minore, infatti, il Comune friulano spende dagli 80 ai 140 euro al giorno, mentre per l'adulto la cifra scende a 25, 30 euro. Fuori dal coro ha documentato che Casa dell'Immacolata riceverà quest'anno più di 1 milione di euro per i migranti minori. Oltre a diverse centinaia di migliaia di euro a sostegno dei centri di aggregazione giovanile (furono altri 270.000 euro nel 2019). Il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, ha confermato le cifre altissime spese per l'accoglienza: «Per i migranti minori stiamo spendendo 409.140 euro ogni mese, 5.909.680 euro l'anno», ma, ammette il primo cittadino, «spesso non sono neanche veri minorenni». Non è possibile entrare nei centri ed effettuare verifiche sull'età. Le Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, meglio note come legge Zampa dalla prima firmataria, la ex deputata Pd Sandra Zampa, entrate in vigore nel maggio 2017, avevano infatti disciplinato pure le procedure di identificazione e di accertamento dell'età dei minori di origine straniera non accompagnati (Msna). Gli accertamenti sociosanitari vanno giustamente eseguiti con «modalità meno invasive possibili e rispettose dell'età presunta», ma se ci sono dubbi e contestazioni il provvedimento di attribuzione dell'età può essere impugnato e il giudice «decide in via d'urgenza entro dieci giorni». Nel frattempo succede che «ogni procedimento amministrativo e penale conseguente all'identificazione come maggiorenne è sospeso fino alla decisione». Come ha ribadito anche il governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga, lunedì sera durante la trasmissione Quarta Repubblica condotta da Nicola Porro, sempre su Rete4: «È fondamentale rivedere la legge Zampa». Perché, spiegava, «di fatto impedisce di fare controlli a chi si dichiara minore. Oggi noi abbiamo dei casi esponenziali di cittadini che sono evidentemente maggiorenni, quarantenni e cinquantenni, che si dichiarano minori». Non sono permessi, ricordava il presidente leghista, «i controlli invasivi, ovvero la misurazione tramite radiografia delle ossa dell'avambraccio, se non c'è l'ok del giudice, che ci mette una settimana. In base all'accordo con la Slovenia, se entro 24 ore non viene effettuata la riammissione, chi è entrato irregolarmente ce lo teniamo. Prendono in giro i minori, che hanno diritto a maggior tutela e il nostro Paese». Il Friuli Venezia Giulia non è l'unica Regione che registra un forte aumento anche di minori extracomunitari, il cruscotto statistico del ministero dell'Interno ci consegnava ieri un totale di 2.566 minorenni non accompagnati sbarcati nel nostro Sud Italia. Lo scorso anno furono 1.680 i nuovi arrivi di stranieri di età dichiarata inferiore ai 18 anni, significa nessuna identificazione negli hotspot, ma accoglimento immediato in strutture specificamente destinate ai minori. Se poi gli irregolari hanno compiuto da quel dì la maggiore età, come ha documentato la trasmissione Fuori dal coro, grazie alla legge Zampa non possiamo farci nulla.