2022-12-17
Crociere, digitale ed energia. I prossimi 5 anni di Fincantieri
Pierroberto Folgiero (Imagoeconomica)
Pierroberto Folgiero presenta il piano industriale. Resta aperta l’incognita Oto Melara-Wass.La Fincantieri guidata da Pierroberto Folgiero e dal presidente Claudio Graziano punta a creare uno sgabello a tre gambe: oltre alla tradizione crocieristica, ancor più militare e, d’ora in avanti, un pieno ingresso nel comparto energetico. Il nuovo piano industriale si colloca in un contesto caratterizzato dall’uscita dall’emergenza sanitaria Covid-19, dalle dinamiche geopolitiche e dagli scenari macroeconomici globali in continua evoluzione.Tale contesto offre al contempo significative opportunità per Fincantieri, grazie alle sue competenze distintive nella cantieristica navale ad alto valore aggiunto. Al netto di eventi a oggi non prevedibili, nell’arco del piano la società attende un utile netto a partire dal 2025 con Ebitda margin di circa il 7% nel 2025 e che aumenti all’8% nel 2027, e ricavi per 8,8 miliardi nel 2025 e per 9,8 miliardi nel 2027. Il piano industriale esprime l’ambizione del gruppo di diventare leader mondiale nella realizzazione e gestione a vita intera della nave digitale e green, per i settori del turismo crocieristico, della difesa e dell’energia. Forte della sua eccellenza industriale, l’azienda mira inoltre a rafforzare il posizionamento competitivo internazionale del gruppo e dell’industria navalmeccanica italiana, creando valore anche per la filiera. In quest’ottica, verranno potenziate ulteriormente le sinergie tra i settori cruise, difesa e navi specializzate offshore, sulla scia della transizione energetica e dell’innovazione tecnologica.La spesa per mezzi navali è prevista crescere in linea con la spesa globale per la difesa, trainata dagli investimenti delle nazioni dell’Europa occidentale e dell’Asia-Pacifico. Il gruppo intende potenziare la propria efficacia commerciale verso marine militari di primario rilievo nello sviluppo anche di nuovi progetti in mercati esteri accessibili, quali l’area asiatica e il Medio Oriente. La spinta verso la decarbonizzazione e gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili comporterà un aumento significativo della domanda di mezzi navali specializzati, in particolare nel settore eolico offshore. Grazie al suo know-how e alla leadership nella costruzione di Sov, il gruppo punta a cogliere le opportunità derivanti dalla crescita della potenza installata a livello mondiale prevista nel 2030 e del fabbisogno addizionale di oltre 150 unità per l’installazione e manutenzione dei campi eolici.Fincantieri calcola un tasso di crescita delle potenze installate nei campi offshore di non poco conto. Dagli attuali 53 gigawatt ai circa 270 stimati nel 2030. È chiaro che tutti questi investimenti traineranno un importante indotto nel quale Fincantieri può dire la sua grazie a un background militare e alla capacità di mettere a terra le sinergie. Interessante la componente del piano destinata alla digitalizzazione e al sostegno della filiera produttiva. A differenza di altre aziende, è un bene che i vertici del colosso cantieristico mettano a terra una visione olistica e trasversale sull’interna supply chain.È finito il mercato semplice. Adesso siamo entrati in quello della complessità. Solo aumentando la marginalità della filiera si possono controllare i progetti e si può tornare a essere concorrenziali. Bene. Restano infine due elementi delicati da prendere in considerazione. Il primo è il debito. Ieri la Borsa non ha reagito benissimo. Gli analisti si attendevano un percorso di discesa più brusco. Servirà più tempo. L’importante è che l’azienda dimostri la sostenibilità e la possibilità di fare sinergia con altre aziende del comparto Difesa (per esempio Orizzonte sistemi navali).Secondo elemento è il ruolo di Fincantieri nella Difesa comune Ue. Certamente, non spetta ai manager inserire tali elementi nel piano industriale. Ma sarà fondamentale capire cosa succederà con Oto Melara e Wass, quale partecipazione avrà l’Italia al carro comune e, dall’altra parte, ammettere da subito che le corvette Ue sono un caso di letteratura, ma difficilmente diventeranno realtà.
«Il delitto di via Poma» (Sky Crime)
A 35 anni dall’omicidio di Simonetta Cesaroni, la docuserie Il delitto di via Poma su Sky Crime ripercorre il caso con testimonianze e nuovi spunti d’indagine, cercando di far luce su uno dei misteri più oscuri della cronaca italiana.
Alberto Gusmeroli (Imagoeconomica)
La Uss Gravely (DDG-107), una nave da guerra lanciamissili della Marina degli Stati Uniti, arrivata al porto di Port of Spain in Trinidad e Tobago (Getty Images)