2021-04-21
Figliuolo striglia ancora le Regioni ma la campagna sui fragili zoppica
Francesco Paolo Figliuolo (N.Campo/Getty Images)
Troppo pochi i soggetti deboli vaccinati finora. Il generale ordina lo stop agli appuntamenti per gli under 60. Vulnerabili e caregiver (coi conviventi) saranno conteggiati in un'unica categoria: c'è il rischio di falsare i dati. «L'attuale piano vaccinale assegna a ciascuna Regione/Provincia autonoma un target giornaliero di somministrazioni» da rispettare nell'arco di una settimana che è «essenziale per l'avvicinamento progressivo all'obiettivo delle 500.000 dosi indicato nel piano vaccinale». Con questo comunicato diffuso ieri il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo torna in pressing sui governatori allegando anche una tabella con i target delle somministrazioni giornaliere divisi per ciascuna Regione: per esempio, 29.500 vaccini al giorno per la Campania, 30.000 per il Lazio, 51.000 per la Lombardia e 25.243 per il Veneto. Il criterio di distribuzione, viene aggiunto, è stato infatti rivisto in base al principio «una testa, un vaccino» diventato esecutivo tra il 15 e il 18 aprile. I primi dati definitivi al momento di andare in stampa, quelli di lunedì 19, danno risultati misti: la Lombardia svetta con 58.539, il Lazio è appena sotto il target, 29.168, la Campania poco sopra, 30.292, la Liguria va molto bene, 12.471, mentre Veneto ed Emilia Romagna si fermano a 20.556 e 12.670.Non solo: in serata Figliuolo ha anche raccomandato alle Regioni e alle Province autonome di attenersi «puntualmente» al dettato dell'ordinanza del 9 aprile, fino ad assicurare la copertura delle categorie indicate, senza estendere - fino a nuove disposizioni - le prenotazioni a soggetti di età inferiore a 60 anni. Dai dati in possesso della struttura commissariale è infatti emerso che le categorie poste in priorità «non risultano ancora coperte da vaccino in proporzione tale da garantire, ad oggi, la loro messa in sicurezza».Così non va bene, insomma. La road map è comunque tracciata per consentire quel cambio di passo ancora necessario: nel primo comunicato di ieri, infatti, si parla di previsto raggiungimento dell'obiettivo delle 500.000 somministrazioni al giorno nell'ultima settimana di aprile. In realtà, nel piano Figliuolo il traguardo era già previsto nella settimana compresa tra il 14 aprile e ieri (lunedì sono state inoculate 291.501 dosi con una media settimanale di 310.489 al giorno). Intanto, però, il governo Draghi ha «spacchettato» meglio la categoria «altro» con cui vengono indicati alcuni vaccinati nella raccolta dei dati. Fino a ieri in questo «altro» erano finiti anche i «fragili» e i «caregiver» e gli ultra 70, creando però un problema di reporting alla struttura centrale che deve verificare il rispetto delle priorità «raccomandate». Ora, nel report del governo i dati delle Asl che prima confluivano nella categoria «altro» - circa 4,5 milioni di persone - sono stati estrapolati e inseriti nel conteggio delle categorie prioritarie. In particolare, sono state aggiunte le voci soggetti fragili e caregiver e indicate le categorie over 70 e over 60, che prima erano estrapolabili dall'anagrafica generale ma che includevano soggetti di tutte le altre categorie. Finalmente verrà garantita una maggiore trasparenza? Non proprio. Perché i numeri sulle vaccinazioni fatte ai fragili e ai caregiver continuano a essere mescolati mostrando una fotografia deformata. Soprattutto in alcune regioni.Prendiamo la Puglia (121.249 i fragili più caregiver vaccinati, secondo il report del governo), dove l'apertura straordinaria degli ambulatori vaccinali pugliesi a Pasqua e Pasquetta aveva consentito di somministrare circa 13.000 dosi ai cosiddetti caregiver, tra cui anche familiari e conviventi, con questa formula: niente prenotazione, ci si presenta con i documenti necessari e si ottiene la dose di AstraZenecaIn sostanza, bastava presentare una certificazione da cui emerge l'esistenza di una disabilità grave e dichiararsi «caregiver» di quella persona. Senza alcuna possibilità di sottoporre a controllo questo tipo di dichiarazione. Il risultato, per la somministrazione di dosi AstraZeneca avvenuta per esempio nella Asl di Taranto tra il 23 marzo e il 12 aprile, sono stati 21 fragili vaccinati e 2.373 caregiver (bisognerebbe vedere lo stesso documento per Pfizer e Moderna, solitamente somministrate ai soggetti vulnerabili). La «virtuosità» di una regione sul fronte dei fragili, rischia insomma di essere falsata. Non a caso il consuntivo delle regioni è molto diverso: in Sicilia siamo già a quota 260.576, in Campania a 244.456, mentre il Lazio è a 76.407 e la Lombardia a 101.733. Secondo i nuovi dati, fino a lunedì scorso in Italia sono stati vaccinati 1.740.521 fragili più caregiver. Ebbene, nel decreto sul nuovo piano vaccinale di Figliuolo si legge che il target di estremamente vulnerabili da immunizzare è di 2.083.609 milioni di persone. Saremmo a un passo dal traguardo. Ma quanti sono però i fragili e quanti i tutori/conviventi delle singole regioni? E con quali vaccini sono stati immunizzati? Con AstraZeneca o con Pfizer e Moderna? Questo il nuovo contatore ancora non lo dice. Lasciando aperta una falla. Eppure esiste un'anagrafe delle persone classificate come vulnerabili (infartuati, oncologici, trapiantati etc) e sarebbe stato più trasparente indicare i target misurando il raggiungimento nelle singole regioni. Quello vero.