2021-04-13
Il Pd boicotta il piano vaccini
Vincenzo De Luca (M.Cantile/Getty Images)
Il presidente della Campania annuncia di voler disobbedire alle direttive del governo: inoculerà il siero in base alle categorie e non a seconda dell'età. Il Pd, di cui il trasgressore fa parte, tace. E Roberto Speranza pure.Non so se il Vincenzo De Luca che ha parlato ieri, dicendo che per le vaccinazioni non rispetterà il criterio delle fasce di età, sia il governatore della Campania o la parodia messa in scena da Maurizio Crozza. Dal tono delle dichiarazioni direi la seconda, perché perfino l'ex sindaco di Salerno credo che si sentirebbe un po' in imbarazzo a dire che durante l'emergenza Covid la sua Regione «è stata tra le più rigorose d'Italia, ma una cosa è il rigore, altro è la stupidità». Gli italiani hanno in mente le scene viste in tv, non solo le passeggiate al mare affollate di persone, come è capitato anche altrove, ma pure le file di attesa delle ambulanze e delle auto private fuori dagli ospedali. Tuttavia, bisogna anche considerare che un anno di pandemia ha dato un po' alla testa al vero Vincenzo De Luca, il quale sin dalle prime chiusure ha preso a comportarsi come la sua controfigura più comica, sparandola ogni giorno più grossa pur di riuscire a conquistare la prima pagina. L'anno scorso in effetti, l'ex sceriffo di Salerno aveva un motivo ben preciso per fare il gradasso: alle porte c'erano le elezioni e la sua poltrona rischiava di essere messa in discussione. Dunque, De Luca prese a fare le sue paradossali conferenze stampa, quelle in cui si diceva pronto a usare il lanciafiamme contro chi avesse intenzione di festeggiare la laurea e non rispettasse i divieti di assembramento. A un certo punto gli scappò anche una frase che non faceva ridere: «Quando noi chiudevamo, in altre parti d'Italia si facevano iniziative pubbliche e si diceva: Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma. Poi si sono fermati a contare le migliaia di morti». I primi a rimanere agghiacciati per le parole del governatore furono Nicola Zingaretti, che nel capoluogo lombardo si era pure fatto riprendere a un happy hour, e i sindaci delle città summenzionate, tutti del Pd, cioè compagni di De Luca, il quale fu costretto a una mezza marcia indietro e a dire di non aver voluto mancare di rispetto alle vittime. Ma ormai, l'uomo alle smargiassate aveva preso gusto, usando i social per i comizi che, stanti i divieti di assembramento, non poteva fare. Risultato, dall'estate scorsa è stato un crescendo, con un periodo di silenzio solo dopo la rielezione, quando il nostro decise di prendersi una pausa, rintanandosi nella sua Salerno per paura di essere travolto dalla seconda ondata dell'epidemia. Così, tra una minaccia di voler chiudere le frontiere della Campania ai lombardi, per evitare che esportassero il Covid, e l'annuncio di voler direttamente acquistare da Vladimir Putin le dosi di Sputnik necessarie a vaccinare i cittadini della sua Regione, siamo giunti a ieri, quando praticamente si è fatto beffe del commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo, ma anche del ministro della Salute, oltre che del presidente del Consiglio. Nei giorni scorsi, Mario Draghi si era lamentato di chi salta la fila per ottenere in anticipo i vaccini e i giornaloni, pronti ad adeguarsi alle nuove direttive, all'improvviso si erano accorti di ciò che era sotto gli occhi di tutti, in quanto pubblicato sul sito del governo. In Italia, invece di vaccinare gli ultraottantenni, c'erano Regioni che vaccinavano chi non aveva diritto alla corsia preferenziale e tra queste, in prima fila, si segnalavano Sicilia e Campania, dove sotto la generica categoria «altro» figurava un numero di inoculati superiore a quello degli anziani e perfino dei sanitari. Tanto per capire di che cosa parliamo, ieri sul portale di Palazzo Chigi che tiene il conto dell'andamento della campagna di immunizzazione, la Regione amministrata da De Luca segnava che gli ottuagenari vaccinati erano di poco superiori ai 300.000, mentre i non meglio identificati ad aver ricevuto l'iniezione erano ben 377.000. Seguiva il personale sanitario (188.000), quello scolastico (144.000), i dipendenti di strutture assistenziali non classificabili però come medici e infermieri (35.000) e gli ospiti delle case di riposo (14.000). Insomma, in Campania la categoria più vaccinata è quella dei furbi. Non contento di questo incredibile primato, De Luca che, varrà la pena di ricordarlo, fu il primo dei saltafila perché si fece inoculare in diretta tv già il 27 dicembre, appena arrivate le fiale della Pfizer, ora dice che non rispetterà le fasce di età. Con ciò pare di capire che abbia intenzione di procedere in ordine sparso, facendo un po' quel che gli pare, vaccinando le persone in base a un suo personale criterio. Dicevo che sembrerebbe una parodia messa in scena da Crozza, ma come avete capito non lo è. A questo punto però, sono necessarie alcune domande: ma Enrico Letta, segretario dello stesso Pd in cui milita il governatore campano, oltre a parlare di ius soli e di leggi contro l'omofobia, ha qualche cosa da dire? E il ministro della Salute, quello che fa ordinanze per fermare i turisti che vanno all'estero, che fa? E tutte le discussioni sulla supremazia statale in fatto di misure anti pandemiche, invocate per esempio contro la Lombardia di cui un giorno sì e l'altro pure mezzo Pd chiede il commissariamento, dove sono finite? Il semaforo rosso serve solo a fermare gli italiani o anche certi governatori che si credono imperatori?