2018-12-31
Fico chiude la Camera: vietato far domande sui doni di casa Renzi
Giovanni Donzelli (Fdi) presenta un ordine del giorno sui regali di Stato finiti da Palazzo Chigi a Rignano. Ma il grillino Roberto Fico non lo ammette: «Impegna il governo a presentare un esposto querela in relazione a una vicenda riportata dalla stampa riguardante un ex presidente del Consiglio». Alla fine Matteo Renzi è stato salvato (per ora) da un rappresentante degli odiati cinquestelle, il presidente della Camera Roberto Fico. Uno di quelli che lui vede come fumo negli occhi, ossia i grillini tendenza centrosinistra, quelli con cui Nicola Zingaretti, possibile futuro segretario Pd, sarebbe disposto a fare un governo. Nella tarda serata di sabato Fico ha preso la parola e ha dato l'annuncio: «Avverto che la presidenza non ritiene ammissibili (…) i seguenti ordini del giorno in quanto estranei rispetto al contenuto del provvedimento in esame», ovvero della finanziaria. La ghigliottina del presidente della Camera era calata su 10 ordini del giorno, compreso quello del deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, un odg pudicamente riassunto da Fico in questi termini: «Impegna il governo a presentare un esposto querela in relazione a una vicenda riportata dalla stampa riguardante un ex presidente del Consiglio». Il premier non citato per nome è proprio Renzi e il riferimento è a due articoli della Verità sui regali di rappresentanza di Palazzo Chigi finiti a Rignano sull'Arno e distribuiti dalla famiglia del fu Rottamatore ad amici e parenti. I dirigenti della Camera hanno consegnato alla terza carica dello Stato un parere di inammissibilità sull'ordine del giorno di Donzelli e, sabato, verso la mezzanotte, il presidente ha cercato di impedire al parlamentare toscano di spiegare le proprie ragioni, mentre dai banchi del Pd si levavano ululati belluini. Il video della seduta permette di gustare la scena. Donzelli non demorde e, dopo aver chiesto la parola, dice a Fico: «Sull'inammissibilità del mio ordine del giorno, volevo spiegare i motivi per cui secondo me è ammissibile e quindi ricorrere e chiederle di riconsiderare la scelta». Il presidente grillino alza un muro: «Non si può, mi spiace, non è possibile, perché questo giudizio è insindacabile». Il deputato, con fare stupito, replica: «Come non si può? Io posso motivare, fare ricorso e chiedere a lei di modificare la sua opinione». Fico è di gomma: «Dobbiamo andare avanti» esclama tra le urla dei piddini. Passano 10 minuti e il rappresentante di Fdi torna alla carica, citando il regolamento: «Mi deve essere dato il tempo e la possibilità di insistere». Secondo Donzelli il presidente della Camera ha la possibilità di lasciare la decisione finale sull'ammissibilità all'assemblea e questa può decidere per alzata di mano. Fico sembra non sentirci. In ogni caso il deputato si prende i «5 minuti» garantiti dal regolamento per far sentire le proprie ragioni: «Mi dispiace perché avevo visto un po' di giubilo tra i colleghi del Partito democratico (…), ma dovrete sentir dire che il presidente del Consiglio precedente…» è il suo esordio. Fico prova a stopparlo: «Donzelli per favore. Ho dichiarato il suo ordine del giorno inammissibile. Ora, lei insiste, non può illustrarlo, può spiegare perché per lei è ammissibile. Però, se passiamo a una illustrazione, allora poi devo levarle la parola». Donzelli sorride: «Grazie, presidente. Ovviamente non è che posso parlare della primavera per spiegare perché secondo me è ammissibile». L'onorevole fa riferimento all'articolo 1 e ai commi 589 e 590 della legge di bilancio, «che prevedono la partecipazione e quindi i fondi per la partecipazione dell'Italia a iniziative internazionali e per la promozione dell'Italia, iniziative in cui si scambiano doni». Per lui questa norma si collega perfettamente al fatto che i regali di rappresentanza, in base al decreto Prodi del 2007, debbano essere, se di valore superiore a 300 euro, lasciati alla presidenza del Consiglio dei ministri. «Ma a quanto pare, come leggiamo dai giornali, così non è stato fatto, anzi, il presidente del Consiglio precedente li ha riciclati con tutti gli amici di paese…» chiosa. Fico si arrabbia: «Lo sta illustrando». Donzelli lo dribbla e si appella al buco nel bilancio dello Stato che potrebbe essere stato causato dalla sottrazione dei regali, un danno «compatibile con la materia che stiamo discutendo (la finanziaria, ndr)»: «Visto che c'è un danno economico in tutto questo, perché dei beni che dovrebbero essere a disposizione dello Stato sono a disposizione dei compaesani di Renzi (…) noi chiediamo con questo ordine del giorno che il governo possa costituirsi parte civile per difendere i beni dello Stato». L'aula, però non vota. Con La Verità Donzelli accusa di partigianeria Fico: «Poteva mettere in votazione l'ammissibilità del mio ordine del giorno. I dirigenti della Camera danno un parere, ma la scelta è del presidente e lui, in base al regolamento, poteva far esprimere l'aula. Poteva dire: “Visto che c'è un dubbio e l'onorevole insiste decida l'assemblea se è ammissibile o no l'ordine del giorno". Ma ha preferito non farlo visto che in molti erano pronti a votare il mio documento. Si è trattato di una scelta personale di Fico, dal momento che la responsabilità era sua». Chiediamo a Donzelli se, secondo lui, il presidente abbia tutelato Renzi. «Sicuramente gli ha dato una mano, ma non è la prima volta. Fico tutte le volte che deve scegliere tra centrodestra e centrosinistra, preferisce quest'ultima». Certamente la diatriba non è finita. «A ogni legge che avrà un minimo aggancio con il tema del mio ordine del giorno, io ripresenterò lo stesso documento e prima o poi riuscirò a farlo votare e allora vedremo chi soccorrerà Renzi dentro alla maggioranza. Nel frattempo il governo dovrà rispondere a una mia interrogazione e dire cosa intenda fare per rimediare al danno causato da questa vicenda. Inoltre presenterò anche una mozione che, però, dovrà essere calendarizzata e, purtroppo, i tempi sono lunghi. Ma anche in questo modo cercherò di far votare l'aula» conclude Donzelli. Pare che stasera a Renzi non convenga esagerare con i brindisi.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
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