2025-06-22
Feti perduti dopo il vaccino Covid. «Coaguli e lesioni alla placenta»
Lo studio sugli aborti spontanei tra le donne immunizzate con mRna: 13 casi ogni 100 gravidanze Prima erano 9 (+50%). I ricercatori: tracce anche nel cordone ombelicale, soppressi alcuni geni.Nuovi studi confermano la pericolosità del vaccino Covid in gravidanza. Un preprint appena pubblicato sulla piattaforma medRxiv ha preso in considerazione 226.395 gestazioni tra il 1° marzo 2016 e il 28 febbraio 2022 utilizzando dati anonimizzati provenienti dal Maccabi Healthcare Services (Mhs), la seconda organizzazione sanitaria più grande d’Israele. Gli autori lavorano nelle università di Gerusalemme, di Tel Aviv e negli statunitensi Baromedical Research Institute (Bri) e Massachusetts Institute of Technology (Mit). Nelle 94.351 donne che tra il 1° marzo 2020 e il 28 febbraio 2022 (il periodo pandemico preso in considerazione) avevano ricevuto un vaccino Covid a mRna tra l’ottava e la tredicesima settimana di gestazione, il numero osservato di perdite fetali è risultato superiore alle aspettative: 13 rispetto alle 9 previste ogni 100 gravidanze, ovvero circa 3,85 perdite fetali in più ogni 100. Le donne vaccinate con terza dose nello stesso arco temporale avevano circa 1,9 perdite fetali in più rispetto a quelle previste ogni 100 gravidanze.Sono dati preoccupanti, sulla sicurezza dei vaccini a mRna soprattutto nelle primissime settimane di crescita dell’embrione nell’utero e contrastano con i risultati di studi osservazionali effettuati in una fase avanzata della gravidanza, che non erano così allarmanti. Le donne costrette ad aborto spontaneo avevano ricevuto in oltre il 95% dei casi il vaccino Pfizer-BioNTech BNT162b2, e nella rimanente percentuale Moderna mRna-1273. Israele era stato il primo Paese al mondo a lanciare una campagna nazionale di vaccinazione contro il Covid-19, a partire da dicembre 2020, utilizzando quasi esclusivamente il vaccino Pfizer. Nell’agosto 2021, fu nuovamente il primo a somministrare una dose di richiamo. Il 19 gennaio 2021, il ministero della Salute israeliano aveva pubblicato una raccomandazione per la vaccinazione delle donne in gravidanza, inizialmente limitata al secondo e terzo trimestre, prima di essere estesa a tutte le fasi della gestazione dal 1° febbraio 2021.Tra gli autori di questo studio ci sono Retsef Levi, recentemente nominato nel comitato consultivo sui vaccini del Cdc, e Tracy Beth Hoeg, ora consulente senior per le scienze cliniche presso la divisione vaccini della Fda. I ricercatori ricordano che le donne in gravidanza «sono state escluse dagli studi clinici randomizzati cardine utilizzati per le approvazioni normative iniziali dei vaccini contro il Covid-19. L’unico studio clinico randomizzato successivo su donne in gravidanza è stato condotto da Pfizer e ha incluso solo 173 donne vaccinate in fasi relativamente avanzate della gravidanza, tra la 24esima e la 34esima».Il database sanitario utilizzato dagli autori includeva informazioni regolarmente registrate dagli ostetrici, tra cui gli esiti della gravidanza e la data in cui si erano verificati, la data dell’ultimo ciclo mestruale, il numero di embrioni e se la gravidanza è stata considerata ad alto rischio, assieme alla data in cui la gravidanza è entrata nella categoria ad alto rischio. Il rischio di perdita del feto per ogni donna è stato stimato sulla base dei dati pre-pandemici (2016-2018), tenendo conto di età, stato di salute, settimana di gestazione e contesto socioeconomico.L’aumento più significativo di morti del feto rispetto alle aspettative veniva segnalato nelle donne vaccinate con prima dose contro il Covid entro i primi tre mesi di crescita della creatura nell’ambiente uterino (240 decessi rispetto ai 169 attesi). «Il segnale di sicurezza dovrebbe essere ulteriormente indagato dalle autorità regolatorie nell’ambito della valutazione del rischio della vaccinazione in gravidanza, con particolare attenzione agli effetti fisiologici nelle prime fasi della gravidanza», scrivono i ricercatori. Ipotizzano interferenze biologiche del vaccino con materiale mRna che attraversa la placenta, come dimostrato da recenti studi che hanno rilevato materiale vaccinale nel sangue della placenta e del cordone ombelicale.Dalle prove in vitro, dicono, il vaccino Pfizer può sopprimere i geni coinvolti nella formazione del sangue fetale ed è «noto il rischio» che possa innescare coaguli di sangue, una delle cause di aborto spontaneo. I risultati sottolineano «l’importanza di condurre studi clinici prospettici dedicati e statisticamente supportati per studiare l’impatto della vaccinazione contro il Covid-19 durante la gravidanza, al fine di formulare raccomandazioni più mirate per questa popolazione vulnerabile», concludono. Mercoledì scorso l’Acog, una delle più grandi organizzazioni professionali di specialisti in ostetricia e ginecologia degli Stati Uniti, in una lettera aperta ha chiesto che si prosegua nella copertura vaccinale contro il Covid-19 in gravidanza, che la nuova politica sanitaria invece non raccomanda più. «I dati continuano a dimostrare che è sicura ed efficace e che protegge le donne in gravidanza e i loro neonati dopo la nascita», dichiarano i medici «amici delle donne».
Rod Dreher (Getty Images)