2023-06-14
Brindisi notturno in piscina dell’Arci. Eccovi il bunga bunga dei poveracci
La locandina del party organizzato da Arci Blob di Arcore.
Vicino a villa San Martino è andato in scena il party del centro sociale di Arcore. La scomparsa dell’odiato Silvio festeggiata sulle note di Ambra con bestemmie, canne, birra e ragazze svestite. Filmati gli «intrusi».Il civico 31 di via Casati, in centro ad Arcore, dista poco più di un chilometro in linea d’aria da villa San Martino, la residenza per antonomasia di Silvio Berlusconi. A questa altezza della trafficata (di giorno) strada provinciale c’è la sede di Arci Blob, un locale dove si radunano abitualmente i simpatizzanti della sinistra estrema.Ci suonano gruppi alternativi, si tengono incontri culturali, si possono mangiare «ottimi panini e bere della buona birra»: così sanciscono le recensioni su Google. Una ventina di anni fa, il circolo aveva anche ospitato Alberto Granado, il medico argentino che intraprese, insieme all’amico Ernesto “Che” Guevara, il viaggio in moto alla scoperta dell’America Latina diventato poi, nel 2011, un film di discreto successo.Sono le 23 di lunedì 12 giugno: il Cavaliere è morto da una dozzina d’ore, il feretro ha fatto ritorno, dall’ospedale San Raffaele, nella sua casa in Brianza. Davanti alla sede dell’Arci arcorese, a un’ora dalla mezzanotte, c’è un gruppo di ragazzi. Il locale è aperto, nella zona esterna si sta svolgendo una festa. È quella che hanno organizzato in fretta e furia i gestori del circolo-ritrovo, una volta avuta certezza della morte del Cav. L’hanno voluta chiamare «di-party-to», un macabro gioco di parole che è costato all’iniziativa numerosi strali sui social, anche tra gli stessi iscritti all’Arci. Il tamtam online è iniziato nel tardo pomeriggio: gli organizzatori, sotto un disegno che ritrae Berlusconi in versione «Sette nani», promettono «piscina, musica, brindisi all night long» e «per i primi 100, spilletta commemorativa in omaggio». Il post su Instagram e Facebook si chiude con l’hashtag #ciaosilvio. La musica ad alto volume riempie la strada, vuota in questa tiepida sera di fine primavera: si tratta di un pezzo che, all’orecchio, richiama ritmi balcanici. Nel ritornello, si favoleggia di una caccia ai «fasci» che finiranno irrimediabilmente «appesi». Nel giardino del locale, un piccolo spiazzo di corte, c’è la piscina (non è uno status symbol del capitalismo? Non si dovrebbero lasciare vuote perché c’è il climate change e ogni goccia d’acqua è preziosa?) promessa negli annunci: una tinozza di un paio di metri di larghezza per massimo quattro di lunghezza. Profondità? Diciamo un metro, scarso.Dentro ci sono cinque ragazze, giovanissime, indossano un costume nero. La piscina, con loro, è praticamente del tutto «occupata». Appena finisce la musica balcanica, parte un brindisi per la morte di Berlusconi: a giudicare dal tasso alcolico dei presenti, una settantina di ragazzi, non deve essere il primo della serata. E non sarà l’ultimo. Nell’aria c’è una puzza dolciastra e inconfondibile: pur essendo all’esterno, è palese che in molti stiano fumando canne.Il brindisi che inneggia alla morte dell’ex premier scatena un boato fragoroso. I giovani, quasi tutti ventenni, sono in estasi. Il servizio d’ordine circonda e blocca chiunque non sia riconosciuto come un cliente abituale dell’Arci o un suo tesserato. Basta scattare una foto con il cellulare per venire avvertiti in inglese (ma perché?) che scatti e filmati non sono ammessi. La birra scorre a fiumi. Da un gruppo di ragazzi che fa capannello attorno a una bottiglia di champagne parte una raffica di bestemmie, senza apparente motivo.Poi il dj, o comunque l’animatore della festa, fa partire T’appartengo di Ambra Angiolini. I kompagni felici per la morte di Berlusconi si trasformano in compagni delle medie: tutti cantano a squarciagola il testo dell’ex ragazza prodigio di Non è la Rai. A pensarci bene, ha del tragicomico che in un’Arci ci si sgoli per un pezzo, anzi «il» pezzo per antonomasia, scritto e lanciato da uno dei programmi più dirompenti, discussi, amati e odiati trasmessi dalla Fininvest-Mediaset berlusconiana. Ma tant’è. Per il trasporto che ci mettono, questi ragazzi dovrebbero ringraziarlo, il Cav, invece di benedirne la morte.Finisce anche questo brano, l’animatore urla al microfono «Facciamo un c….o di bunga bunga» e tutti gioiscono per la proposta. Poi Donatella Rettore con la sua Lamette («Dammi una lametta che mi taglio le vene») pompata nelle casse ad alto volume riporta tutti alla realtà e a un altro giro di birra. Dopo la Rettore, altro brindisi per celebrare la fine «della discesa in campo del 1994», e altro boato. Fuori dall’Arci, lungo la strada, c’è un gruppo di ragazzi. Tutti vestono bermuda e magliette, alcune rosse. Uno, a torso nudo e con una birra in mano, si vanta di essere in ritardo da sei mesi nel pagamento dell’abbonamento annuale alla Siae. Si guardano sempre intorno, per controllare che sia tutto a posto e non ci siano estranei che tentino di infiltrarsi alla festa. Democratici sì, ma l’evento è esclusivo. Se non sei socio, non si passa. All’improvviso, vedono qualcuno seduto a bordo di un’auto, dall’altra parte della strada. Iniziano a riprenderlo con il cellulare e a scattare foto. Poi il più coraggioso del gruppo, o semplicemente quello reso meno timido dall’alcol, si avvicina alla vettura sempre armato di smartphone, riprende la targa davanti e dietro, il conducente, si avvicina all’abitacolo e ride a crepapelle. Poi, finita la sua sortita contro l’invasore, se ne ritorna in gruppo raccontando le sue gesta eroiche.A questo punto, alcuni ragazzi e ragazze lasciano il locale. Si è fatta una certa, è quasi mezzanotte, e il giorno dopo qualcuno potrebbe avere anche degli impegni scolastici o lavorativi. Dentro la festa continua, la musica non accenna a interrompersi o ad abbassarsi e rimbomba nella strada deserta, per la gioia dei vicini.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)