2020-07-14
Ferri chiede di convocare il pg Salvi Spina il braccio destro di Bonafede
Giovanni Salvi e Alfonso Bonafede (Ansa)
Il deputato renziano intende ascoltare il capo degli «ermellini» della Cassazione. L'ex membro del plenum tira invece in ballo Leonardo Pucci, stretto collaboratore del Guardasigilli, sulle nomine a Roma.Tra i testimoni che potrebbero sfilare davanti alla Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ci sono anche due big: il procuratore generale della Corte di cassazione Giovanni Salvi e il vicecapo di gabinetto del ministro della Giustizia Leonardo Pucci. La prima udienza è fissata per il 21 luglio prossimo. A chiedere l'audizione di Salvi (insieme ad altri 29 testi), nel proprio procedimento disciplinare, è l'avvocato Luigi Panella, difensore di Cosimo Maria Ferri, deputato renziano di Italia viva, «affinché riferisca in ordine ai rapporti intercorsi con Luca Lotti in epoca antecedente ai fatti in contestazione e prima che egli fosse nominato pg della Cassazione e assumesse quindi le funzioni di pubblico ministero nel presente procedimento». Quando ha visto la lista testi il pg deve aver fatto un salto sulla sedia, visto che è proprio lui a esercitare l'azione disciplinare nei confronti di Ferri. Soprattutto perché potrebbero chiedergli di riferire sulle intercettazioni di cui parlò proprio Lotti con Ferri e Luca Palamara a proposito di un pranzo durante il quale Salvi avrebbe detto all'ex ministro renziano che non avrebbe potuto più frequentarlo perché era indagato a Roma. «Per quanto riguarda Ferri», aveva detto Salvi nel presentare la segnalazione alla Disciplinare, «abbiamo chiesto alla Sezione disciplinare del Csm di chiedere l'autorizzazione alla Camera per l'utilizzazione nei suoi confronti delle intercettazioni utilizzate». Il riferimento era alla famosa riunione all'hotel Champagne, con Palamara, Lotti e cinque consiglieri del Csm allora in carica, durante la quale si parlò della nomina dei procuratori di Roma (in corsa in quel momento c'erano Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, Giuseppe Creazzo, procuratore di Firenze e Francesco Lo Voi, procuratore di Palermo) e di Perugia. Il ventiseiesimo nome nell'elenco dell'avvocato Panella è quello del collega Luigi Spina, anche lui tra i membri del Csm finiti nelle intercettazioni della Procura di Perugia, «affinché riferisca in ordine alla sussistenza o meno di interferenze da parte di Ferri nei suoi confronti, dirette a condizionare il suo libero esercizio del voto nel Csm o le sue funzioni di consigliere del Csm». È il difensore di Spina, l'avvocato Donatello Cimadomo, invece, a chiedere di sentire Pucci, che con Spina ha lavorato a Potenza (il primo era gip, il secondo giudice del lavoro). Pucci, che sulla stampa passa per essere sponsor con Alfonso Bonafede dell'ex capo del Dap Francesco Basentini (che si è dimesso dopo le polemiche per le rivolte nelle carceri e le scarcerazioni dei boss), anche per via di una intercettazione in cui Palamara parla del collega Basentini con Maria Casola (esponente di Unicost) in questo modo: «È del nostro concorso, vicino a noi, bravo ragazzo, cugino di Speranza (il ministro della Salute, ndr) di Leu e molto amico di Pucci. Che lo ha voluto». Palamara probabilmente non era molto informato sulle parentele (essendo le mogli di entrambi cugine e non loro direttamente). Poi ribadisce il concetto con il collega Giovanni Arioli: «È chiaramente amico di Pucci». Pucci ora è il primo nome sulla lista testi di Spina. E, stando alle richieste della difesa, dovrà riferire «sul contenuto dei discorsi avuti con Spina, in particolare in data 15 maggio 2019, alla presenza di Gianluigi Morlini (ex membro del Csm che si è dimesso anche dall'Associazione nazionale magistrati, ndr), specificamente in ordine alla nomina del procuratore della Repubblica di Roma». I tre devono essersi visti esattamente una settimana dopo l'incontro all'Hotel Champagne. I commenti sulle Procure di Roma e di Perugia probabilmente avevano tenuto banco. E Spina potrebbe aver parlato con i due (è citato tra i testimoni anche Morlini, che insieme a Paolo Criscuoli dovrà riferire, invece, sui fatti contestati a Spina a titolo di responsabilità disciplinare) delle questioni relative alla nomina del successore di Pignatone. Pucci nel frattempo è stato sentito a sommarie informazioni testimoniali durante le investigazioni difensive condotte dai difensori di Spina. Le sue dichiarazioni, danno atto i difensori, sono state fonoregistrate. E da parte della difesa c'è disponibilità di rinunciare all'esame del testimone se il verbale verrà acquisito insieme alle relative fonoregistrazione e trascrizione. Infine, Spina chiede di acquisire alcune conversazioni intercettate nelle quali emerge la sua «ferma volontà di appoggiare la candidatura di Creazzo e non di Viola (…), ma anche come abbia disatteso, nei fatti, ogni iniziativa proveniente da Palamara in merito a tale pratica». Lo scontro sulla Procura di Roma sembra continuare anche ora che i giochi si sono chiusi.
Abiy Ahmed e Giorgia Meloni (Ansa)
Il presidente e ad di Philip Morris Italia Pasquale Frega a Cernobbio (Ansa)
Il presidente e ad di Philip Morris Italia dal Forum Teha di Cernobbio: «La leva competitiva è cruciale per l'Italia e l'Europa».