2025-02-10
Gates rovina il rito del Fratacchione
Fabio Fazio. Nel riquadro, il magnate americano Bill Gates (Ansa)
Fazio ospita il magnate per una messa pro vaccini e contro Trump. Ma resta a bocca asciutta: niente attacchi al presidente. Anzi: Mr Microsoft si mette a sua disposizione.Era studiata come un crescendo a sfondo mistico-politico, la messa televisiva del Fratacchione Fabio Fazio (i diritti d’autore sulla definizione spettano al governatore campano, Vincenzo De Luca). A Che tempo che fa, tutto comincia con le domande a Cecilia Sala sul destino di Volodymyr Zelensky, ora che alla Casa Bianca è arrivato Donald Trump; poi si aggiunge il comizio di Aldo Cazzullo e Massimo Giannini, che deplora la nuova «plutocrazia» americana controllata dal «folle visionario» Elon Musk. Finalmente, entra in scena «uno dei più grandi geni dell’umanità», Bill Gates. Lui vuole presentare la sua autobiografia, Source code, edita da Mondadori. Fazio però si frega le mani, al pensiero delle dichiarazioni al vetriolo contro il tycoon che potrà scucirgli. Così, dopo un servizio agiografico e qualche domanda di circostanza, per ben disporre l’ospite, ricorre alla sua dote più spiccata: la lisciata di pelo.Con la sua fondazione, lusinga Gates, ha fatto «un lavoro incredibile, incredibile», «50 miliardi di dollari devoluti per migliorare la nostra vita», ovviamente «con le vaccinazioni». Mr Microsoft non si lascia incantare. Sa già dove si andrà a parare. Siamo in un «momento di anti scienza assoluta», prosegue l’omelia del Fratacchione. Ma il maestro dell’informatica ha deciso che sarà più democristiano di Ciriaco De Mita. Siamo riusciti a ridurre i bimbi che muoiono da 10 milioni a 5 milioni, si vanta Gates; progressi possibili pure «grazie alla generosità della nostra fondazione», nonché ad alcuni governi, compresi quello americano e quello italiano. Sulle polemiche post Covid spara a salve: «Alcuni», bofonchia, «sono confusi rispetto a quanto siano positivi i vaccini».Le facce di Fazio sono tutte un programma: ha iniziato a sospettare che Gates gli rovinerà lo show. Allora, si sforza di essere più esplicito: «Siamo storditi per quello che succede nel suo Paese», dove c’è Robert Kennedy jr che «su di lei ha detto cose terribili», mentre il povero dottor Anthony Fauci «ha dovuto avere la grazia preventiva». «C’è una follia nel mondo», predica il conduttore, «che io trovo strana rispetto all’avanzamento della tecnologia e della scienza». Niente: i colpi rimbalzano sulla corazza di Mr Microsoft. Che glissa: «È un momento interessante».Argomento Oms: Fazio avrebbe la possibilità di incalzare l’intervistato sui suoi conflitti d’interessi. Invece lo loda per i finanziamenti e gli chiede se riuscirà a far cambiare idea a Trump sull’uscita degli Usa dall’agenzia: «È un momento difficile per chi vuole aiutare», ammette Gates, che tuttavia sposta abilmente il baricentro al di qua dell’Atlantico: «Ci sono delle incertezze sui fondi anche dall’Europa». Definitivo. Il Fratacchione, ora, crede di andare a botta sicura: il clima. Ma a Seattle, da dove è collegato il magnate, hanno schierato la contraerea: l’asso dei computer si mostra addirittura ottimista, perché l’amministrazione Trump vuole investire sul nucleare, che è sempre «energia pulita». Allarme rosso. Fazio si gioca il jolly: l’assenza di Gates dalla cerimonia d’insediamento del presidente e il ruolo di Musk. Mr Microsoft rimane abbottonato come il parka di un eschimese: «Ho detto a Trump: guardi, io posso aiutarla offrendole la mia esperienza rispetto a quello che facciamo alla fondazione».È chiaro: i miliardari, adesso, non vogliono inimicarsi il comandante in capo. Il conduttore deve arrendersi. Gli resta la scoperta da rotocalco: anche Bill Gates, quando gli si rompe il computer, chiama un tecnico. Al Fratacchione, invece, servirà lo psicologo.