2025-05-03
Farage sbanca alle elezioni locali
Trionfo di Reform Uk alle amministrative: elegge un sindaco e sottrae anche un seggio ai laburisti. Il premier: «Cambiamo rapidamente politiche». Nei guai pure i Tories.La politica britannica è entrata in una nuova fase. Le elezioni amministrative tenutesi in Inghilterra hanno segnato l’ascesa tumultuosa di Reform Uk, il partito guidato da Nigel Farage, che da movimento populista marginale si è trasformato in una forza elettorale capace di sfidare l’assetto consolidato di Westminster. Il simbolo di questa svolta è la vittoria di Sarah Pochin a Runcorn e Helsby, dove il partito ha battuto il Labour per appena sei voti, infliggendo una sconfitta simbolicamente pesante al governo di Keir Starmer.La portata del successo, sebbene numericamente limitata, è politicamente rilevante. Farage ha definito la vittoria «un momento molto, molto importante», respingendo l’etichetta di «partito di protesta». Con appena cinque seggi su 650 alla Camera dei Comuni, Reform Uk ha saputo capitalizzare la sfiducia crescente verso i partiti tradizionali, intercettando il malcontento soprattutto nelle aree operaie e nei sobborghi, un tempo roccaforti laburiste.Non si è trattato di un caso isolato. Andrea Jenkyns, già parlamentare conservatrice, ha vinto la nuova carica di sindaco del Greater Lincolnshire, segnando un altro colpo per il movimento faragista. La strategia del partito è chiara: puntare sul malcontento sociale, dovuto soprattutto all’immigrazione fuori controllo, e sul disincanto verso le élite politiche di Londra. L’obiettivo dichiarato da Farage è ora quello di «soppiantare i conservatori come principale partito di opposizione». Un’ambizione che, guardando ai sondaggi nazionali, non appare più irrealistica. Reform Uk viaggia su percentuali di consenso simili, se non superiori, a quelle dei Tories e dei Labour in alcune aree.L’avanzata di Reform ha colto di sorpresa un partito laburista che, forte della vittoria schiacciante dello scorso anno, si preparava a una tornata interlocutoria. Ma le urne hanno restituito un segnale d’allarme. «Risultati deludenti», ha ammesso il premier Starmer, promettendo di «accelerare il cambiamento» e dichiarandosi pronto a recepire il messaggio degli elettori. Il Labour ha mantenuto tre cariche di sindaco, ma il colpo a Runcorn e l’impennata di consensi per Farage raccontano di un’opinione pubblica divisa, frammentata, e soprattutto volubile.Sul fronte conservatore, la situazione è ancora più critica. Il partito, che nel 2021 cavalcava l’onda del successo nell’approvvigionamento di vaccini sotto Boris Johnson, è oggi privo di una leadership coesa e di una visione riconoscibile. Kemi Badenoch, figura di spicco dei Tories, ha ammesso che i risultati «potrebbero essere molto difficili», mentre tra le fila del partito si teme una rivolta interna qualora l’erosione dei seggi locali dovesse continuare.Parallelamente, i liberaldemocratici tentano di consolidare la propria presenza tra gli elettori più benestanti e liberal, tradizionalmente più inclini a posizioni moderate su economia e diritti civili. Ma è Reform Uk a catalizzare la trasformazione del panorama politico britannico. Non è un semplice partito della rabbia: il linguaggio diretto, le proposte «shock», come l’idea di istituire un «Doge» per ogni contea, ispirata ai modelli aziendali di Elon Musk, e il richiamo a valori identitari forti ne fanno un catalizzatore di malcontento capace di tradursi in voti reali.L’ondata, però, non si è ancora estesa a tutto il Regno Unito. A Londra, in Scozia, Galles e Irlanda del Nord non si è votato; in più, come di consueto nelle amministrative, l’affluenza è stata relativamente bassa. Ma il segnale è chiaro: il sistema bipartitico tradizionale è sotto pressione come mai prima d’ora. Riforma o rivoluzione? Forse entrambe. Farage ha ridisegnato la mappa della destra britannica, e la sua «marea» potrebbe solo essere all’inizio.