2025-01-04
La famiglia di Cecilia Sala chiede il silenzio stampa. L’Iran: «L’Italia non segua gli Usa»
Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala (Ansa)
Il ministero di Teheran all’ambasciatrice Paola Amadei: «L’arresto di Abedini è illegale».Cambio di linea per i genitori di Cecilia Sala, Renato Sala ed Elisabetta Vernoni: ora chiedono il silenzio stampa per non compromettere il lavoro della diplomazia. Un segno che, forse, qualcosa si sta muovendo. Soltanto giovedì, dopo l’incontro avuto con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, la madre della giovane aveva parlato davanti ai microfoni dei giornalisti, esprimendo fiducia nell’operato del governo e sottolineando il «salto di qualità» del premier rispetto alle «rassicurazioni comprensibili» che riceve sempre. «C’era bisogno di guardarsi negli occhi, anche tra mamme, su cose di questo genere», aveva affermato la donna. «La prima preoccupazione adesso sono le condizioni di vita carceraria di mia figlia. Si è parlato di cella singola. Non esistono le celle singole. Esistono le celle di detenzione comuni e poi ci sono le celle di punizione. Lei è in una di queste, evidentemente». Poi, aveva aggiunto, servono «decisioni importanti e di forza del nostro Paese per ragionare sul rientro in Italia», su cui tuttavia aveva spiegato di rispettare i tempi della diplomazia. Ieri, invece, l’approccio è mutato. «La fase a cui siamo arrivati è molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione», scrivono ora i genitori in una nota. «Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare nell’evitare di divulgare notizie sensibili e delicate». Mentre il padre di Ilaria Salis ha pensato bene di fare polemica perché a differenza della famiglia Sala (alla faccia del silenzio stampa, su X ha definito il premier «di bassa statura»), il Partito radicale ha reso noto di aver disdetto la manifestazione prevista per lunedì 6 gennaio davanti all’ambasciata iraniana. Giorno in cui, invece, come da intenzioni già annunciate giovedì nel comunicato stampa di Palazzo Chigi, il sottosegretario Alfredo Mantovano renderà comunicazioni al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, a nome del governo. Una soluzione diversa da quella auspicata dalle opposizioni, che chiedevano un incontro tra i leader delle principali forze politiche, ma forse più rispettosa delle esigenze di riservatezza imposte dalle circostanze.Ieri mattina, inoltre, l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, è stata ricevuta a Teheran dal direttore generale per l’Europa occidentale del ministero degli Esteri iraniano, Majid Nili Ahmedabadi. Nel corso dell’incontro, Amadei ha rinnovato la richiesta di rilascio immediato per Cecilia Sala, detenuta dal 19 dicembre scorso nel carcere di Evin, e ha invocato per la giovane condizioni di detenzione dignitose. La controparte iraniana, invece, ha protestato per l’arresto di Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere di Teheran fermato a Malpensa (tre giorni prima di Sala) su richiesta degli Usa, che lo accusano di cospirazione per l’esportazione di componenti elettronici dagli Stati Uniti all’Iran in violazione delle leggi statunitensi. Il trentottenne è anche accusato di aver contribuito materialmente a un attacco lanciato dai pasdaran con un drone contro una base militare in Giordania, dove sono morti tre militari statunitensi. Majid Nili Ahmedabadi ha definito l’arresto «un atto illegale» e «in linea con i comprovati e ostili obiettivi politici degli Usa di tenere in ostaggio i cittadini iraniani in ogni angolo del mondo imponendo l’attuazione extraterritoriale delle loro leggi interne», ma ha anche dichiarato di aspettarsi da Roma che «rigetti la politica sugli ostaggi degli Stati Uniti e crei le condizioni per il rilascio» del cittadino iraniano. L’arresto di Abedini, continua, «non solo danneggia le relazioni di lunga data tra Iran e Italia, ma contraddice anche i principi e gli standard del diritto internazionale, comprese le norme sui diritti umani, e può essere considerato una forma di detenzione arbitraria».Sempre ieri, Abedini ha avuto un colloquio con il suo legale italiano, Alfredo De Francesco (che a Firenze aveva tentato anche la carriera politica) durante il quale ha domandato a quest’ultimo di scrivere su un foglio bianco il nome di Cecilia Sala. «Pregherò per lei e per me», avrebbe detto l’iraniano, il quale ha ribadito le preoccupazioni per la sua famiglia, ma ha anche chiesto informazioni sulla vicenda della giornalista detenuta a Teheran. De Francesco ha spiegato dettagliatamente la situazione al suo assistito, a partire dal parere negativo (ma non vincolante) della procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, alla richiesta di domiciliari (la Corte d’Appello si esprimerà in merito il 15 gennaio). Il legale ha anche riferito della posizione degli Stati Uniti: le accuse (non riconosciute dall’iraniano), la richiesta di estradizione e la lettera inviata alla Procura per dissuaderla dal concedere la scarcerazione.Fonti dell’Ansa, infine, riferiscono che sono in corso interlocuzioni tra Roma e Washington. Confronti, rende noto l’agenzia, sono avvenuti a più livelli anche giovedì, quando a Palazzo Chigi si è riunito il vertice di governo cui hanno partecipato, oltre al premier, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il consigliere diplomatico del premier, Fabrizio Saggio. Nei giorni scorsi, Teheran avrebbe proposto uno scambio di prigionieri - Cecilia Sala per Mohammed Abedini -, confermando dunque l’ipotesi ormai assodata secondo la quale la giovane italiana è stata imprigionata per essere usata come merce di scambio.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.