2023-07-11
Facci, spunta il daspo per stalking. La sinistra non molla: «Mai in Rai»
L’ammonimento del questore di Milano riguarda presunte condotte persecutorie sull’ex compagna. Il giornalista: «L’ho denunciata anche io». Bordate pure dai grillini in Vigilanza: l’azienda sia rigorosa.Per usare i suoi stessi, contestati, doppi sensi, stanno cercando di farsi Filippo Facci. Il giornalista di Libero, in predicato di condurre una striscia quotidiana di informazione su Rai2 a partire dal prossimo autunno, è decisamente nel mirino e l’opposizione chiede la cancellazione del suo programma ancor prima che parta. Prima, l’autorete di quell’articolo in cui si era lasciato andare a una battuta di cattivo gusto sulla ragazza che accusa di stupro il figlio di Ignazio La Russa. Ieri, ecco filtrare sulle agenzie che Facci ha ricevuto un ammonimento del questore di Milano per stalking nei confronti dell’ex compagna, nonché madre dei suoi figli. Il Pd chiede ufficialmente che la Rai interrompa ogni forma di collaborazione con il giornalista brianzolo. L’interessato ribatte di essere «il pretesto per una battaglia contro il governo».Ad aprire uno squarcio sulla vita privata di Facci è stata l’Agi, che ieri ha rivelato come nei giorni scorsi la Questura di Milano abbia inviato al giornalista il provvedimento, sulla base delle dichiarazioni dell’ex compagna. L’ammonimento è un provvedimento di natura amministrativa che non richiede alla persona offesa di esporsi con una querela ed è impugnabile solo davanti al Tar, cosa che fanno in pochissimi. Anche perché lo scopo dell’atto è di natura preventiva e dissuasiva, per evitare che proseguano comportamenti ritenuti persecutori. Al momento, è nota solo la versione dei fatti di Facci: «È un atto dovuto legato molto banalmente a delle mail che io e la mia ex moglie e madre dei miei figli ci siamo scambiati e che non le sono piaciute. È un atto amministrativo e impugnabile davanti al Tar il cui peso è talmente poco considerevole e che non so nemmeno se lo impugneremo». Sempre secondo il suo racconto, la relazione si sarebbe chiusa per sua volontà nel 2019 e non ci sarebbe stato nessuno stalking sulla base di un sillogismo un po’ bizzarro: «Lo stalking non è di chi lascia, no? Tra l’altro questa persona l’ho anche denunciata io perché mi ha messo le mani addosso davanti ad altre persone». E a repubblica.it ha aggiunto di sentirsi «il pretesto per cannoneggiare il governo».Se davvero è solo una questione di mail fraintese, verrebbe da dire che sono settimane sfortunate per una penna brillante. Due giorni fa, parlando della ragazza del caso La Russa, aveva scritto: «Risulterà che una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa (una famiglia, una tribù)». Sul genere, uno come Vittorio Sgarbi fa Cassazione e questa è stata la sua sentenza via Ansa: «Ho letto con attenzione l’articolo di Facci e ho trovato il gioco di parole non di buon gusto. A me hanno rimproverato l’uso del turpiloquio, ma nel caso di Facci non c’è. Ha utilizzato un participio passato (fatta, ndr) riferito alla ragazza nella maniera in cui si usa nel linguaggio comune tra le persone». Lo stesso Facci, pur difendendosi da un diluvio di accuse anche un po’ parruccone, ha ammesso: «Non la riscriverei quella frase. Non lo farei perché conta un solo fatto: che la frase non ha portato niente di buono e ha fatto malintendere un intero articolo».Certo le due vicende che riguardano il giornalista sono decisamente diverse tra loro e forse la seconda, quella che riguarda il presunto stalking, in un altro momento della sua carriera non sarebbe uscita. In ogni caso, ieri i deputati del Pd in commissione di Vigilanza hanno chiesto ufficialmente alla dirigenza Rai «se ritenga ancora opportuno affidare una trasmissione televisiva al giornalista in questione, il cui comportamento è in aperta violazione e negazione delle responsabilità e dei compiti propri del servizio pubblico radiotelevisivo». Nella nota si fa riferimento solo al caso La Russa e si aggiunge un’osservazione un po’ inquietante, sostenendo che Facci «non è nuovo ad azioni e considerazioni che vanno ben oltre la provocazione intellettuale».Toni gravi anche da Barbara Floridia, la grillina che presiede la Vigilanza: «Il rispetto di determinati principi e valori è alla base della convivenza civile e del concetto stesso di servizio pubblico. Al netto dell’attenzione che la Vigilanza dedicherà al caso, mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa dall’azienda». Per Verdi e Sinistra ecco Giuseppe De Cristofaro: «Facci non conosce le più elementari regole deontologiche della professione». Dal Terzo Polo di Azione e Italia Viva arriva la condanna della deputata Isabella De Monte, per la quale «Facci è indecoroso ed è biasimato da Ordine dei giornalisti, Usigrai e Fnsi» e la sua presenza in Rai sarebbe semplicemente «intollerabile». Stefania Ascari, di M5s, fa capire che il giornalista di Libero era già sul libro nero: «Ha scritto nefandezze e la sua misoginia è nota da anni».Insomma, par di capire che al momento i giudizi negativi delle opposizioni su Facci siano formalmente legati all’incidente di quella battuta di cattivo gusto sulla ragazza che accusa La Russa junior. Però il contratto con la Rai non è stato ancora firmato e lo stesso Facci, dopo la notizia sul presunto stalking, ha capito che aria tira e spiega: «Tra un po’ diranno che all’asilo ho guardato male una bambina. Da giorni si cercava un incidente, eccolo servito».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)