La sinistra si batte per dare gli appartamenti popolari agli stranieri senza lavoro
2025-11-07
Sinistra a pezzi
Acciaierie d'Italia, ex Ilva, da nuovo impulso alla formazione. L'azienda siderurgica ha, infatti, aderito al Consorzio Elis per lo sviluppo del progetto Liceo Tred, che propone un percorso di formazione in quattro anni, coniugando la tradizione umanistico-scientifica con un metodo capace di dare ai giovani gli strumenti per vivere da protagonisti la transizione digitale ed ecologica in atto.
Per il direttore Risorse Umane di Acciaierie d'Italia, Arturo Ferrucci, l'azienda sta «contribuendo con un nostro esperto alla "faculty estesa" composta dai docenti delle scuole, delle Università e delle imprese con l'obiettivo di co-progettare i contenuti e le esperienze che gli studenti faranno sui temi della Transizione Ecologica. Da settembre è previsto un coinvolgimento nelle docenze di rete in modalità digitale. Ci siamo inoltre messi a disposizione delle scuole del territorio aderenti al progetto - il liceo Battaglini di Taranto, l'istituto Majorana di Brindisi, l'istituto Marconi Hack di Bari, l'istituto Mattei di Maglie e il liceo Vallone di Galatina - per condividere le nostre competenze a fini formativi».il senso dell’alleanza Tred in particolare mira a creare un'alleanza tra azienda, istituzioni e scuole per affrontare le sfide dei prossimi decenni. Il Consorzio raccoglie intorno all'ente non profit Elis oltre 100 aziende, di cui 30 quotate in Borsa, in un rapporto stabile di collaborazione che si prefigge due obiettivi: realizzare percorsi efficaci di formazione e inserimento professionale per i giovani, e impegnarsi in progetti d'innovazione e sviluppo ad alto impatto sociale.
L'APPELLO DEL VESCOVO
Intanto, le parole pronunciate dal vescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, nel corso del tradizionale precetto pasquale tenutosi presso lo stabilimento siderurgico non possono rimanere inascoltate. Sua Eccellenza ha parlato di «pantomima delle risorse per le bonifiche» che qualcuno, «in più occasioni, ha cercato di destinare ad altre finalità». Sul tema, va ricordato, il Movimento 5 Stelle ha già ribadito più volte la sua contrarietà. Anche il recente decreto «taglia prezzi» prevede di spostare nuovamente risorse dalle attività di bonifica all'attività produttiva.
Il Movimento 5 stelle ha fatto sapere la sua contrarietà, tramite il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento. «In Senato, dove è in discussione tale decreto, è stato presentato un emendamento soppressivo dello spostamento di 150 milioni di euro dalle bonifiche a progetti di decarbonizzazione - ha spiegato Turco -. Allo stesso tempo, è stato depositato anche un altro emendamento che definisce la possibile destinazione futura, dopo le attività di bonifica, delle aree escluse al perimetro ex Ilva, prevedendo anche interventi di riqualificazione territoriale e riconversione produttiva. In particolare, abbiamo previsto la possibilità, concessa ai commissari straordinari ex Ilva, di realizzare impianti per la produzione di energia rinnovabile da destinare al fabbisogno energetico dei cittadini e delle imprese del quartiere Tamburi».
In Italia non è possibile dare più case agli italiani. Non appena qualcuno prova a farlo, subito si scatena una opposizione feroce, politici, avvocati, attivisti e media si mobilitano gridando alla discriminazione. Decisamente emblematico quello che sta avvenendo in Piemonte in queste ore. Una donna algerina sposata con un italiano si è vista negare una casa popolare perché non ha un lavoro regolare. Supportata dall’Asgi, associazione di avvocati di area sorosiana sempre in prima fila nelle battaglie pro immigrazione, la donna si è rivolta al tribunale di Torino che la ha dato ragione disapplicando la legge e ridandole la casa. Ora la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità delle norme abitative piemontesi.
Il tono è lontano da quello accademico che, di norma, definisce il documentario. Non perché manchi una parte di divulgazione o il tentativo di informare chi stia seduto a guardare, ma perché Una storia pericolosa (in onda dalle 21.30 di domenica 9 novembre su History Channel, ai canali 118 e 409 di Sky) riesce a trovare una sua leggerezza: un'ironia sottile, che permetta di guardare al passato senza eccessivo spirito critico, solo con lo sguardo e il disincanto di chi, oggi, abbia consapevolezze che all'epoca non potevano esistere.
L’appuntamento è fisso e il corollario di allarmi sulla imminente fine del mondo arriva puntuale. Alla vigilia della Cop30 - la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà a Belém, in Brasile, dal 10 al 21 novembre - il fronte allarmista globale ha rinnovato il coro catastrofico con la pubblicazione di due rapporti cruciali. L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) ha diffuso il suo State of the Global Climate Update 2025, mentre l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha pubblicato il suo Climate Action Monitor 2025.
