2024-02-20
Ursula si rimangia il green deal pur di restare alla guida dell’Europa
Ursula von der Leyen (Ansa)
Il presidente uscente ha accettato di ricandidarsi per la Commissione promettendo politiche ambientali più concilianti con il mondo produttivo e di incrementare le spese per la Difesa. Antonio Tajani: «Fi la sosterrà».Inquinamento: secondo uno studio Milano è peggio di Lahore e Dacca, però per Beppe Sala i dati «non sono seri». Ma anche la Regione registra numeri choc e scattano le limitazioni.Lo speciale contiene due articoli.Meno farina di grillo e più spese per le armi: Ursula von der Leyen si ricandida ufficialmente alla guida della Commissione europea, si rimangia (è il caso di dirlo) le follie green che hanno messo in crisi agricoltura e industria nel continente e punta tutto sul progetto di una Difesa comune europea, con relativo aumento delle spese militari. La ricandidatura della von der Leyen per il secondo mandato alla guida della Commissione è stata avanzata ieri dal comitato esecutivo federale della Cdu, il partito tedesco di centro al quale appartiene, e sarà poi confermata durante il congresso del Partito popolare europeo (Ppe) il 6 e 7 marzo a Bucarest. Dopo averci frantumato i frantoi per quattro anni e mezzo con le assurde politiche green che, tra divieti, imposizioni, direttive incomprensibili e amenità varie, hanno portato i popoli europei a scegliere immancabilmente alle elezioni nazionali i partiti che si sono ribellati a questa linea autolesionista, fino alle manifestazioni degli agricoltori che in queste ultime settimane hanno dominato le cronache, ora Ursula svolta a destra e promette di stemperare il fanatismo ambientalista: «Dobbiamo aumentare la nostra competitività, raggiungere gli obiettivi climatici», dice la von del Leyen commentando la sua ricandidatura da Berlino, «coniugandoli con l’economia. A questo proposito sto avendo intense discussioni con gli agricoltori, ciò che è cruciale ora è coniugare gli obiettivi climatici e l’economia. C’è grande accordo sugli obiettivi climatici che sono stati concordati all’unanimità da tutti i 27 Paesi membri», aggiunge il presidente uscente, «verso la neutralità nel 2050 e stiamo lavorando insieme all’industria, affrontando la questione ambientale settore per settore, esaminando come possiamo raggiungere i nostri obiettivi comuni». La Coldiretti, a quanto pare ancora scettica sulla «conversione» della von der Leyen, annuncia una manifestazione a Bruxelles contro «le follie europee che rischiano di tagliare un terzo della produzione di cibo made in Italy, tra normative ideologiche e senza freni che rischiano di stravolgere per sempre lo stile alimentare degli italiani favorendo le importazioni dall’estero». Nel mirino provvedimenti come il divieto delle insalate in busta e dei cestini di pomodoro, l’obiettivo di equiparare alcune tipologie di allevamenti, anche di piccole e medie dimensioni, alle attività industriali, il via libera alle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino, l’eliminazione della pesca a strascico.Sul fronte della Difesa, la von der Leyen conferma che la Commissione europea presenterà tra circa tre settimane una strategia industriale per il settore delle armi: «Dobbiamo spendere di più», dice la von der Leyen, «se guardiamo le cifre, quest’anno c’è stato un aumento del 20% rispetto allo scorso anno, ma non è ancora sufficiente». La von der Leyen ha in mente di nominare un commissario alla Difesa: «Un commissario alla Difesa», spiega il presidente uscente, «avrebbe il compito primario di occuparsi dell’industria della Difesa e di garantire che si investa di più e meglio, così l’Ue potrebbe ottenere una maggiore interoperabilità per le sue forze armate e nella produzione di armamenti necessari, fermo restando che l’organizzazione delle forze armate è responsabilità degli Stati membri». La von der Leyen fa anche l’elenco dei «cattivi», che poi sono i partiti europei che fanno parte di Identità e democrazia, il gruppo al quale aderisce anche la Lega: «La cosa più importante», sottolinea, «per l’Europa è la democrazia, lo Stato di diritto che difendiamo e la pace che abbiamo insieme, il compito di questa campagna elettorale è chiarirlo ai nostri avversari, cioè Vladimir Putin e i suoi amici, sia che si tratti di AfD, di Marine Le Pen, di Geert Wilders, o di altre forze estreme che ostacolano la democrazia in Europa. Loro vogliono distruggere l’Europa».A strettissimo giro arriva il sostegno alla ricandidatura di Ursula von der Leyen da parte di Antonio Tajani. Il vicepremier e ministro degli Esteri è anche il leader di Forza Italia, che fa parte del Ppe: «Posso dire che Forza Italia», commenta Tajani, «al congresso di Bucarest sosterrà Ursula von der Leyen come candidata alla presidenza della Commissione europea. Abbiamo apprezzato le sue ultime scelte: quella a favore della Difesa comune, che va nella direzione della nostra linea politica; ma anche un atteggiamento positivo per quanto riguarda quella che noi consideriamo la terza via dell’ambientalismo. La Commissione europea dovrebbe abbandonare la posizione ideologica ed estremista che aveva durante la presenza del commissario Frans Timmermans», aggiunge Tajani, «noi siamo per una politica ambientale che garantisca comunque l’economia reale e in modo particolare l’industria e l’agricoltura, che non possono essere penalizzate da obiettivi ambientali irraggiungibili, perché rischiano di essere obiettivi che favoriscono il cambiamento climatico invece di combatterlo».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/europa-green-von-der-leyen-2667321057.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="milano-e-piena-di-smog-sala-sbrocca" data-post-id="2667321057" data-published-at="1708430472" data-use-pagination="False"> Milano è piena di smog, Sala sbrocca «Milano terza città più inquinata del mondo? Sono le solite indagini estemporanee gestite da un ente privato. Sono seccato di dover rispondere su questioni che non esistono. Arpa dice il contrario. Non si può andar dietro a una notizia fatta da un ente privato, con nessuna titolarità. Parliamo di cose serie, che questa non è una cosa seria». Per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non c’è niente di vero nello studio del sito svizzero IQAir (che oltre a valutare la qualità dell’area, vende anche purificatori, ndr), che rileva la qualità dell’aria mondiale rilevando la concentrazione di Pm 2,5 e che domenica, con un punteggio di 193, ha definito Milano tra le città più inquinate, preceduta solo da Dacca in Bangladesh e Lahore in Pakistan. La qualità dell’aria di Milano è indicata con il colore rosso, e rientra nella categoria non salutare perché la concentrazione di polveri sottili è 27.4 volte il valore della qualità dell’aria indicato dall’Oms. Malgrado quello che dice Sala, artefice delle misure draconiane sul traffico meneghino (basti pensare alle Aree B e C sempre più stringenti), in realtà anche Arpa Lombardia aveva registrato uno sforamento del Pm 10, le polveri sottili, tra venerdì e sabato. Invece per il governatore Attilio Fontana, Regione Lombardia starebbe facendo «miracoli» per ridurre l’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti, attraverso «politiche che stiamo portando avanti per migliorare i riscaldamenti, le automobili e per agevolare le attività produttive a intraprendere un percorso di sostenibilità». Ma tant’è. Anche se ieri Milano non era più sul podio dello smog (ma comunque prima tra le metropoli occidentali), da oggi scattano le limitazioni per ridurre le emissioni inquinanti con misure temporanee di primo livello nelle province che hanno raggiunto per il quarto giorno consecutivo l’allarme smog, ovvero Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. La nota della Regione specifica che le misure prevedono la limitazione alla circolazione nei Comuni con più di 30.000 abitanti (tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30) per tutti i veicoli euro 0 ed euro 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli euro 2, 3 e 4 a gasolio. Le limitazioni si applicano anche sabato e domenica e coinvolgono anche i veicoli euro 4 diesel commerciali anche se con fap e gli euro 0 e 1 a gpl e metano (le telecamere della grande Ztl potranno intercettare i veicoli fuorilegge in automatico). Anche gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti alle limitazioni. In tutti i Comuni è vietato tenere temperature superiore a 19 gradi nelle abitazioni e negli esercizi commerciali e inoltre non si possono utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) di classe emissiva fino a 3 stelle compresa. Per quanto riguarda il settore agricolo, «in tutti i Comuni delle Province coinvolte è vietato spandere gli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione, salvo iniezione e interramento immediato». Divieto anche di combustioni e fuochi all’aperto. Il tutto sperando che arrivi presto la pioggia e «pulisca» l’aria della Pianura Padana, perché il problema non è limitato a quella che molti chiamano la «città-Stato», ma interessa l’intera regione padana.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.