In Europa torna a crescere a marzo il trend del tasso di mortalità, dopo che a febbraio si era registrato un calo del numero dei defunti. Da noi invece non è stata comunicata la situazione. Il caso del Giappone: con il crollo degli inoculi si sono azzerati gli eventi fatali.
In Europa torna a crescere a marzo il trend del tasso di mortalità, dopo che a febbraio si era registrato un calo del numero dei defunti. Da noi invece non è stata comunicata la situazione. Il caso del Giappone: con il crollo degli inoculi si sono azzerati gli eventi fatali.A marzo 2023, è ripreso a salire il tasso di mortalità in eccesso nell’Unione europea. Ha segnato un complessivo + 0,3% rispetto al numero medio di decessi, nello stesso periodo 2016-2019. Non un rialzo forte, ma la singolarità è che mentre a marzo nella Ue si registrava un aumento di nuovi casi di positività al Covid dovuto alla circolazione delle varianti Gryphon e Kraken, calava il numero dei decessi (-32% dal 19 febbraio al 19 marzo). Eppure, è ricominciato l’aumento insolito della percentuale di mortalità. Tra i Paesi che hanno osservato decessi aggiuntivi, ci sono i Paesi Bassi (+12% sopra la media mensile nazionale) e la Grecia (+10%), seguiti da Irlanda e Austria (+9%), Cipro (+8%), Spagna e Malta (+6%), Portogallo e Germania (+4%) e Danimarca (+1%). La Svizzera ha registrato + 4,4%. L’Italia, che era a + 1,6% a febbraio, non ha comunicato la situazione relativa a marzo. «Strano», commenta Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat fino al 21 marzo scorso, «abbiamo sempre fornito i dati nei tempi richiesti». L’Istituto, poi, ha comunicato di aver pubblicato proprio ieri pomeriggio le tabelle relative a decessi e cause di morte aggiornati al 31 marzo 2023. Mancava l’eccesso di mortalità di marzo sopra la media mensile nazionale per il 2016-19. Da via Balbo precisano: «Se Eurostat decide di diffondere anticipatamente anche rispetto alle proprie programmazioni concordate non vediamo quale responsabilità si possa avere da parte nostra. Teniamo a precisare, infine, che l’impegno da parte dei Paesi è di natura volontaria (nel senso che non esistono obblighi regolamentari) e che l'Italia ha sempre aderito sinora nei tempi».Tra marzo 2020 e marzo 2023, l’Ue ha evidenziato quattro ondate distinte di mortalità in eccesso, con picchi ad aprile 2020 (25,2 %), novembre 2020 (40,0 %, il più alto), aprile 2021 (20,9 %) e novembre 2021 (26,5 %). L’aumento che si segnala in alcuni Paesi non è allarmante, ma dà da pensare visto che il Covid non provoca il numero di morti registrato negli ultimi tre anni. L'indicatore di sovra mortalità «è una misura più completa dell’impatto totale della pandemia sui decessi rispetto al solo conteggio confermato dei decessi per Covid-19», precisa Eurostat, l’istituto statistico europeo, indicando che comprende anche quelli «che non sono stati correttamente diagnosticati e segnalati, nonché i decessi per altre cause che possono essere attribuiti alla condizione generale di crisi». Forse rientrano pure le complicanze fatali post inoculo, ma da nessuna parte compare con chiarezza. «Ho calcolato l’eccesso di mortalità totale rispetto all’anno precedente ogni settimana, da gennaio 2020. Il 2023 potrebbe superare il 2020, il 2021 e il 2022», ha dichiarato, invece, nei giorni scorsi Clare Craig, esperto in patologia diagnostica. È specializzata nell’esecuzione di test diagnostici su campioni di sangue, fluidi e tessuti. La dottoressa si è basata sui dati dell'Office for national statistics (Ons), l'agenzia governativa britannica che raccoglie, analizza e pubblica le informazioni statistiche sull’economia, la popolazione e la società nel Paese. Il numero di decessi registrati nel Regno Unito nella settimana terminata il 5 maggio 2023 (settimana 18) è stato di 11.601, il 5,4% superiore alla media quinquennale (598 decessi in eccesso). Il numero di decessi è stato più alto della media quinquennale nelle abitazioni private (16,5% in più, 409 morti in eccesso), nelle case di cura (2,2% in più, 43 morti in eccesso) e in altre strutture (4,2% in più, 33 morti aggiuntivi). Craig fa notare pure «il forte calo della mortalità in eccesso in seguito all’improvviso calo delle vaccinazioni in Giappone», Paese dove a metà gennaio 2023 i decessi aggiuntivi raggiungevano il +16,28% quando erano 292.514 le nuove dosi somministrate. Dal 1° febbraio si sono azzerati, contemporaneamente al calo degli inoculi scesi a 28.515 l’8 maggio scorso. Da tre mesi e mezzo, non si registra mortalità in eccesso in Giappone. C’è forse una corrispondenza con il minor numero di nuovi vaccinati? Interrogativi che meritano risposte adeguate da parte di chi si occupa di sanità pubblica.Eurostat, ha anche fornito un quadro aggiornato della popolazione nell’Unione europea. Di sicuro, ma già lo sapevamo, c’è una popolazione sempre più vecchia ed è quasi raddoppiata la percentuale degli over 80, passata dal 3,5% nel 2002 al 6,1% nel 2022. In Italia, nello stesso periodo, è salita dal 4,4% al 7,6%.Il numero dei giovani sotto ai 20 anni, al contrario, cala. Per gli under 15, la diminuzione nell’Ue è stata di 2 punti percentuali, passando dal 17% nel 2002 al 15% nel 2022. In Italia, in dieci anni si è scesi dal 14,2% al 12,7%.E fa pensare il crollo dei nati vivi in Europa. Il tasso di natalità grezzo era di 10,2 per 1.000 abitanti nel 2001, nel 2021 risulta sceso a 9,1. In Italia, addirittura siamo passati da un tasso di 9,4 per 1.000 abitanti di bambini nati vivi nel 2001, al 6,8 del 2021. Quindi, non solo natalità in forte calo, ma scende in picchiata anche il rapporto tra il numero di bambini che hanno mostrato qualsiasi segno di vita e la popolazione media in quell’anno.
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