2023-08-13
Esperto contro l’Aifa sui monoclonali: «Rifiutò 10.000 dosi efficaci e gratis»
Guido Silvestri, presidente del board scientifico dello Spallanzani (Imagoeconomica)
Guido Silvestri (Spallanzani): «Questa cura riduce dell’80% il rischio di ricovero. La proposi nell’ottobre 2020, ma l’Agenzia l’approvò mesi dopo, con sospetti di conflitti d’interessi». Un’altra vergogna su cui indagare.In un post di due giorni fa, un grande scienziato italiano ha fatto capire quanto sia importante una commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid. Ricordando la vergogna della tardiva autorizzazione da parte di Aifa degli anticorpi monoclonali, Guido Silvestri, direttore del dipartimento di patologia generale e medicina di laboratorio alla Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, e a capo del board internazionale dell’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani di Roma, ha usato parole durissime. «Quanto sarebbe bello se, sempre nella vita reale, chi ha impedito l’uso tempestivo di questo trattamento (e i servi zelanti che li hanno protetti su stampa e social), non dico venissero puniti - in Italia non si punisce mai nessuno - ma almeno chiedessero pubblicamente scusa alla popolazione». Ecco, appunto, almeno scusarsi. Quanti dovrebbero farlo, a capo chino e magari in ginocchio, davanti al popolo italiano. Il professore spiegava di aver trovato uno studio della Johns Hopkins University, uscito nel luglio 2021, in cui era dimostrato che l’utilizzo del monoclonale Bamlanivimab aveva ridotto dell’80% il rischio di susseguente ricovero ospedaliero in pazienti con Covid in fase iniziale. «Per chi non ricorda», precisa Silvestri, «questo era il trattamento per cui avevo ottenuto 10.000 dosi gratuite nell’ottobre 2020. Trattamento che invece fu approvato con mesi di ritardo da Aifa, senza motivi validi e con sospetti di conflitti d’interessi per favorire un’azienda i cui prodotti, peraltro, non sono mai arrivati in clinica». Lo scienziato è sempre stato un grande sostenitore del vaccino anti Covid, ed era anche «a favore del green pass come strumento politico, e non scientifico» per «spingere i cittadini a vaccinarsi», quindi le sue posizioni erano molto in linea con la gestione pandemica. Ma aveva preso anche distanza da comportamenti, decisioni assunte in quel periodo. Riassunse, quelle diverse posizioni, il 20 marzo 2022, annunciando che dopo due anni né sulla pagina Facebook, né sul blog «Pillole di ottimismo», avrebbe più trattato di Covid. Ricordava che, assieme a pochi altri colleghi, «ci siamo sempre proposti di esprimere empatia verso i lettori, che abbiamo sempre informato ma mai terrorizzato o tanto meno rassicurato a vanvera. Per questo siamo divenuti subito indigesti alla banda che da due anni propina sui social media italiani quel mix di ipocrisie paternaliste, pseudo-scienza, ricerca di visibilità personale, e squadrismo social noto come “catastrofismo chiusurista”. Riteniamo un onore essere stati attaccati da questi leoni da tastiera, ormai ridotti a patetiche macchiette». Due mesi prima, il 18 gennaio 2022, invitava «quelli che ci hanno attaccato, in modo anche personale ed accusandoci di incompetenza, perché avevamo previsto, nel 2020, che il virus sarebbe andato nella direzione di diventare più trasmissibile e meno severo - questo è esattamente quello che sta succedendo con Omicron in tutto il mondo», a chiedere scusa. «E per una volta nella loro vita, starsene in rispettoso silenzio». Ma è stata la mancata decisione sugli anticorpi monoclonali, a disgustare maggiormente il professore. Immunologo, patologo, virologo, nato a Perugia e cresciuto a Senigallia, prima di approdare alla Emory University di Atlanta aveva lavorato in Canada e al Nih, con Anthony Fauci. È uno dei maggiori esperti internazionali di Aids. Nell’ottobre del 2020 aveva proposto all’Agenzia italiana del farmaco, al ministero della Salute e al Comitato tecnico scientifico l’avvio di un trial gratuito con 10.000 dosi di Bamlanivimab, tra l’altro prodotto a Latina. La risposta fu negativa, la scusa addotta era che i monoclonali non erano ancora autorizzati in Europa e solo il 4 febbraio 2021 l’Aifa espresse parere favorevole al loro utilizzo. «In realtà i contorni di questa storia rimangono ancora imprecisi», scrisse un anno dopo il professore sempre sul suo blog, «soprattutto per quanto riguarda le motivazioni che spinsero Aifa, e l’allora direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, a prendere un atteggiamento negativo verso la proposta sperimentazione. Motivazioni sulle quali pende il sospetto di gravissimi conflitti di interesse». Definì quella mancata decisione una «storia brutta», perché «si sarebbero potute salvare vite umane che nessuno ci darà indietro»; perché Aifa fece una figuraccia, dicendo che non poteva autorizzare prima di Ema (mentre altre volte aveva proceduto in autonomia), e poi anticipando a febbraio la decisione dell’Agenzia europea. Inoltre, continuava Silvestri, «ci fu lo spettacolo social mediatico di chi, per salvare Magrini (Nicola, l’ex dg di Aifa, ndr), che in un Paese serio sarebbe stato subito rimosso, non ha esitato a disinformare sui monoclonali e infangare chi ne sosteneva l’uso. Di me scrissero che ero un “procacciatore d’affari”. Questo nonostante la letteratura scientifica ne avesse dimostrato l’efficacia e la mancanza di tossicità, e non ci fossero alternative per la terapia precoce dei soggetti a rischio».Se ancora ci fossero dubbi, sulla necessità di fare chiarezza circa la gestione pandemica, andate a rileggere le conclusioni a cui giunse lo scienziato. «Dal punto di vista personale», dichiarò, «rimane soprattutto la terribile delusione dell’aver toccato con mano come un tentativo del tutto disinteressato di salvare vite umane nel mio Paese […] sia stato ricevuto con un misto di indifferenza, cinismo, supponenza, fino al vero e proprio attacco personale diffamatorio».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.