2022-02-06
La grande fuga degli impuniti del Covid
Pian piano esperti, politici e media «scoprono» i problemi di conteggio dei decessi, l’importanza delle terapie e gli effetti avversi dei vaccini. Benvenuti. Ma la «dignità» citata dal capo di Stato impone di non dimenticare di chi siano le responsabilità dei disastri. Il virologo Francesco Broccolo: «Terza dose ai guariti? Violenza pericolosa». Taglio alle quarantene.Quando mesi fa, unico giornale in Italia, ci siamo permessi di pubblicare i dati forniti in un’audizione parlamentare dal presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Giorgio Palù, mettendo in dubbio i bollettini ufficiali sui decessi per Covid, siamo stati sommersi da un coro di critiche. Per i giornaloni e per le trasmissioni al servizio del governo, stavamo diffondendo fake news, ovvero informazioni non certificate dall’autorità suprema del pensiero unico anti pandemico e qualcuno, in spregio del ridicolo, si è spinto addirittura ad accusarci di essere cattivi maestri, ovvero giornalisti equiparabili agli intellettuali che negli anni Settanta fecero da terreno di coltura del terrorismo.Quando, sempre mesi fa, iniziammo poi a dire che contro il coronavirus esistevano cure alternative alla terapia a base di Tachipirina e vigile attesa imposta dal ministero della Salute, i più benevoli ci hanno paragonato a ciarlatani che intendevano curare i malati utilizzando intrugli e pozioni magiche di dubbia provenienza. La taccia di stregoneria ci è stata rivolta dai soliti noti di cui sopra, autonominatisi certificatori ufficiali della corretta informazione.Non siamo stati trattati meglio il giorno in cui abbiamo deciso di affrontare il tema degli effetti avversi del vaccino. Aver osato alzare il velo sulle reazioni collaterali ci ha fatto guadagnare l’imputazione di voler sabotare la campagna vaccinale, instillando dubbi tra le persone che ancora non si erano decise a offrire il braccio alla patria, quasi fossimo contro la scienza e a favore dei contagi.Sì, in questi mesi ci è piovuto in testa ogni genere di addebito e in fondo la critica migliore che ci sia capitata è di essere cinici speculatori, pronti a tutto pur di vendere qualche copia di giornale (è noto infatti che i direttori delle altre testate si impegnano fino allo spasimo per evitare che i lettori acquistino i loro giornali e in effetti da qualche anno riescono benissimo nell’intento). Tuttavia, non ci siamo fatti intimidire dalle contestazioni di colleghi, politici e virologi, perché da quando abbiamo raggiunto la maggior età siamo abituati a ragionare con la nostra testa e non con quella bacata di alcuni giornalisti, di certi onorevoli, e di medici che paiono più esperti nel canto che nelle cure. Però, a distanza di qualche mese, colpisce l’inversione a «U» della maggior parte di coloro che fino a ieri ci attaccavano. Ora professori e giornalisti invitano a calcolare in modo diverso i decessi, perché un conto è chi muore di Covid e un altro è chi se ne è andato con il Covid. Improvvisamente, virologi e cronisti stanno scoprendo che non tutte le persone considerate vittime della pandemia sono effettivamente decedute per il virus, ma molte sono morte a causa di malattie pregresse, e il coronavirus è da considerarsi una concausa, ma il motivo principale dei decessi. Per noi tutto ciò era evidente da mesi, ossia da quando avevamo scoperto che, su disposizione del ministero, non erano state eseguite le autopsie. Dunque, considerare tutti quanti come morti di Covid era un errore, anche perché non aiutava a capire quanti si fossero contagiati in ospedale, cioè dopo un ricovero, e quale davvero fosse la letalità del virus. Ora, virostar e stelle cadenti del giornalismo invitano a non fare di tutta l’erba un fascio e a considerare diversamente le statistiche delle vittime. Beh, benvenuti nel mondo reale di chi prima di parlare si documenta.Stessa conversione si registra in materia di cure domiciliari, considerate fino all’altro giorno più infettive dello stesso Covid: all’improvviso, si scopre che le terapie precoci aiutano. Non solo: come un fulmine a ciel sereno apprendiamo che esistono monoclonali, antivirali, antinfiammatori che sono più efficaci della Tachipirina e della vigile attesa, ma per mesi decine, se non centinaia di migliaia di malati, sono stati lasciati soli a casa propria senza alcuna indicazione medica e senza alcuna assistenza.Peggio ancora è capitato e capita a chi, dopo l’immunizzazione, ha subito reazioni avverse. Per non disturbare il vaccinatore bisognava nascondere questi episodi e infatti, ancora oggi nell’indifferenza generale, l’Aifa non aggiorna i bollettini in cui si dovrebbero riportare gli effetti collaterali del farmaco. Certo, qualcuno ogni tanto pubblica qualche notizia e talvolta un pm apre un fascicolo per accertare se vi siano stati comportamenti negligenti da parte del personale medico.Ovviamente a noi fa piacere che ci sia chi, dopo mesi, comincia a ricredersi e torna a fare il proprio mestiere, che è quello di informare e non fare propaganda. Tuttavia ci poniamo una domanda. Ma se dopo due anni di pandemia ci accorgiamo che l’Italia è tra i Paesi europei con il maggior numero di vittime in rapporto alla popolazione, e comprendiamo che molte disposizioni impartite da chi aveva titolo per farlo erano e sono sbagliate, qualcuno prima o poi ne sarà chiamato a rispondere? A noi non importa nulla del rimpasto di governo, ma dopo tutto ciò che è successo, dopo lo scandalo del rapporto imboscato dell’Oms, dopo le accuse di Maria Rita Gismondo nei confronti di Roberto Speranza, c’è un ministro della Salute che non può più stare al suo posto. Ci sono politici che si sono dimessi per molto meno. Se avesse una scatto di dignità (quella di cui ha parlato Sergio Mattarella nel suo discorso), il segretario del comunistissimo Articolo 1 avrebbe già fatto le valigie. O la dignità la devono avere solo i pazienti?