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Erdogan ci ha scippato la Pernigotti grazie all’aiuto offerto da Bruxelles

Erdogan ci ha scippato la Pernigotti grazie all’aiuto offerto da Bruxelles
LaPresse
Le nocciole turche sono le più contaminate da aflatossine cancerogene, ma l'Ue ha ridotto i controlli. Questa decisione e l'apertura al cioccolato senza cacao rendono conveniente produrre all'estero gianduiotti low cost.
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Zelensky si raccomanda al Papa e alla Meloni
Volodymyr Zelensky e Giorgia Meloni (Ansa)
Il leader chiude il tour europeo in Italia: a Castel Gandolfo, dove invita Leone in Ucraina, e a Palazzo Chigi, dove incassa generatori di corrente per fronteggiare i blackout. Ma soprattutto, il comandante in capo spera che il premier lo aiuti ad ammorbidire Trump.
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Giorgetti rassicura Lagarde sull’oro: non uscirà dai caveau di Bankitalia
Giancarlo Giorgetti e Christine Lagarde (Ansa)
Lettera del Mef alla Bce dopo le critiche all’emendamento sulle riserve auree «di proprietà del popolo»: i lingotti non finanzieranno la spesa pubblica. Intanto il governo conferma più risorse per difesa e sicurezza.

Sono sempre le riserve auree della Banca d’Italia a tenere banco nella discussione sulla legge di bilancio. Dopo il nuovo altolà della Bce che è tornata a chiedere al governo di chiarire quale sia «la concreta finalità della proposta di disposizione rivista», il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto a placare le acque garantendo a Francoforte l’invio di «tutti i chiarimenti necessari» e dicendosi «fiducioso che tutto si risolva».

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Unione europea a pezzi pure su come sfidare la Cina
Xi Jinping ed Emmanuel Macron (Ansa)
La norma salva-industria «Made in Europe» slitta al 2026 per il «no» di nove Stati. Ma sono le divergenze tra Francia e Germania sulla linea commerciale da tenere con Pechino che paralizzano il continente. Mentre Parigi parla di dazi, Berlino fa affari con Xi.

L’Unione europea è in pezzi. L’ultimo certificato di stato comatoso è il rinvio dell’iniziativa «Made in Europe», una proposta chiave per proteggere l’industria europea dalle politiche commerciali straniere, segnatamente cinesi. La norma, che mira a imporre un contenuto minimo di componentistica europea nei prodotti (con cifre vicine al 70% per prodotti come le automobili) e a stabilire criteri di preferenza negli appalti pubblici per le merci prodotte nel continente, doveva essere approvata questa settimana ma è stata posticipata a fine gennaio.

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