2024-06-16
Enel e Bf in prima fila ai bilaterali
Federico Vecchioni (Imagoeconomica)
Prosegue la partnership tra il colosso dell’energia e il Brasile. Soddisfazione di Roma e Algeri per il mega progetto nel Mediterraneo che coinvolge l’azienda agroalimentare.A margine del G7 che si è concluso ieri in Puglia, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto due incontri bilaterali con il governo algerino e con quello brasiliano. Nel primo caso, il premier ha incontrato il presidente della Repubblica Algerina democratica e popolare, Abdelmadjid Tebboune. Nel corso del colloquio è stata espressa profonda soddisfazione per l’eccellente stato delle relazioni bilaterali tra il nostro Paese e quello africano, in particolare in ambito economico dove continuano a svilupparsi i rapporti nei settori energetico, agricolo e industriale. Al centro della conversazione il livello di avanzamento dei progetti nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa nel settore agricolo e della formazione professionale, nonché l’impegno congiunto nel quadro del Processo di Roma su migrazioni e sviluppo. In particolare, in questo ambito è stato adottato il progetto di agricoltura sostenibile che coinvolgerà il gruppo agroindustriale italiano controllato da Bf (guidato dall’amministratore delegato Federico Vecchioni) per la concessione strategica di circa 36.000 ettari da sviluppare con attività agro-industriali in collaborazione con i partner algerini. Si tratta del più grande investimento in agricoltura sostenibile fatto sinora dall’Italia nella sponda Sud del Mediterraneo. Lo stesso capo del governo algerino ha espresso grande soddisfazione per questo progetto che coinvolge il gruppo BF. I presidenti Meloni e Tebboune hanno quindi discusso le principali questioni internazionali, anche alla luce del ruolo dell’Algeria come membro del Consiglio di sicurezza per il biennio 2024-25. Sempre all’interno del G7, Giorgia Meloni ha incontrato anche il presidente della Repubblica federale del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva. Anche in questo caso il colloquio ha fatto emergere la comune volontà di dare continuità ai risultati del vertice di Savelletri in vista del summit G20 di Rio de Janeiro, in una prospettiva di sinergia tra le due presidenze, a partire dai temi dello sviluppo dell’Africa, dell’Intelligenza artificiale, della transizione energetica e della sicurezza alimentare. A conclusione dell’incontro, nel ricordare la storica presenza della comunità italiana in Brasile, i due presidenti hanno ribadito l’importanza di approfondire i rapporti economici tra le due nazioni in settori strategici quale quello infrastrutturale ed energetico, dandosi appuntamento al G20 di Rio.Non a caso l’incontro è stato anche l’occasione per ricordare gli ottimi rapporti tra il Brasile e un colosso italiano dell’energia come Enel. Oltre all’incontro a due, Lula- Meloni, si sono visti anche con l’ad di Enel, Flavio Cattaneo, il direttore relazioni esterne di Enel, Nicolò Mardegan, lo stesso presidente Lula e il ministro per le Miniere e l’Energia brasiliano, Alexandre Silveira.L’esecutivo brasiliano ha mostrato di apprezzare molto i nuovi vertici di Enel, gruppo per cui il Brasile è sempre stato un Paese di grande importanza. Del resto, Enel ha sempre investito molto a Rio de Janeiro e dintorni: all’interno del piano strategico presentato a fine 2023 il gruppo ha previsto investimenti per 3,7 miliardi di dollari, in aumento del 45% rispetto ai 2,5 miliardi previsti all’interno del precedente piano. Nelle reti, in particolare, l’aumento dei capex (I flussi di cassa in uscita per la realizzazione di investimenti in attività operative) nel Paese sudamericano, rispetto al passato, è stato del 75% (2,9 miliardi di dollari nel periodo 2024-26 rispetto a 1,6 miliardi di dollari previsti all’interno del Piano 2023-25).
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco