2022-08-28
«Ecco come agisce la rigenerazione cutanea»
Nel riquadro, Franco Perego
Il chirurgo plastico Franco Perego: «Il mio rivoluzionario trattamento consente di ottenere, evitando chirurgia e cambiamenti della fisionomia, risultati ottimi contro macchie e rughe, senza alcun rischio. Alle mie pazienti dico sempre di non esagerare con bisturi e ritocchi».Le richieste vanno dai nasi (quelli più gettonati sono quelli di Scarlett Johansson, Natalie Portman e Nicole Kidman), gli occhi (di Anne Hathaway e Mila Kunis), le labbra (Scarlett Johansson e Angelina Jolie). La moda si chiama «rich girl face», un patchwork di lineamenti rubati a star differenti, ovvero rifarsi il volto a immagine e somiglianza degli idoli più desiderati e facoltosi. Una follia? Non troppo guardando la Gen Z, ma anche un po’ i millennial che si immortalano sui social. E soprattutto guardando i numeri: 1.088.704 solo in Italia, quarto Paese al mondo per interventi estetici, secondo le stime dell’International Society for Aestethic Plastic Surgery del 2021. Si può parlare di abuso della chirurgia estetica? Ne parla, alla Verità, Franco Perego, chirurgo plastico monzese e professore a contratto nella Scuola di chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Università di Padova, nonché docente della Scuola superiore di medicina a indirizzo estetico di Milano. Vediamo di continuo un abuso di interventi estetici: labbra a canotto, seno Xxl, zigomi innaturalmente alti. Manca una chirurgia etica?«È così. Forse perché è diventato un grande business per tanta gente. Spesso discuto con mie pazienti che mi rimproverano di dire sempre no. È un no quando mi chiedono interventi che non servono o hanno richieste esagerate. Le indicazioni sono sollecitate dalle mode e allora sono io che chiedo a lei, perché questa ostentazione spesso assurda? Non si vedono allo specchio? C’è l’esasperazione della domanda e non so se viene da stereotipi pubblicitari. Magari vedi la Jolie con il labbrone e non sta così male su di lei, ma è lei».Il 73% degli adolescenti italiani hanno ammesso di aver subito qualche forma di intervento estetico. Non trova sia troppo presto per iniziare?«In questo periodo di vacanze ho potuto maggiormente notare quanto i ragazzi si facciano selfie da postare sui social. Cercano un look Instagram, prima con i filtri e quelli che se lo possono permettere vanno dai chirurghi con richieste varie. Ma l’adolescente con un problema magari legato all’estetica nasale oppure un seno piatto o un sedere grosso, credo facciano bene a correggere quel difetto che crea disagi psicologici».Ci sarà pure un’età limite sotto la quale non si può andare.«Per esempio, lo sviluppo delle cartilagini nasali e auricolari deve fare prima il suo corso. Un naso, che faccio sempre con accanto l’otorino, o un seno non li tocco prima della maggiore età. Almeno quella dovrebbe essere una data da rispettare. E poi ci sono molti colloqui preliminari». Jane Fonda ammette di aver fatto un lifting facciale ma di non andarne affatto fiera. Ci si può pentire, quindi?«È un tema di cui parliamo all’interno della nostra società che è quella di chirurgia ricostruttiva ed estetica. Prima di tutto c’è una esasperazione di chirurgia non di qualità. Purtroppo, capita che ci si metta nelle mani di medici che fanno disastri. Senza dubbio Jane Fonda non è andata da uno di questi, però quando lo si fa e non si è soddisfatti di solito è legato a una cattiva indicazione. Raramente faccio un lifting se prima non eseguo un trattamento di rigenerazione cutanea che mi aiuta tantissimo. Parliamo di Rigenera Forever Young, il rivoluzionario trattamento di Medicina Rigenerativa da me creato e sviluppato negli ultimi 5 anni che, grazie alla frammentazione di un prelievo millimetrico di cute, isola fattori di crescita che vengono immediatamente re-iniettati nel derma del paziente stesso con semplice tecnica mesoterapica, in associazione all’utilizzo di un Laser Frazionale. Interventi che consentono, quando ci si trova di fronte a macchie, rughe e rilasciamenti cutanei moderati, di raggiungere due traguardi: ottenere senza chirurgia ottimi risultati e duraturi nel tempo, senza alterare la fisionomia del volto; offrire al paziente una ripresa quasi immediata della sua attività. Da aggiungere poi l’assenza di rischi, utilizzando sostanze che non sono chimiche né farmacologiche, ma che derivano dal nostro stesso organismo, escludendo la possibilità di rigetto o di allergie».Quale è stato il percorso di questo protocollo?«Dal 2017 con la mia università e altre collegate a noi ho portato avanti lo sviluppo della medicina e chirurgia estetica rigenerativa. Abbiamo trovato per primi, come equipe italiana, un sistema di disgregazione meccanica del tessuto che significa prendere un frammento di pelle dietro l’orecchio o sotto il mento e comunque in zone nascoste, lo tratti in questo medical device che è tutto italiano che si chiama Rigenera, e in due minuti, con due cicli da un minuto l’uno, ottieni una serie di progenitori cellulari di fattori di crescita, che otteniamo con questo disgregatore».Di che tipo di laser si parla?«Il Laser Frazionale consente di trattare la cute in modo super-selettivo, curando i segni iniziali dell’invecchiamento cutaneo, come il colore e le rughe più fini. L’associazione delle metodiche, eseguita in unica sessione, si estende anche alla cura degli inestetismi più profondi, come il codice a barra delle labbra, le rughe più marcate e la perdita di tono e di elasticità, specialmente in zone difficili come l’arco mandibolare, il collo e il decolletè. Questo trattamento consente di raggiungere progressivamente uno stato di ringiovanimento cutaneo stabile nel tempo, attuando una prevenzione e cura dei più comuni segni di ageing e limitando la possibile formazione di tumori cutanei, specie se associato ad una attenta e costante protezione solare e di esposizione a raggi UV».Un consiglio a chi ha deciso di farsi qualche trattamento estetico?«Ci sono laser molto dolci che vanno a ridurre il pigmento eccessivo delle macchie da sole rimuovendo il colore. Ne vanno fatti due o tre per non essere troppo aggressivi. E poi la medicina rigenerativa per ridare elasticità alla pelle che in estate è un po’ troppo sollecitata. Si può procedere appena se ne va l’abbronzatura, non prima».
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)