2022-03-04
È battaglia per le centrali nucleari. Affondato un cargo estone a Odessa
I russi bombardano e avanzano: ora puntano a due impianti energetici strategici nel Sud dell’Ucraina Giallo su un battello colpito nel Mar Nero: secondo Kiev sarebbe stato usato come «scudo» da Mosca.Parla Stefano Mele, esperto di cybersecurity: «Non funziona come vediamo nei film, certi attacchi non sono alla portata di un gruppo di attivisti che opera in cameretta».Lo speciale contiene due articoliRussia e Ucraina hanno raggiunto un’intesa sulla creazione di corridoi umanitari con un cessate il fuoco temporaneo ma è fallito sul nascere, all’ottavo giorno di guerra, il tentativo del presidente francese Emmanuel Macron di riportare alla ragione il presidente russo Vladimir Putin. Non è bastata quindi la telefonata durata un’ora e mezza nella quale il presidente russo gli ha comunicato con tono gelido come da copione putiniano che «il peggio deve ancora venire». Poco più tardi, parlando in tv, il presidente Vladimir Putin ha confermato di non avere alcuna intenzione di cambiare i suoi piani, anzi ha rincarato la dose: «Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo. Siamo in guerra contro i neonazisti. Nessuno può minacciarci, nemmeno con le armi nucleari». Parole che pesano come macigni sul tavolo dei colloqui iniziati per la seconda volta ieri in Bielorussia tra la Russia e l’Ucraina. Se al tavolo si discute qui occorre premettere che nessuno sa che ordini di scuderia abbia ricevuto la delegazione russa e a tal proposito la sua composizione (figure non certo di primissimo piano) potrebbe suggerire che potrebbe essere tutta una farsa, le trattative non hanno certo fermato l’avanzata russa ordinata da un Putin descritto da più fonti come furente per la mancata vittoria lampo, per l’equilibrismo di Pechino che sapeva da tempo dell’attacco, per il numero enorme di vittime russe (sarebbero almeno 5.000), per il progressivo isolamento della Russia e i primi effetti delle sanzioni che mirano al cuore del potere putiniano ovvero i beni posseduti dagli oligarchi che in molti casi sono anche dei veri prestanome del presidente russo. Per tornare al campo di battaglia, l’esercito russo secondo quanto riferito ai media dal capo ad interim della compagnia nucleare statale ucraina Energoatom, Petro Kotin, starebbe avanzando pericolosamente in direzione di due centrali nucleari nel Sud dell’Ucraina. Kotin ha anche aggiunto che il suo Paese controlla ancora entrambe le centrali, inclusa Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa, ma le truppe russe sono sempre più vicine seppur rallentate dalle forze ucraine. A proposito delle battaglia: attorno alle centrali nucleari il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia nucleare, Rafel Mariano Grossi, in un’intervista a Bloomberg Tv ha dichiarato che «la situazione è molto delicata al momento e tutto può accadere».Un altro fronte di guerra sta per aprirsi al largo di Odessa dove la popolazione si attende lo sbarco imminente di truppe russe dopo che il giornalista bielorusso Franak Viacorka ha pubblicato le immagini di quattro grandi navi da sbarco e di tre navi missilistiche che erano a pochi chilometri dalla città di Odessa. Sempre al largo delle coste ucraine vicino a Odessa, un cargo estone battente bandiera di Panama è invece affondato dopo un’esplosione. «Due siluri hanno affondato la nave mercantile. Ci sono vittime tra l’equipaggio» ha annunciato in un primo momento sul proprio canale Telegram il consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko. Si è poi saputo che i membri dell’equipaggio sarebbero riusciti a mettersi in salvo su una scialuppa di salvataggio. Secondo fonti militari di Kiev, la Marina russa avrebbe costretto il cargo a entrare in un’area pericolosa del Mar Nero per usarla come «scudo», coprendo i movimenti delle sue navi da guerra. «Per la sicurezza della navigazione civile, la Marina delle Forze armate ucraine ha chiuso la navigazione nella parte nordoccidentale del Mar Nero. Allo stesso tempo, la Flotta russa del Mar Nero continua le tattiche delle forze di terra russa cercando di nascondersi dietro le vite dei civili», ha denunciato Kiev.Per il Generale S.A. Pasquale Preziosa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana e presidente dell’Osservatorio Eurispes sulla Sicurezza. anche nei cieli la superiorità russa è stata schiacciante: «Le capacità aerospaziali russe sono di molto superiori a quelle dell’Ucraina. In effetti stiamo parlando di una superpotenza militare con capacità nucleari di ultima generazione con Pil nominale da 1,5 trilioni di dollari contro una Ucraina che sviluppa un Pil di appena 155 miliardi di dollari. L’invasione russa dell’Ucraina è il primo conflitto nella storia che si può seguire in diretta con le immagini satellitari. I russi hanno questa capacità a differenza degli ucraini che non hanno potuto sviluppare una politica spaziale. Il piccolo potere aereo ucraino non può essere comparato con quello russo». Ma a questo punto la Nato non potrebbe concedere come da più parti si è evocato, degli aerei da guerra all’Ucraina? per Preziosa, «gli aiuti militari in un conflitto variano in base alle esigenze del teatro e sono di responsabilità dei singoli Paesi appartenenti alla Nato. La concessione di velivoli con il relativo armamento e supporto logistico manutentivo è complesso e comporta tempi lunghi per l’addestramento del personale navigante e tecnico. È da considerare comunque che per eguagliare il potere aerospaziale russo non sono sufficienti piccole quantità di aerei da combattimento».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/e-battaglia-per-le-centrali-nucleari-affondato-un-cargo-estone-a-odessa-2656836958.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="dietro-anonymous-ci-sono-gli-stati" data-post-id="2656836958" data-published-at="1646340782" data-use-pagination="False"> «Dietro Anonymous ci sono gli Stati» Dall’inizio dell’invasione in Ucraina, Anonymous sta continuando ad annunciare sui social un certo attivismo nei confronti della Russia. Nei giorni scorsi il gruppo sarebbe stato capace anche di fermare il traffico di treni e metropolitane nella Bielorussia. «La mia prima riflessione», spiega Stefano Mele, dello studio legale Gianni & Origoni, tra i massimi esperti di cybersecurity in Italia, «è che dietro Anonyimous ci siano i paesi Nato e soprattutto gli Stati Uniti. Questo tipo di attacchi è di matrice statale. Non funziona come nei film». Secondo Mele, infatti, per colpire determinate infrastrutture serve molto di più che un semplice computer. «Non sono hacker dentro la stanzetta che iniziano a battere sulla tastiera velocemente e dopo pochi minuti bloccano una metropolitana o un treno in Bielorussia. È anche difficile che riescano a carpire informazioni così sensibili sui piani di attacco e sulle intenzioni di guerra». Dietro la maschera di Guy Fawkes potrebbe esserci altro. «Queste sono attività svolte da Stati che hanno violato i sistemi informatici in tempo di pace. Adesso utilizzano quegli accessi informatici già pronti o sfruttano quelle persone “doppiogiochiste” che l’intelligence ha da tempo reclutato. Queste attività sono palesemente fuori dalla portata di Anonymous e delle sue capacità. Se si guarda al passato, peraltro, si può vedere come i più grandi successi di questo gruppo siano avvenuti quando, in realtà, a operare erano alcuni Stati, i quali poi approfittavano dell’anonimato garantito da Anonymous». Quanto sta facendo Anonymous durante la guerra è meritorio, ma in un conflitto armato combattuto sul campo non è poi così decisivo. «In questa fase del conflitto, la Russia ha un vantaggio evidente ed è quello di aver invaso dell’Ucraina con i propri mezzi militari e di avere mano libera nei bombardamenti. Qualora avessero la necessità o l’intenzione di bloccare le reti o le comunicazioni, come probabilmente presto faranno, possono utilizzare i bombardamenti, invece che gli attacchi informatici, causando quindi un danno definitivo e non temporaneo, come avverrebbe con un attacco cyber. Abbiamo visto nei giorni scorsi missili colpire le antenne e i ripetitori. Quando ci troviamo nel pieno di una guerra combattuta sul campo, l’attacco cyber non ha un grande ruolo, se non al massimo quello di supporto». Ma c’è anche una seconda ragione. «I russi non si avventurano in attacchi cyber alle infrastrutture critiche nazionali dell’Ucraina» prosegue Mele «perché potrebbero facilmente perdere il controllo del loro attacco informatico e colpire anche quelle di Paesi europei o della Nato». In questo modo, continua l’esperto «scatterebbe l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, che permetterebbe una reazione collettiva legittima, anche con attacchi militari convenzionali, da parte del blocco atlantico. Anche per questo motivo la Russia non ha convenienza a reagire dopo gli attacchi informatici ricevuti in questi giorni contro i siti del Cremlino e della Difesa di Mosca. Ma anche per il blocco occidentale ci sono delle difficoltà. Noi non possiamo compiere questo genere di attacchi informatici in maniera palese e ufficiale, considerato che l’Ucraina non è in Europa e non appartiene alla Nato. È questa la ragione per cui tutte le operazioni cibernetiche di alto profilo a cui stiamo assistendo sono condotte dietro il “vessillo” di Anonymous». Su twitter attivisti pro Ucraina sostengono che le comunicazioni stesse della Russia sul campo di battaglia non siano adeguate. «A me sembra molto strano» aggiunge Mele. «Non credo che l’esercito russo, seppure ormai non all’avanguardia, commetta una leggerezza simile. Sarebbe un errore dilettantistico. O si tratta di comunicazioni minori o è un modo per trarre in inganno le truppe ucraine. Probabilmente i russi vogliono mostrare al nemico qualcosa che non è come sembra. Inoltre, le comunicazioni militari utilizzano un loro canale dedicato e criptato».
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson
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