2020-01-03
«È abusiva»: fascicolo aperto sulla festa gay
Il questore di Roma chiede alla Digos un dossier sul capodanno «frocio e ribelle» organizzato da Spin time nonostante la diffida. Pronte le denunce per la notte di follia tra spaccio, risse, malori e disagi per i cittadini. Fdi attacca Virginia Raggi: «Silenzio inaccettabile».Il questore di Roma, Carmine Esposito, ha incaricato la Digos di redigere un'informativa, foto video e altri elementi, che nei prossimi giorni verrà depositata in Procura. Una denuncia a piede libero inevitabile, considerata la completa illegalità e l'assoluta mancanza di sicurezza in cui si è svolta «L'ultimo nel grattacielo», la serata di Capodanno organizzata a pagamento nel palazzo ex Inpdap occupato da sei anni da circa 500 persone di 18 nazionalità in Santa Croce di Gerusalemme, a pochi passi da piazza San Giovanni nella Capitale. A organizzare la festa abusiva Spin time labs, il centro sociale che gestisce tutta la parte culturale all'interno dello stabile: «Sette piani, 18.000 metri quadrati. E un sogno comune: finalmente a Roma c'è un Capodanno giovane, frocio, libero e ribelle», scrivevano su Facebook gli organizzatori. «Da sempre ci battiamo per i diritti», aveva spiegato Tarzan, alias Andrea Alzetta del movimento per la casa Action ed ex consigliere capitolino, «e l'idea è di farlo anche con gioia, festeggiando e costruendo comunità aperte, solidali, accoglienti e anche divertenti». Non essendoci il permesso del Comune, né una licenza per spettacoli, nessuna autorizzazione alla vendita di alcolici e cibo e nessun controllo dei partecipanti, il questore aveva già inviato una diffida, dopo che Fratelli d'Italia aveva sollevato il caso. «L'abbiamo fatto a livello capitolino io e il presidente del I Municipio, Stefano Tozzi, ma anche nazionale, con l'intervento della nostra leader», spiega Andrea De Priamo, capogruppo Fdi in Campidoglio. «Ma la cosa che sorprende è che solo la questura sia intervenuta. Silenzio totale del sindaco, Virginia Raggi, del suo vice, Luca Bergamo, che è anche assessore alla cultura, e del Pd, che pur essendo forza di opposizione non parla e sembra dare copertura politica e istituzionale a un fatto decisamente vergognoso e illegale». «Questa è la coerenza della sinistra», aveva tuonato Giorgia Meloni chiedendo l'intervento del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, «si riempiono la bocca di legalità e diritti ma poi organizzano eventi abusivi in palazzi occupati, non pagano un euro di tasse e senza misure di sicurezza. Il Viminale intervenga immediatamente per fermare questo scempio». Decisamente penalizzati gli abitanti del quartiere che hanno chiamato il 112 per la grande confusione creata dall'affollarsi dei partecipanti fin dalle prime ore del pomeriggio. Nessun servizio di sicurezza a vigilare sull'afflusso di gente: molti sono rimasti fuori anche dopo ore di attesa, tra spintoni, urla e qualche malore. I residenti hanno dovuto sopportare il caos anche perché a partecipare alla festa sono state quasi 5.000 persone, con un giro d'affari che ha superato gli 80.000 euro: 20 euro di ingresso per chi arrivava prima di mezzanotte cenone compreso, 10 euro per quelli che volevano soltanto ballare. Non è mancato l'ululare delle sirene: del 118 per ragazzi (molti minorenni) colti da malore per ebbrezza, e del 112 per far intervenire la polizia a mettere fine a una rissa. Oltre agli alcolici, venduti senza licenza, c'erano anche spacciatori, ai due ingressi dello stabile, a offrire la «roba». Al mattino seguente i residenti hanno inoltre dovuto sopportare le conseguenze del rave abusivo: in molti infatti hanno scoperto che gli atri dei loro portoni erano stati usati nella lunga notte come bagni essendo pieni di urina. «È inaccettabile che l'abusivismo prevalga, impunemente, sulla legalità. Neanche la diffida della questura, benché necessaria, è bastata a fermare gli occupanti», ha detto il vicepresidente della Camera e deputato Fdi, Fabio Rampelli. «Mentre il sindaco Raggi si volta dall'altra parte, il ministro dell'Interno Lamorgese ha il dovere di intervenire, serve una stretta contro coloro che in barba alla legge si fanno beffa sia di chi rispetta le regole che delle forze dell'ordine. Hanno trasformato un palazzo di proprietà pubblica in una zona franca dove regna l'illegalità e si ignorano anche le diffide della questura. La misura è colma, ora si proceda immediatamente con lo sgombero».Il palazzo del quartiere Esquilino doveva essere sgomberato da tempo, poi l'intervento dell'Elemosiniere polacco del Papa, Konrad Krajewski, che tolse i sigilli al contatore della luce che Acea aveva messo per non consentire agli occupanti di avere l'energia elettrica gratis, ha fatto temporeggiare le istituzioni. L'Elemosiniere promise che avrebbe pagato lui i 300.000 euro di arretrati, che nel frattempo sono lievitati perché gli occupanti continuano a non pagare, e la multiutility romana non può intervenire essendo i contatori chiusi con le catene. Quando si tratta di centri sociali la normalità è sempre un optional ma il blitz anti legalità e pro abusivi di Krajewski, fu un altro elemento della «vicinanza» della Chiesa ai collettivi che gestiscono le occupazioni abusive nel palazzo ex sede nazionale della previdenza sociale dei dipendenti pubblici, dismessa e assorbita dall'Inps. Al primo piano infatti c'è un laboratorio di restauro di opere sacre della Basilica di San Giovanni e della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, e, come ricorda Paolo Perrini, presidente di Spin time: «Il primo contatto con la Chiesa avvenne tramite don Matteo Zuppi, oggi arcivescovo di Bologna, che era vescovo a Roma e capo spirituale della Comunità di Sant'Egidio».Inoltre, all'insegna di «Viva le sardine, abbasso gli sgombri», lo scorso 16 dicembre i 150 delegati delle sardine, dopo la manifestazione in piazza San Giovanni, hanno fatto il loro «congresso nazionale» proprio negli spazi occupati dello stabile di Santa Croce in Gerusalemme. La Procura pare non spaventare Tarzan & Co. Spin time sta già pensando al prossimo evento.