2022-03-26
Draghi fa a cazzotti con i numeri. Poi annuncia: «Parlerò con Putin»
Il premier assicura «entro due settimane» un piano per ritrasformare il gas liquido.Il premier Mario Draghi chiederà di parlare con il presidente russo, Vladimir Putin. Lo ha annunciato ieri, durante la conferenza stampa a termine del Consiglio europeo. Nell’incontro con la stampa, il presidente del Consiglio ci ha tenuto a sottolineare che l’Ue punta a comprare dagli Stati Uniti circa 15 miliardi di metri cubi di gas in più entro fine 2022 e «circa 50 miliardi di metri cubi all’anno», un valore che per lui e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen equivalgono a circa un terzo del fabbisogno europeo annuale. Se così fosse, significherebbe che il consumo dei 27 Paesi membri del Vecchio continente equivale a circa 150 miliardi di metri cubi di gas, un valore che desta più di qualche dubbio, visto che nel solo 2021, la Germania ha consumato 93 miliardi di metri cubi, l’Italia 76 e l’Olanda 43. Ben oltre, dunque, la soglia menzionata da Draghi e ribadita dalla von der Leyen. Che sui numeri ci sia più di qualche perplessità, lo ha ammesso anche Draghi. «La discussione non è semplice su cosa fare dell’aumento del prezzo del gas», ha detto. «Era importante riuscire ad avere un risultato che non fosse divisivo. In un certo senso siamo stati soddisfatti dalla conclusione». Fatto sta che, pallottoliere alla mano, il gas per riscaldare tutti i cittadini europei al momento pare non esserci. «Sono stati due giorni molto importanti», ha però continuato il premier. «Per maggio avremo una proposta della Commissione sulla possibilità di spacchettare la formazione del prezzo dell’energia elettrica dal gas. Si ha la sensazione che i progressi siano molto rapidi, entro un paio di settimane potremo presentare un piano di rigassificazione dettagliato. Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota» di gas che ci viene offerta dagli Stati Uniti, ha assicurato. Poi ha cercato di diffondere ottimismo. «Non ci aspettiamo una riduzione delle forniture» di gas dalla Russia, ha quindi chiarito, parlando della pretesa di Putin che l’oro azzurro sia pagato in rubli. Secondo il primo ministro, si tratterebbe di pura fantasia. «Fondamentalmente è una violazione contrattuale, questo è bene capirlo: i contratti sono considerati violati se questa clausola viene applicata dalla Russia», aveva già ribadito .Draghi ha poi fatto notare che il gas liquido si può comprare ovunque, peccato che il trasporto abbia una grande incidenza sui costi e portarlo via mare non sia a buon mercato. «Il gas liquido si può comprare ovunque, quindi uno non è agganciato alla produzione russa, mentre il gas viene con i tubi. L’idea di mettere un tetto ai prezzi segue lo stesso ragionamento dall’altra parte. Si può mettere perché il fornitore ha solo un cliente, quello che sta dall’altra parte del tubo, cioè l’Europa, che per inciso è il più grosso acquirente di gas naturale del mondo, quindi, ha un forte potere di mercato. Per questo la presidente von der Leyen ha proposto la possibilità di acquisti congiunti che vengono coordinati dalla commissione europea», ha spiegato ancora Draghi.Nel frattempo, poiché le forniture per l’inverno sono tutt’altro che certe, il premier ha fatto sapere che Bruxelles inizierà a parlare anche con altri fornitori privati come compagnie petrolifere e distributori di energia. La speranza per l’Ue è quella di mettersi a costruire nuove tubature ma, per farlo, serviranno diversi anni e nel frattempo gli europei dovranno essere pronti al grande freddo.