2021-09-04
Draghi e Cdp snobbano il Forum Ambrosetti
Il premier e l'ad di Cassa depositi e prestiti non partecipano al salotto economico politico di Cernobbio. Presenti invece tanti manager di aziende pubbliche: l'ingresso costa almeno 14.900 euro senza Iva. Inaugurazione con polemica per il messaggio di PutinPreciso come un orologio svizzero torna anche quest'anno il Forum Ambrosetti di Cernobbio, 47° edizione di quello che è considerato l'appuntamento imperdibile di settembre nel salotto economico e politico italiano. Va avanti ormai dalla metà degli anni Settanta, ma se un tempo aveva un senso - permetteva ai manager italiani di incontrare professori di Harvard o celebrità internazionali - ora sembra aver perso un po' il suo smalto. Del resto, in una società sempre più interconnessa dal punto di vista globale, con la possibilità di incontrarsi quasi ovunque, il forum sul Lago di Como non appare più così fondamentale. Eppure la storia va avanti, anche se i partecipanti non sono più quelli dei tempi d'oro dell'avvocato Agnelli. Un tempo era persino chiuso ai giornalisti, quasi come un ritrovo del gruppo Bilderberg. Poi, per stare al passo con i tempi, ha acconsentito a agenzie e quotidiani di «coprire» i lavori e di partecipare anche alle pause caffè sul lungo lago. Per di più ci sono anche i costi da sostenere per partecipare. A parte gli speaker e gli ospiti, chi entra in sala e partecipa ai lavori ha un obolo da versare. Non basta infatti l'abbonamento annuale all'Ambrosetti, che già si aggira intorno ai 20.000 euro. Per entrare nelle sacre stanze del forum e ascoltare dal vivo i grandi della terra, averli accanto e magari scambiare un biglietto da visita, bisogna sborsare 14.900 euro senza Iva (quindi sempre all'incirca 20.000). Non solo. Agli accompagnatori, non familiari, invece costa 3.500 euro. Per mogli, figlie, cugine o nonne si arriva a 1.700 (anche se quest'anno non sono stati ammessi parenti per le restrizioni sanitarie). Poi in teoria ci sono anche da pagare le stanze d'albergo a Villa D'Este, con camere che partono da un minimo di 1.100 euro. A versare l'obolo di partecipazione non sono solo semplici professionisti, ma anche i manager delle nostre aziende statali. «Vacanze a Cernobbio a spese pubbliche», commentano malignamente alcuni del settore. Ieri c'era il presidente di Eni Lucia Calvosa (assente invece l'amministratore delegato Claudio Descalzi), già finita sui giornali quest'anno per i rimborsi spese da 206.000 euro nei suoi primi sei mesi di insediamento a San Donato. Poi sono presenti a Cernobbio, almeno stando a quanto riportato sul portale riservato agli iscritti, altri manager pubblici, come Franco Bassanini di Open fiber, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, il presidente di Enel Michele Crisostomo, Carlo Ferro di Ice, Pierfrancesco Latini e Rodolfo Errore, rispettivamente ad e presidente di Sace alla fine del loro mandato, Patrizia Grieco (Mps e Mef), Francesco Caio e Silvia Merlo di Saipem, Pasquale Salzano di Simest, Andrea Montanino (Fondo italiano d'investimento), Francesca Romana Napolitano di Open fiber e anche Renato Mazzoncini di A2A. Insomma tra accompagnatori, uffici stampa, assistenti e portavoce, a spanne la spesa media di ogni nostra azienda statale si dovrebbe aggirare intorno ai 50.000 euro. Fanno rumore invece l'assenza del presidente del Consiglio Mario Draghi e quella del nuovo amministratore delegato di Cdp Dario Scannapieco, che ha deciso invece di seguire la linea del cosiddetto basso profilo che va di moda a Palazzo Chigi. Oggi comunque ci sarà un messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che domenica sarà in visita al Supersalone di Milano. Larghissima è invece la presenza di ministri e giornalisti. Dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al numero uno di Via XX Settembre Daniele Franco fino a Enrico Giovannini e Giancarlo Giorgetti. Immancabile anche Gianni Riotta, editorialista della Stampa, che nel 2015 si distinse proprio al Forum Ambrosetti per aver chiesto un applauso per l'allora premier Mattero Renzi: «Ai vostri nipoti potrete dire io c'ero», spiegò. A distanza di sei anni il leader di Italia viva è in picchiata nei sondaggi, lanciato nella sua carriera da businessman. Ieri, giornata di apertura, c'è stato anche un piccolo giallo. Secondo il canovaccio del comunicato stampa ad aprire i lavori doveva essere un messaggio del presidente russo Vladimir Putin. Ma durante l'incontro moderato dall'ex presidente Rai Monica Maggioni è slittato. Ha parlato per primo Neil Ferguson, regalando ai presenti anche un piccolo siparietto («Ma siamo sicuri che non sto interrompendo il presidente della Federazione russa?»). Putin ha rilasciato poche parole, che non passeranno alla storia («L'Italia è tradizionalmente per noi un partner di grande rilevanza»). Ma sono servite comunque a scatenare qualche polemica qua e là sul fatto che forse poco si addiceva la presenza dello Zar a un forum economico occidentale, per di più in fase di riavvicinamento dell'Italia agli Stati Uniti dopo gli ondivaghi anni del governo Conte. Chi di sicuro in questi anni ha tratto benefici dal forum è Valerio De Molli, principale azionista insieme alla sua Ganesh srl di The European Ambrosetti, società che ha chiuso l'esercizio sociale del 2020 con un utile di 4.172.863 euro. A chi criticava su Twitter la presenza di Putin, De Molli ha replicato spiegando di essere molto orgoglioso che «The European house Ambrosetti» da sempre tra i primi think tank europei sia «sempre stata inclusiva e in ascolto di tutti i punti di vista».
Jose Mourinho (Getty Images)