2024-03-07
Ora la Schlein invoca chiarezza? Chieda a Ruotolo dei Palamara-file
Sandro Ruotolo con Elly Schlein (Imagoeconomica)
A quale titolo l’allora senatore pd si faceva passare da un cancelliere di Perugia le chat dell’ex magistrato? Il Nazareno predica bene e razzola male. Il cortocircuito tra media e giustizia è il lato oscuro del Sistema.A che titolo un esponente del Pd, a quei tempi senatore di Liberi e uguali , poi portavoce della mozione di Elly Schlein e infine membro della segreteria del Pd, chiedeva le carte di inchieste giudiziarie aperte a Perugia? La storia è stata raccontata in esclusiva dal nostro Giacomo Amadori nell’edizione di ieri. Ricostruendo una vicenda di accessi abusivi nel sistema informatico della Procura umbra da parte di un cancelliere, il nostro vicedirettore ha descritto un sistema a cui si abbeveravano diversi giornalisti, i quali avevano trovato una straordinaria fonte per ottenere notizie riservate sulle indagini in corso. Non c’è dunque soltanto l’incredibile caso di dossieraggio andato avanti per anni all’ombra della Direzione nazionale antimafia e raccontato in questi giorni. Non sono state violate solo le informazioni riservate di centinaia di persone, quasi tutte di area vicina al centrodestra, come abbiamo scoperto in queste ore. Ma c’era qualcuno che in precedenza passava notizie riguardanti inchieste molto scottanti al solito pool di cronisti. Si tratta più o meno degli stessi giornalisti che, guarda caso, ora lamentano la violazione della libertà di stampa, perché la Procura di Perugia ha iscritto tre colleghi di Domani sul registro degli indagati, accusandoli di aver ottenuto da un finanziere in servizio alla Dna i dati per costruire i loro articoli, sebbene le persone «attenzionate» dagli articoli non fossero nemmeno sotto inchiesta.Ecco, a fronte di questo scandalo, che evoca il peggior periodo del Sifar, ossia la schedatura di esponenti politici ad opera dei servizi segreti italiani, ce n’è un altro che, come ha scritto Amadori, è andato avanti sotto traccia senza che nessuno si preoccupasse troppo nonostante le persone coinvolte. La vicenda del cancelliere che passava informazioni riservate, oltre i cronisti infatti riguarda anche un ex senatore di Liberi e uguali, il partitino di ultrasinistra fondato da Pietro Grasso, Roberto Speranza, Laura Boldrini e compagni. Agli atti risulta che il funzionario «spione» inviò tutti i messaggi della chat dell’affare Palamara direttamente a Sandro Ruotolo che, pur essendo stato un inviato dei programmi di Michele Santoro, a quei tempi sedeva in Senato, nel gruppo misto, salvo successivamente aderire al Pd in quota Elly Schlein durante le primarie. Perché è interessante la curiosità del Ruotolo politico nel caso Palamara? Perché proprio l’altro ieri la segretaria del Partito democratico si è unita al coro allarmato degli esponenti politici per invocare chiarezza sui dossieraggi di Perugia. Ma forse, prima di rivolgersi all’esterno, Schlein dovrebbe informarsi in casa propria, per domandare a Ruotolo come mai andasse a caccia di notizie riservate su un’inchiesta in corso a Perugia. È stato ieri lo stesso ex segretario dell’Associazione magistrati, ossia il protagonista assoluto di trame giudiziarie che si conclusero con i colloqui all’hotel Champagne per decidere la nomina del procuratore capo di Roma, a chiedersi perché un senatore della sinistra fosse così interessato all’inchiesta che lo riguardava. A che titolo si informava Ruotolo? Ma, soprattutto, come può Elly Schlein chiedere che si faccia luce sul sistema che lega inquirenti e cronisti in un’operazione dai contorni foschi quando all’interno del suo partito c’è chi ha avuto un ruolo oscuro nella fuga di notizie su un’inchiesta giudiziaria? La segretaria del Pd a Sandro Ruotolo ha affidato il settore informazione e cultura del partito, ma è difficile che nelle competenze dell’esponente della sinistra rientrino le notizie riservate su un’inchiesta giudiziaria. I messaggi che Luca Palamara scambiava via chat con altri magistrati e riguardanti le nomine ai vertici di Procure e tribunali (ma anche azioni contro questo o quell’esponente politico) per quale ragione interessavano all’ex senatore? Non credo che fuori tempo massimo si possano invocare ragioni professionali, in quanto da quando si è seduto sullo scranno parlamentare non risulta che Ruotolo abbia più svolto il suo antico mestiere. Dunque? La sensazione è che quello venuto a galla a Perugia, prima con gli accessi abusivi alle banche dati per costruire dossier su ministri e onorevoli, poi con un cancelliere molto scelto a diffondere informazioni sulle inchieste giudiziarie, sia il lato oscuro del Sistema descritto dallo stesso Palamara dopo essere finito nei guai per le riunioni all’hotel Champagne. Nel libro scritto con Alessandro Sallusti, l’ex capo dell’Anm descrive come venivano pilotate le nomine, come Procure e tribunali venivano lottizzati dalle correnti della magistratura. Tuttavia nel volume, l’ex pm non aveva messo le connessioni con la stampa e la politica. A colmare la lacuna a quanto pare si incaricano i fatti di Perugia. Infatti, più passano i giorni e più emergono i legami con cui sono state alimentate certe inchieste giornalistiche. E forse si scoprono ora anche le connessioni con la politica.Ha ragione Giorgia Meloni: qui la libertà di stampa non c’entra nulla. Qui si discute di libertà di inquinare la vita politica. E certo questo non può essere considerato un diritto.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.