Lanciata l'operazione 'Rising Lion'. Netanyahu: «Colpito cuore del programma di arricchimento nucleare di Teheran». In corso una prima riunione alla Farnesina. Chigi convoca un vertice di governo per il pomeriggio.
Lanciata l'operazione 'Rising Lion'. Netanyahu: «Colpito cuore del programma di arricchimento nucleare di Teheran». In corso una prima riunione alla Farnesina. Chigi convoca un vertice di governo per il pomeriggio.Israele ha sferrato nella notte un attacco su larga scala contro il programma nucleare iraniano e la leadership militare del Paese, uccidendo il comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e colpendo decine di obiettivi strategici. Israele ha inviato 200 aerei da combattimento per condurre le sue operazioni in Iran e ha sganciato finora più di 330 diversi tipi di munizioni, ha affermato il portavoce militare israeliano Effie Defrin. Secondo quanto riferito da fonti israeliane, circa duecento caccia hanno completato la prima ondata di bombardamenti nelle prime ore di venerdì. In risposta, la Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che Israele «deve aspettarsi una punizione severa» per le sue azioni. Mentre scriviamo si apprende che l’Iran ha lanciato piu’ di cento droni kamikaze contro Israele che arriveranno entro poche ore ed è probabile che l'Iran tenterà di sincronizzare il lancio dei missili balistici con gli attacchi dei droni, ha riferito Channel 12 .L’attacco avviene a ridosso di un previsto incontro ( domenica) tra l’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, e i rappresentanti iraniani, per quello che sarebbe stato il sesto round di negoziati sul dossier nucleare. Washington continua a chiedere che Teheran rinunci alla capacità di arricchire uranio a livelli compatibili con la costruzione di un ordigno atomico. L’Iran ha finora respinto tale richiesta, congelando di fatto il processo negoziale. L’esercito israeliano ha bombardato almeno sei installazioni militari nei dintorni della capitale iraniana, inclusa la struttura di Parchin, legata allo sviluppo missilistico e già in passato sospettata di attività nucleari clandestine, riferisce ancora il New York Times. Tra le vittime figurano lo scienziato Mohammad-Mehdi Tehranchi e l’ex presidente dell’Organizzazione per l’Energia Atomica, Fereidoun Abbasi. Le autorità iraniane hanno però smentito ogni rischio di contaminazione radioattiva. Secondo quanto riferito dal New York Times, tra gli obiettivi colpiti a Teheran vi sarebbero residenze di alti ufficiali delle forze armate. Un rappresentante del ministero della Difesa israeliano, citato dal giornalista di Axios Barak Ravid, ha indicato che nel mirino sono finiti anche i vertici dello Stato Maggiore iraniano, incluso il suo comandante, insieme a scienziati coinvolti nel programma nucleare.Ucciso il generale Hossein Salami, comandante delle Guardie della Rivoluzione IslamicaSecondo fonti vicine ai servizi di sicurezza e media iraniani, il generale Hossein Salami, comandante delle Guardie della Rivoluzione Islamica, è morto durante i raid israeliani. Figura centrale del regime e noto per la sua ostilità verso Israele e gli Stati Uniti, Salami aveva lanciato un chiaro monito lo scorso marzo, promettendo una risposta «dura, travolgente e letale» in caso di attacchi contro la Repubblica Islamica. L’agenzia semi-ufficiale Fars News Agency riferisce che anche il generale di brigata Mohammad Bagheri, capo di Stato Maggiore delle forze armate iraniane e il Comandante di Khatam al-Anbiya (quartier generale delle emergenze), Gholam Ali Rashid sono morti durante gli attacchi. Tra le vittime figura inoltre Ali Shamkhani, consigliere stretto della Guida Suprema Ali Khamenei. Secondo quanto riportato dal New York Times, l'esercito israeliano avrebbe colpito almeno sei obiettivi militari attorno alla capitale, inclusa la base di Parchin, nota per il suo coinvolgimento nello sviluppo di missili e da tempo sospettata di ospitare attività nucleari non dichiarate. Tra i morti vi sarebbero anche lo scienziato Mohammad-Mehdi Tehranchi e Fereidoun Abbasi, ex presidente dell’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran. Le autorità di Teheran, tuttavia, hanno negato qualsiasi rischio di fuoriuscita radioattiva. Sempre secondo il New York Times, tra i bersagli colpiti figurerebbero anche le abitazioni di alti ufficiali.Un funzionario del ministero della Difesa israeliano, citato dal giornalista di Axios Barak Ravid, ha confermato che gli attacchi hanno preso di mira l’intera catena di comando delle forze armate iraniane, inclusi alcuni scienziati coinvolti nel programma nucleare. La prima raffica di missili ha colpito le residenze di alti ufficiali militari e ricercatori nucleari, concentrate soprattutto nel cuore di Teheran. In alcune circostanze le esplosioni hanno distrutto singole unità abitative all’interno di edifici multipiano, ma almeno un grattacielo è crollato su sé stesso, provocando il cedimento di decine di piani nel cuore della notte. Nella medesima fase iniziale dell’attacco, sono stati presi di mira anche i complessi nucleari sotterranei di Natanz e Fordow. Dal primo sito è stato diffuso un video che mostra un vasto incendio in corso. Il bombardamento iniziale ha interessato nove installazioni strategiche, tra cui centri operativi, hangar di droni e scali militari. Sei di questi obiettivi si trovavano nei sobborghi della capitale. Il comando centrale delle Guardie della Rivoluzione è stato completamente annientato. Non si registrano segnali di reazione da parte della difesa antiaerea iraniana: è plausibile che gli attacchi israeliani siano stati condotti da caccia rimasti al di fuori dello spazio aereo iraniano, probabilmente in volo sopra il territorio iracheno, e con missili cruise lanciati da sottomarini Dolphin operativi nel Golfo Persico.L’operazione in due fasiCirca due ore dopo la prima ondata, è scattata una seconda fase dell’operazione. In questa nuova incursione sono stati neutralizzati i radar di sorveglianza e le batterie della difesa aerea, compromettendo le capacità di risposta dell’Iran contro le squadriglie in volo. Secondo fonti militari, è possibile che le forze israeliane siano riuscite a individuare e distruggere vettori e droni schierati fuori dai bunker per una risposta imminente da parte della Repubblica Islamica. Gli attacchi sarebbero avvenuti nel breve intervallo in cui quei mezzi si trovavano esposti.Ulteriori bombardamenti hanno colpito strutture coinvolte nell’arricchimento dell’uranio, basi militari nella zona di Tabriz, nel nord del Paese, e diversi scali aeroportuali. Privati della copertura antiaerea, gli F-35 israeliani hanno potuto avvicinarsi ulteriormente agli obiettivi, effettuando due nuovi raid contro l’impianto nucleare di Natanz. Questa offensiva a ondate potrebbe proseguire nei giorni successivi, con l’obiettivo di sventare una rappresaglia iraniana o quantomeno ridurne drasticamente l’intensità.La parole di Donald Trump e di Mohammed bin SalmanIl presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è intervenuto giovedì sera ai microfoni di Fox News, durante un'intervista con Bret Baier, commentando per la prima volta l'offensiva israeliana in Iran, denominata «Operazione Rising Lion». Trump ha confermato di essere stato informato in anticipo dell’azione militare condotta da Israele, precisando che non vi sono stati elementi inattesi. Ha inoltre tenuto a chiarire che gli Stati Uniti non hanno partecipato direttamente all’operazione dal punto di vista militare. Nel corso dell’intervista, il Presidente ha ribadito la necessità di mantenere aperto un canale diplomatico con Teheran: «L’Iran non può disporre di un’arma nucleare e speriamo di poter tornare a negoziare. Vedremo. Alcune delle persone attualmente al potere non faranno ritorno al tavolo», ha affermato. Alla domanda su un’eventuale risposta iraniana, Trump ha risposto con fermezza: «Difenderemo Israele, se sarà necessario».«L'Ayatollah vuole creare un progetto in Medio Oriente come quello di Hitler. Molti Paesi non si resero conto di quanto fosse pericoloso Hitler finché non fu troppo tardi. L'Arabia Saudita non vuole le bombe nucleari. Ma se l'Iran sviluppasse una bomba nucleare, noi faremmo lo stesso». Così l’erede al trono dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, poco prima dell'inizio degli attacchi.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
Al via un tour nelle principali città italiane. Obiettivo: fornire gli strumenti per far crescere le imprese.