2022-03-21
Dopo Zennaro, Di Maio rischia di dimenticare un altro italiano in carcere all'estero
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L'imprenditore veneziano è tornato in Italia dal Sudan, tra le polemiche del padre che ha attaccato più volte la Farnesina per non aver fatto molto per aiutarlo. E intanto negli Emirati Arabi Uniti continua a rimanere dietro le sbarre senza accuse Andrea Costantino: è passato più di un anno.Dopo il ritorno dell’imprenditore Marco Zennaro in Italia dal Sudan, resta ancora irrisolta la situazione di Andrea Costantino, il trader milanese ormai da più di un anno nel carcere di Abu Dhabi. Sul caso Zennaro sono piovute sulla Farnesina di Luigi Di Maio le critiche del padre dell’imprenditore veneziano. Per Cristiano Zennaro, infatti, la liberazione del figlio sarebbe stata possibile solo grazie alla mobilitazione della società civile e a una raccolta fondi che avrebbe permesso di riportare Marco a casa sano e salvo. Dalla Farnesina non arrivano repliche, ma al momento la posizione del ministro degli Esteri è più che mai sotto i riflettori. Certo, c’è una guerra in corso alle porte dell’Europa, ma la tutela dei nostri cittadini all’estero deve essere salvaguardata. Soprattutto dopo che a novembre Di Maio in persona si era speso a parole per risolvere la vicenda che riguarda Costantino. E invece il tempo passa, inesorabile, senza che ci sia alcuna novità. Di Maio si era anche speso per la liberazione di Chico Forti negli Stati Uniti, un altro caso irrisolto su cui erano circolate vane speranze nello scorso dicembre. La situazione di Costantino appare ormai più che mai ingarbugliata, una vicenda dove il nostro ministero degli Esteri continua a non toccare palla.E pensare che le prove in mano alla corte degli Emirati Arabi Uniti avrebbero di fatto già scagionato Costantino. Peccato che le autorità continuino a negare i diritti di difesa del trader milanese, ormai dimagrito di 30 chili e da mesi rinchiuso in una cella senza neanche un'ora d'aria e impossibilitato a difendersi come un normale cittadino. Per di più continua a non esserci un traduttore simultaneo durante le udienze. E l’avvocato non ha accesso a tutta la documentazione. Mercoledì 09 marzo si è tenuta l'ennesima udienza, quella per ascoltare il tecnico forense che ha estratto materiali dai supporti informatici sequestrati a Costantino il giorno dell'arresto (21 marzo 2021) e che, secondo il pubblico ministero emiratino supporterebbero le tesi per le indagini e l'arresto. A quanto risulta alla Verità, come riferito per iscritto dal legale Abdel Qadir che difende Costantino, nel corso del contro interrogatorio il teste ha dichiarato che il suo lavoro è stato meramente quello di estrarre file dal telefonino e dal laptop, senza fare deduzioni sui contenuti e senza entrarne nel merito. E di fondo questo fatto costituisce l'ennesima conferma di come le prove contro il nostro connazionale siano del tutto evanescenti.Al fine di confermare la genuinità, regolarità e liceità dei documenti che riguardano la transazione di gasolio del 2015/16 con lo Yemen - che costituirebbe la base dell’accusa – l’avvocato ha chiesto la testimonianza del responsabile delle operazioni portuali, che dovrà presentarsi il prossimo 13 aprile, data alla quale è stata rinviata la futura udienza.La presenza di un funzionario dell'Ambasciata è garantita a tutela di Andrea ed anche per tentare di supportarlo nella comprensione, per lo meno sommaria, del dibattimento che avviene in lingua araba. Una notizia buona c’è: per la prima volta in questa assurda vicenda, è stata chiesta la libertà su cauzione di Andrea. Si tratta di una particolarità, perché se ti trattasse davvero di un caso di sicurezza nazionale non sarebbe possibile. In realtà è ormai chiaro che la vicenda di Costantino si intreccia con le difficili relazioni diplomatiche tra Emirati Arabi e Italia dopo l’embargo sulla vendita di armamenti deciso lo scorso anno da Di Maio.Ma poi ci sono anche le cattive notizie. Di fondo continuano ad essere violati i diritti della difesa di Andrea, come qualsiasi altro diritto. Al suo legale non viene consentito di accedere al file (atti) del procedimento, istanza presentata e negata per l'ennesima volta nella udienza del 9 marzo. All’avvocato non è concesso fare visita o parlare con il suo assistito;La difesa non è ancora in possesso dei verbali delle udienze precedenti e non è concesso accesso alla documentazione delle transazioni bancarie. Per di più non è stata più data la possibilità di alcuna ulteriore visita consolare dai primi di dicembre. Ma ci sono anche questioni che riguardano la vita stessa di Costantino. L’imprenditore italiano continua a perdere peso. Ha bisogno di un ricovero in ospedale per capire le sue reali condizioni di salute. O almeno sarebbe auspicabile un suo trasferimento in ambasciata, come accaduto per Zennaro. Ma anche in questi casi, c'è solo un altisonante silenzio.
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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