Da maggio (inizio delle inoculazioni per i giovani) al novembre 2021 (prima di Omicron) extramortalità del 7% rispetto alla media dei 10 anni precedenti. Il leghista Claudio Borghi: «Numeri inquietanti: in attesa di capire il motivo, stop alle punture per quelle fasce d’età». La Ue: da lunedì niente mascherina in aereo. Eppure in Italia resta.
Da maggio (inizio delle inoculazioni per i giovani) al novembre 2021 (prima di Omicron) extramortalità del 7% rispetto alla media dei 10 anni precedenti. Il leghista Claudio Borghi: «Numeri inquietanti: in attesa di capire il motivo, stop alle punture per quelle fasce d’età». La Ue: da lunedì niente mascherina in aereo. Eppure in Italia resta.I numeri sono da allarme rosso. Claudio Borghi, deputato leghista, li ha ottenuti da Istat e Oms. Il cruscotto dell’agenzia Onu è un enorme database sull’eccesso di mortalità, ovvero, sui «morti in più del normale», divisi per età e sesso. Per interpretarlo, l’onorevole si è rivolto ad alcuni esperti, tra cui il professor Antonello Maruotti, professore ordinario di statistica. Ebbene, l’indagine ha portato a una scoperta inquietante: nel 2021, specie a partire dal mese di maggio, si è verificato un consistente eccesso di mortalità tra gli under 40.Si parla di un aumento di circa il 7% rispetto a quanto sarebbe stato lecito attendersi, sulla base dei dati dei dieci anni precedenti. Le rilevazioni si fermano a dicembre scorso, per schivare il potenziale effetto confondente della contagiosissima variante Omicron. L’anomalia, però, rimane anche eliminando dal conteggio i decessi attribuibili al Covid e quelli dovuti ad altre cause - come gli incidenti stradali. Alla fine, secondo il modello statistico elaborato da Maruotti, risultano apparentemente inspiegabili 480 morti. È inevitabile che i sospetti ricadano su un indiziato: il vaccino. «È l’unico elemento di novità intervenuto allora», sottolinea Borghi, sentito dalla Verità. «Guarda caso, è a maggio 2021 che le vaccinazioni sono state aperte agli under 50. Ricordate la rissa tra ragazzi all’Open day di Bologna? Era il 2 giugno di un anno fa…». Partiamo dalle cifre. Dal 2011 a oggi, testimonia l’Istat, in Italia era rimasta costante la tendenza alla diminuzione dei decessi tra 0 e 39 anni. Così è stato pure nel primo anno di pandemia: nel 2020, sono morti 274 under 40 in meno rispetto all’anno precedente. Il trend, tuttavia, si è invertito nel 2021: l’Istat ne ha rilevati 504 in più rispetto al 2020. Poi, c’è la forbice tra le stime dell’Oms sulla mortalità attesa durante la pandemia e quella effettivamente riscontrata. Nel 2020, nella fascia d’età 0-49 anni, hanno perso la vita 34 donne in meno rispetto alle aspettative dell’agenzia Onu. Tra gli uomini, i morti sono stati 85 in più. Il lieve incremento, stando all’analisi del professor Mariuotti, è riconducibile alla maxi ondata di Sars-Cov-2 in Lombardia. L’anno seguente, gli ordini di grandezza cambiano drasticamente. L’Oms si attendeva 2.375 decessi di donne sotto i 40 anni e, invece, le morti sono state 2.597: 222 in più. Si attendeva 4.309 decessi di uomini sotto i 40 anni e, invece, le morti sono state 4.981: 672 in più. «È significativo», commenta Borghi: «I maschi sono i più esposti agli effetti collaterali cardiaci dei vaccini a mRna». Agli 894 giovani in più che ci hanno lasciato bisogna sottrarre quelli morti con il Covid, o quelli vittime dell’aumento di incidenti stradali. Risultato: è comunque inspiegabile la morte di 480 persone.Borghi ritiene che tutto ciò basti per avviare un esame approfondito e per capire se, come lui teme, la campagna d’inoculazione c’entri qualcosa. E se, invece, questa gente l’avesse uccisa la carenza di cure per tutte le altre malattie, che sono state trascurate nei mesi dei picchi di Covid? «Sarebbe persino peggio: sarebbe la conseguenza indiretta di una gestione disastrosa della pandemia. L’anomalia, comunque, esiste ed è giusto verificare da cosa possa dipendere. Anche perché, sotto i 40 anni, gli italiani morti con il Covid, da marzo 2020 a oggi, non sarebbero stati molti di più rispetto a quelli che potrebbe aver stroncato la vaccinazione, fino a prima della comparsa di Omicron». Precisamente, secondo l’ultimo report Iss, le vittime under 40 sono a oggi 588, quasi tutte con altre gravi patologie. «Se l’eccesso di mortalità fosse dovuto ai vaccini, crollerebbe la logica rischi-benefici, in base alla quale essi sono stati surrettiziamente imposti ai giovani, prima promettendo la riapertura delle discoteche e poi introducendo il green pass».A questo punto, sarebbe interessante sapere cosa è accaduto all’estero. «Ci sto già lavorando», annuncia Borghi. «In Gran Bretagna emerge un esito simile, ma di minore entità». Perché? «Forse perché hanno usato molto Astrazeneca. Ciò getterebbe una nuova luce sul polverone delle trombosi, che ha spinto l’Ue a limitare la somministrazione di quel farmaco agli over 60». I casi, ahinoi, si sono verificati eccome: nessuno ha scordato la povera Camilla Canepa. «Ma forse non sono stati approfonditi a sufficienza gli effetti cardiaci di medio-lungo termine, associati al preparato di Pfizer. Ad ogni modo, ne abbiamo a sufficienza perché, almeno sui giovani, la macchina delle vaccinazioni si fermi. Lo chiedevo già a luglio 2021. E quando a invocare prudenza fu Matteo Salvini, gli diedero dell’assassino».Invece - tremate - le virostar son tornate. E paiono pregustare, quando ancora non è iniziata la tregua estiva, la riattivazione della giostra pandemica, nella prossima stagione fredda. È ricomparso Roberto Burioni, aedo della «tecnologia a mRna». Il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, ha lanciato l’idea di rivaccinare tutta la popolazione con i medicinali anti Omicron. E Fabrizio Pregliasco si è abbandonato a profezie di sventura: da ottobre, 20 milioni di contagi e ripristino dell’obbligo di mascherina. Unite i puntini, senza dimenticare che il certificato verde è stato sospeso, ma non abolito: la validità del codice a barre, anzi, è stata prorogata per tre anni. Ci stanno preparando un altro autunno di restrizioni e ricatti? Riesumeranno l’apartheid per i reticenti alla puntura? I nuovi no vax saranno i «tridosati» che rifiuteranno l’ennesimo giro di richiami?
2025-11-17
Magri, nutrienti, proteici. Bresaola e carpaccio sono sempre più apprezzati anche da chi fa sport
iStock
Quelli prodotti in Valtellina sono un’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo. Rispetto agli altri salumi sono più leggeri e digeribili. E aumentano pure la serotonina.
In questi giorni il produttore Rigamonti ha presentato alla stampa e al pubblico la Carta delle bresaole e carpacci, naturale prosecuzione della Carta delle bresaole presentata nel 2021: «Proseguiamo il percorso di trasparenza ed educazione al gusto avviato cinque anni fa con la prima Carta delle bresaole», ha spiegato l’amministratore delegato di Rigamonti, Claudio Palladi, «per accompagnare il pubblico con questo nuovo vademecum in un viaggio fra le diverse qualità e peculiarità di bresaole e ora anche dei carpacci. Un prodotto fresco, leggero e versatile quest’ultimo, che sta incontrando un consenso crescente, con incrementi a doppia cifra nei primi 9 mesi del 2025, sia al banco taglio che nel libero servizio. Il nostro intento è valorizzare le filiere e allo stesso tempo guidare il consumatore nella conoscenza delle diverse peculiarità delle carni, in base alla loro provenienza e alle razze. Un impegno apprezzato dal pubblico: oggi il segmento bresaole - Igp e specialità - registra un +25% a valore negli ultimi 4 anni e un +6% nel 2024. Positivi anche i primi nove mesi del 2025, con una crescita del 10%; in particolare sulle specialità trainano la crescita referenze come Gran Fesa e Angus, ormai punti di riferimento per i nuovi gusti dei consumatori».
- Uno studio italiano prende in esame 43 indicatori globali (fisico-ambientali, socioeconomici e sanitari) per vedere se negli anni sono peggiorati, come la narrazione mediatica suggerirebbe. Ecco i risultati.
- L’obiettivo dovrebbe essere un altro: produrre energia abbondante e a basso costo.
- Parla il fisico Gianluca Alimonti, coautore del saggio scientifico recentemente presentato a Venezia: «È giunto il momento di adottare un approccio basato sui dati oggettivi. Abbiamo tutto il tempo per sviluppare politiche più ragionevoli. L’innovazione tecnologica è decisiva».
Lo speciale contiene tre articoli.
Ecco #DimmiLaVerità del 17 novembre 2025. Il deputato di Fdi Marco Cerreto commenta la grande rimonta di Edmondo Cirielli in Campania.





