2021-09-17
«Dopo quota 100 non tornerà la Fornero»
Tiziana Nisini (Facebook)
Il sottosegretario leghista al Lavoro Tiziana Nisini: «Tutti i partiti sono d'accordo per evitare che dal 1° gennaio scatti lo scalone. La nostra proposta è portare l'età del ritiro a 62 o 63 anni, con al massimo 38 di contributi. E creare un fondo ad hoc per gli addii anticipati».Tutte le forze politiche sono d'accordo: per il dopo quota 100 nessuno vuole ritrovarsi lo scalone dei 67 anni previsto dalla legge Fornero. È quanto afferma Tiziana Nisini, sottosegretario al ministero del Lavoro che, alla Verità, spiega come i sindacati abbiano proposto un sistema che prevede il pensionamento con 62 anni di età e 41 di contributi. Una soluzione che comporterebbe l'esborso di una cifra stimata tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro. «C'è anche chi ha proposto quota 101 e 102, si tratta sempre di variazioni sul tema inaugurato dal sistema quota 100 voluto dalla Lega», dice la Nisini. «C'è chi lo ha criticato», aggiunge, «ma ora tutti stanno andando in quella direzione».Quali sono le soluzioni per il dopo quota 100, visto che si deve trovare un accordo entro fine anno?«Stiamo lavorando per evitare che dal 1° gennaio 2022 si torni alla pensione a 67 anni. Su questo, devo dire, c'è una convergenza di tutte le forze politiche. È un nostro dovere verso i cittadini evitare di tornare alla disastrosa legge Fornero. A fine luglio è partito il tavolo, a cui ero presente, tra ministero e sindacati, dove le unioni di lavoratori hanno presentato una loro piattaforma che prevede, tra le varie misure, il pensionamento anticipato con 41 anni di contribuzione. Ci sono anche altre forze politiche che prevedono 64 anni di età e 36 di contribuzione, poi la proposta di Pasquale Tridico di andare in pensione a 63 anni solo con parte contributiva, rimanendo ferma a 67 anni la parte retributiva. Inoltre, tra le misure sul tavolo del ministro, da affiancare al dopo quota 100, ci sono il rafforzamento dell'Ape sociale e di Opzione donna e il prepensionamento selettivo per i lavori gravosi e usuranti. Quello che è certo è che serve una maggiore flessibilità e uno sforzo di buon senso da parte di tutti per trovare una soluzione condivisa e in tempi rapidi».Qual è la soluzione più probabile per la Lega?«Noi abbiamo due possibilità. Primo, prorogare per un solo anno quota 100. Si tratterebbe di una soluzione dai costi sostenibili. Abbiamo stimato un esborso di circa 400 milioni per il prossimo anno, circa 1,1 miliardi per il 2023 e 1,2 miliardi per il 2024. Vogliamo inoltre proporre l'istituzione di un fondo per il prepensionamento».Nel caso del fondo di che costi si parla?«I dati li stiamo ancora verificando, ma riteniamo che si tratti di cifre sostenibili. Mi preme ricordare che, secondo i dati Inps, al 31 agosto 341.000 persone hanno fatto richiesta e ottenuto il pensionamento con quota 100 e riteniamo che, per la fine del 2021, il numero di richiedenti arriverà a circa 400.000. Inoltre, devo ricordare a chi critica quota 100 che questa norma ha segnato la strada per evitare di tornare alla legge Fornero. Tutte le proposte fatte fino a ora al ministro Andrea Orlando, che ha le deleghe su questo tema, sono nella direzione di quota 100. Le differenze sono solo sugli anni in più o in meno di contribuzione. L'idea è per tutti di andare in pensione a un'età adeguata».Quale sarebbe l'età corretta?«Per tutti l'idea è di andare in pensione tra i 62 e i 63 anni con 37-38 anni di contributi. La nostra speranza è che parta il fondo per il prepensionamento che abbia l'obiettivo di finanziare l'anticipo pensionistico fino a quando i lavoratori non riescano ad agganciare il primo requisito utile per ritirarsi: la pensione di vecchiaia a 67 anni o 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Un'opzione è quella di coinvolgere anche le imprese come parte attiva per l'accompagnamento al prepensionamento qualora il lavoratore abbia meno di 38 anni di contributi».A livello di tempistiche cosa ci dobbiamo attendere, visto che la soluzione per il dopo quota 100 andrà inserita nel Def?«Le varie riforme andranno portate al tavolo di Mario Draghi che valuterà tutte le opzioni, d'accordo con il Mef, e sicuramente in tempi brevi, visto che una soluzione va trovata entro il 31 dicembre 2021. Noi crediamo che la soluzione della Lega possa essere quella più plausibile. Tutti criticano quota 100, ma poi ora tutte le proposte seguono quanto iniziato dalla Lega nel 2019. A ogni modo, se i tempi appaiono troppo stretti, c'è sempre la possibilità di rimandare la decisione di un anno, lavorare a una riforma strutturale delle pensioni e prorogare quota 100 di 12 mesi. Il nostro obiettivo è scongiurare i 67 anni previsti dalla legge Fornero. Al momento, il ministro Orlando sta raccogliendo le varie proposte. Noi siamo già pronti con la nostra. Poi toccherà al governo valutare la strada migliore da seguire. C'è da considerare anche che quota 100 era stato ideata prima del Covid poi, vista la pandemia, il ricambio generazionale si è fermato e le nuove assunzioni hanno rallentato e ora stanno ripartendo. In poche parole, la riforma per metà del tempo dalla sua nascita è stata congelata o quasi».
Cristian Murianni-Davide Croatto-Andrea Carulli