Giovedì il premio Oscar ha indossato i panni del teologo. Si è esibito a Sanremo, a spese nostre (300.000 euro), con un interminabile sermone culminato con la recita del «Cantico dei cantici». Che l'attore ha storpiato e mistificato come fosse un inno all'amore gay.
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Era un pessimista piagnucoloso e sprezzante. Era malato di tubercolosi ossea: la sua statura si fermò a 142 cm con due grosse gibbosità nella parte anteriore e posteriore del torace. Il suo aspetto lo portava a non curarsi della propria igiene e quindi puzzava.