2023-09-25
Dire la verità sui vaccini è ancora un tabù
Usando la paura, hanno spinto le persone a eseguire ordini irrazionali come assumere un farmaco non sufficientemente sperimentato. Oggi è chiaro che fu un errore. Ma chi, dati alla mano, lo fa notare viene trattato da pericoloso negazionista.«La paura fa 90». Il riferimento è a una specie di codice, impropriamente chiamato Cabala, che ha la funzione di associare a un’immagine vista in sogno un numero, così che i ricordi onirici possono essere trasformati in giocate al lotto. Il detto «la paura fa 90» si è completamente sganciato dal lotto e ora si limita a indicare il fatto che la paura fa fare cose irragionevoli. Di fronte a un pericolo mortale o ritenuto tale, rispondiamo in maniera emotiva, sospendendo la razionalità. In condizioni di paura si attiva il sistema dell’«attaccamento». Il bambino spaventato si attacca al genitore, va a farsi prendere in braccio. L’adulto spaventato si attacca da un lato all’autorità, l’autorità politica e l’autorità culturale, chiunque sia esperto o sia dichiarato tale, e dall’altro al gruppo, cioè alla maggioranza. La paura attiva i centri sottocorticali del nostro cervello, le aree che stanno «sotto» la zona corticale, la corteccia dove hanno sede il ragionamento e la logica. La ragione è bypassata. Quando è invaso dalla paura, il cervello è infinitamente più soggetto alla suggestione; è portato ad eseguire ordini di autorità o supposte tali, ad aggregarsi alla maggioranza che esegue questi ordini, anche se gli ordini sono contraddittori o palesemente insensati. È quindi la paura il più grandioso mezzo di controllo sui popoli. Grazie alla paura diventa credibile lo stato di emergenza, indispensabile nei Paesi cosiddetti democratici per revocare i diritti elementari del cittadino. Basterebbe controllare i numeri per rendersi conto che l’emergenza non esiste, ma chi, controllando i dati, cerca di ristabilire la verità è accusato di negazionismo. Covid e riscaldamento globale sono due facce della stessa medaglia: un’emergenza creata a tavolino e smentita dalla realtà. Con l’autunno sarà più difficile attribuire al caldo eccessivo le morti improvvise, bizzarramente chiamate malori improvvisi, così viene annunciato il ritorno del Covid e il direttore generale dell’Oms, Ghebreyesus, dichiara che il Covid è qui per restare. Non lo metto in dubbio. La prima regola dell’epidemiologia è che non si vaccina durante un’epidemia di virus Rna, altrimenti si selezionano mutanti rendendo l’epidemia eterna. I media mainstream sostengono che il cambiamento climatico potrebbe aggravare più del 50% dei patogeni umani che conosciamo dando origine a nuove pandemie. Mentre ad agosto nevica sulla Marmolada, alcuni ricercatori affermano che con lo scioglimento dei ghiacci verrebbero liberati agenti patogeni congelati nel permafrost con esiti letali, dato che il nostro sistema immunitario non li conosce. L’aumento delle temperature inoltre provocherà l’aumento di zanzare, roditori e zecche, vettori di malattie. Future inondazioni potrebbero contaminare l’acqua potabile e spingere persone e animali a spostarsi aumentando il rischio di diffusione dei patogeni. Siamo nel campo delle possibilità, ma l’importante è cominciare a diffondere paura ed insistere sul legame caldo-epidemie. Abbiamo avuto una cosiddetta pandemia basata sulla paura e portata avanti in maniera illogica. Come affermare che in Cina stavano accadendo cose terribili, ma in Italia non c’era pericolo anche se ogni giorno atterravano tre aerei provenienti da Wuhan ed era impossibile che il virus non fosse arrivato anche da noi. In effetti abbiamo le prove scientifiche che il virus è arrivato in Italia a ottobre e ha circolato per quattro mesi, senza che ce ne accorgessimo, senza chiudere niente. I medici hanno visto delle polmoniti interstiziali violente che hanno curato con antibiotici, cortisone ed eparina. In alcuni casi con successo, in altri no, ma ogni anno vi sono morti a causa dell’influenza. Ci hanno rinchiuso in casa, la cosa peggiore da fare perché deprime il sistema immunitario, però si poteva stare sui balconi, tutti alla stessa ora, per cantare. In questo caso, le stesse goccioline di saliva con cui si trasmetteva il virus andando a correre da soli sulla spiaggia, potevano cadere sul condomino del piano di sotto senza pericolo di contagio. Bisognava iniettare un farmaco in fase sperimentale e non è stata fatta la vigilanza attiva. Sono state boicottate le cure domiciliari e le terapie che conoscevamo dal 2003 per la prima Sars, in cambio di cure che non funzionavano: tachipirina, vigile attesa e intubazione. Il numero dei morti è stato esasperato, l’Istat calcolava come morto per Covid qualunque decesso con tampone positivo, allo scopo di terrorizzare e imporre l’inoculazione di un farmaco che non è un vaccino. Adesso si sta cercando di dimostrare che un’estate relativamente fresca sia la più torrida di sempre. E di nuovo vengono proposte soluzioni illogiche come le auto elettriche, che inquinano molto di più e si incendiano. Perché l’illogicità è importante. Hanno riconosciuto ufficialmente che l’auto elettrica serve a eliminare il 75% delle auto private, quando per eliminare il traffico basterebbe avere mezzi pubblici in orario, puliti e sicuri. Dove i mezzi pubblici sono pochi, sporchi, senza controllori, pericolosi, ricchi di borseggiatrici ed energumeni in cerca di relazioni sociali, se tolgono le auto, la gente resterà bloccata a casa come per il lockdown. L’inquinamento da auto incide per il 7% sull’inquinamento mondiale. E se ho un’auto e una tanica di carburante nell’autorimessa, in caso di terremoto posso scappare e mettermi in salvo. Dunque io ho l’impressione che ci sia un’élite malthusiana, che ci vuole pochi, senza possibilità di spostamento, poveri e controllabili. Se si annienta la libertà, qualcuno però dissente. Anche il dissenso quindi deve essere annientato. Un piccolo gruppo di virologi o di climatologi viene dichiarato «l’unica e vera scienza». Si formano dogmi maggiori e dogmi minori. Sui minori si può discutere, sia pure con molta cortesia, i maggiori sono inattaccabili. Coloro che, dati alla mano, osano contraddirli, sono trattati da mentecatti e cialtroni. Si augura loro la morte, o perlomeno la sospensione dei diritti civili, dopo averli bollati con l’orrendo termine di negazionista. Durante questi tre anni di cosiddetta pandemia sono sempre stata terrorizzata dall’idea che la verità non venisse mai fuori. Ora c’è una situazione peggiore: la verità salta fuori, racchiusa in inoppugnabili lavori scientifici, nel dolore dei morti, nell’angoscia delle persone la cui salute è stata distrutta. La verità salta fuori ma rimbalza come su muri di gomma. In una trasmissione radiofonica, Giù la maschera, condotta da Marcello Foa il dottor Citro, autore dei libri Eresia, Apocalisse e V19, ha spiegato cosa sia il virus e cosa sia il cosiddetto vaccino, facendo un riassunto del contenuto dei suoi libri, contenuto ampiamente dimostrato da una accuratissima ricerca. Ogni affermazione ha il link degli articoli di Pub Med che la sostengono. Per vaccino si intende un farmaco biologico dove si inietta un antigene non tossico e in quantità controllata. Con la cosiddetta vaccinazione anti Covid è stato iniettato un acido nucleico che stampa l’antigene in quantitativi ignoti e diversi da paziente a paziente, per tempi ignoti e diversi da paziente a paziente. L’antigene è una proteina tossica. La verità è figlia del tempo. Giustizia è figlia della verità. Quindi, per la proprietà transitiva, la giustizia è figlia del tempo. Prima o poi arriva.
Ursula von der Leyen (Ansa)
Antonio Filosa, ad Stellantis (Ansa)
Giancarlo Giorgetti (Ansa)