2023-04-29
Dietro le batterie al porto di Taranto c’è un «mandante» del Conte Ter
Raffaele Fantetti (Imago economica)
Tra le imprese pronte a insidiarsi nello scalo spunta anche UnaItalia. La società, produttrice di accumulatori e pannelli, è guidata da Fantetti, ex senatore e fondatore di Italia23, embrione del «quasi» partito di Giuseppi.Negli ultimi mesi sono spuntate nuove società interessate a mettere piede con i propri business nel porto di Taranto. I casi più curiosi, raccontati dalla Verità, sono quelli della italocinese Progetto Internazionale 39 e della Cantieri di Puglia del «re delle discariche», Antonio Albanese. Ebbene, ieri, il presidente dell’autorità portuale Sergio Prete in un’intervista alle tv locali ha sottolineato il «grande interesse» con «nuove domande di nuove imprese che si insedieranno in ambito portuale» citando Ferretti (controllata dai cinesi) e Cantieri di Puglia ma anche, senza farne il nome, «una società che realizzerà pannelli solari e batterie per l’accumulo energetico». La stessa Authority ha però pubblicato l’avviso sul proprio sito dove si legge che si tratta di UnaItalia Solar Batterie interessata a investire nel porto di Taranto e beneficiare delle agevolazioni della Zona economica speciale. La società ha richiesto di poter avviare, con l’utilizzo dei benefici concessi dalla legge per le Zes, un insediamento per la produzione industriale di pannelli fotovoltaici e integrazione di sistemi di accumulo energetico. Le aree scelte sono nel perimetro della Zes Ionica e della Zona franca doganale del porto e sono comprese nel sito di interesse nazionale per la bonifica ambientale. Il progetto potrebbe essere realizzato negli spazi disponibili in cui in passato è stata ospitata la caserma Barletta della Guardia di finanza, attualmente in disuso. «Scopo dell’iniziativa - sostiene l’Autorità portuale - è quello di realizzare un’unità produttiva destinata alla produzione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, con un conseguente incremento dei traffici portuali». Quanto ai permessi, il rilascio della concessione demaniale marittima è stato chiesto dall’impresa per almeno venti anni. Quello che né Prete in tv, né l’avviso sul sito dell’autorità dicono, è che dietro questa società spunta un ex senatore del gruppo Misto-Maie, Raffaele Fantetti, assai noto ai notisti politici per aver fondato Italia23, l’embrione del partito di Giuseppe Conte che poi non ha visto la luce. Ma facciamo un passo indietro e torniamo alla UnaItalia srl che è stata costituita il 27 gennaio di quest’anno davanti a un notaio di Roma dove si sono presentati i due azionisti: quello di minoranza è Scenarya, una srl specializzata in Digital Transformation e Social media Analytics, guidata dal foggiano Alfredo Vinella, esperto di comunicazione digitale. L’azionista di maggioranza è invece UnaItalia Limited, basata in Gran Bretagna, di cui Fantetti risultava responsabile ma che al momento è guidata da Paolo Cesare Coniglio. Quest’ultimo è il segretario generale della Church of England Association in Italia. Sul suo profilo Facebook, lo scorso 31 dicembre, si dichiarava onorato di aver ricevuto da re Carlo III un Obe, Order of the British Empire, proprio per i servizi resi alla Chiesa d’Inghilterra nel nostro Paese. L’amministratore unico della nuova srl di cui parlava Prete è però Fantetti. «Avvocato dal 1994 con specializzazione nel settore del commercio internazionale e delle procedure di appalto delle istituzioni finanziarie internazionali», si legge sul suo sito, è stato senatore della Repubblica nella XVI (2010-2013) e XVIII legislatura (2018-2022). Romano, residente a Londra, è approdato al Maie (Movimento associativo italiani all’estero) nel 2020, dopo aver abbandonato Forza Italia. L’11 dicembre sempre del 2020 ha poi creato l’associazione Italia23, definendolo una sorta di think tank, ma il sospetto era che fosse un contenitore nel quale far nascere il partito di Conte raggruppando una pattuglia di centristi e sterilizzare Matteo Renzi che in quel momento minacciava di togliere il sostegno al governo. Quello di Fantetti, con questa nuova società, è un mero investimento finanziario e di business? Spunteranno più avanti anche degli investitori stranieri? Vedremo. Intanto, restando in Puglia, continua l’accerchiamento di una parte dei politici locali sulla ex Ilva. E anche in questo caso, di riflesso, c’entra il porto. Secondo indiscrezioni raccolte dalla Verità, l’obiettivo sarebbe infatti quello di liberare le banchine oggi occupate appunto dalle attività relative al polo siderurgico (motivando la mossa con il calo del traffico di materie prime alimentato dalla riconversione industriale) e lasciarli ad altri soggetti anche stranieri. E c’è chi scommette che alla fine potrebbero essere interessati i cinesi di Cosco in cerca di nuovi porti di entrata in Europa per il trasporto dei container. Ieri mattina si è tenuto il primo Tavolo istituzionale che porterà alla sottoscrizione dell’accordo di programma sull’ex Ilva. L’incontro si è svolto alla presenza dei rappresentanti del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Regioni Puglia e Liguria, della Provincia e del sindaco di Taranto, dando così seguito all’impegno che il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva assunto il 19 gennaio. Nelle prossime settimane saranno avviati i confronti con tutte le parti interessate al fine di raccogliere informazioni utili alla redazione dell’accordo di programma e Urso ha fissato un confronto con i sindacati per il 9 maggio. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, punta a far rientrare nell’accordo anche la «dismissione di non funzionali dello stabilimento siderurgico e la cessione di parte delle concessioni demaniali marittime presso il porto» tarantino. Ovvero le banchine che fanno gola ai cinesi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.