2025-03-06
Il libro maledetto della destra radicale americana: «I diari di Turner»
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Jude Law in una scena del film The Order (2024) e la copertina de La seconda guerra civile americana- I Diari di Turner
Il film The Order ha riportato all’attenzione del grande pubblico il romanzo preferito dai suprematisti statunitensi: un’ucronia a sfondo razziale, violenta e disturbante.Uscito pochi mesi fa, The Order è un film che racconta la tragica ascesa e l’epilogo del movimento omonimo, che nei primi anni Ottanta si affermò sulla scena del nazionalismo bianco americano, in un crescendo di reati violenti, omicidi e propositi eversivi. Nella pellicola diretta da Justin Kurzel, emerge chiaramente come per il movimento animato dal giovane e carismatico Robert Jay Mathews fosse centrale un libro, The Turner Diaries. Si tratta di un romanzo realmente esistente e circondato da una fama a dir poco sinistra, tanto è vero che è stato vietato in Canada, Germania e Francia e le principali piattaforme di vendita online, a partire da Amazon, ne proibiscono la vendita. Pochi sanno, tuttavia, che del romanzo esiste anche una traduzione italiana: a pubblicarlo nel nostro Paese ci ha pensato Bietti, che tuttavia ha saggiamente optato per un cambio di titolo, in modo da tenere il basso profilo. Il volume è quindi uscito in Italia con il titolo La seconda guerra civile americana.Cerchiamo però di capire bene di cosa stiamo parlando. Il romanzo è, come evidente dal titolo originale, scritto sotto forma di diario e racconta l’ascesa e il trionfo di un movimento antisistema, fortemente improntato al suprematismo bianco e all’antiebraismo, inquadrati dal punto di vista di un suo soldato, Earl Turner, appunto. Partendo da una serie di attentati terroristici, il crescendo di violenze volte a destabilizzare l’ordine costituito sfocia in una guerra aperta contro le altre etnie e quello che viene definito il «Sistema», culminando in un inquietante epilogo atomico su scala globale. Il libri presenta alcune delle scene di violenza più crude che siano mai state messe su carta: man mano che il movimento immaginario vince la sua battaglia contro il sistema, massacri sempre più ampi vengono compiuti.Il nome dell’autore, Andrew Macdonald, è in realtà uno pseudonimo dietro cui si cela il fisico statunitense William Luther Pierce (1933-2002), fondatore e leader dell’organizzazione suprematista National Alliance e della Chiesa Cosmoteista. Inizialmente distribuito in allegato nella pubblicazione della National Alliance, Attack!, dal 1975 al 1978, il romanzo è stato poi pubblicato in formato tascabile dalla divisione editoriale della National Alliance, National Vanguard Books, nel 1978. Nel 2001, il libro aveva venduto circa 300.000 copie.Il successo del libro nel variegato e decisamente pazzoide mondo del nazionalismo bianco americano è presto spiegato. Innanzitutto si tratta di un volume che, benché sprovvisto di qualsiasi valore letterario, si fa leggere per il ritmo serrato. In secondo luogo, la cronistoria dell’affermazione del movimento immaginario descritto nel libro è stata interpretata da molti lettori come un «manuale di istruzioni» per prendere il potere. Così lo interpretò Mathews, per esempio, anche se la tragica fine sua personale e del suo movimento testimonia che forse il libro non era poi così affidabile come guida pratica per la rivoluzione.Si tratta anche, tuttavia, di uno spaccato sulla mentalità americana, non solo radicale. Dal libro, per esempio, emerge l’incompatibilità della cultura americana con la politica. Nella società statunitense esiste la politica istituzionale, che segue meccanismi ben rodati e in cui – almeno fino a Trump – le anomalie e le eccezioni erano disinnescate alla radice. E poi, al di sotto di questa sfera, che coinvolge attivamente solo la parte benestante della società, esiste la cospirazione e l’omicidio politico. Non c’è terra di mezzo, non esiste azione sociale, militanza dal basso, costruzione del consenso. Se non si fa politica nei due grandi partiti, si è naturalmente portati a tramare contro il governo in forme clandestine e spontaneamente violente. Il che spiegherebbe anche l’abnorme numero di attentati, riusciti o falliti, a presidenti americani nella storia. È come se mancasse del tutto qualsiasi forma di espressione per istanze radicali, che disciplini e in qualche misura disinneschi la rabbia sociale. Il che spiega tante cose, non solo della galassia suprematista, con tutto il suo carico di paranoie e disagio, ma anche degli Stati Uniti in senso più ampio.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.